Michael Connelly al festival della letteratura di
Mantova
8 settembre 2005.
Michael
Connelly ha precisato di essere in preda a forti sensi di colpa
quando è costretto a dover svolgere attività differenti dallo scrivere.
Forse è per questo motivo che il suo volto, incapace di regalare un
sorriso alla folla di fan italiani venuti ad accoglierlo , è rimasto
così serioso.
Lo incontra il giornalista Paolo Zaccagnini.
"Mr. Connelly, quali sono le tue principali influenze e gli autori
che ti hanno spinto alla letteratura poliziesca?"
Prima di essere uno scrittore, desideravo essere un cronista. Diventai
un giornalista di nera per imparare ad organizzare la mia scrittura e
soprattutto per avere la tessera stampa che poteva garantirmi l'accesso
a luoghi in cui altrimenti non sarei potuto entrare.
I miei autori preferiti sono stati
Chandler e
Ross Mcdonald e
quando leggi crime stories non puoi fare altro che desiderare di
diventare un giorno uno scrittore del crimine.
"Come è nato il tuo personaggio più famoso, Harry Bosch?"
Molti elementi compongono la personalità del dective Bosch, è come se
fossero stati messi in un miscelatore e rimescolati per creare qualcosa
di nuovo.
Alcuni di questi elementi provengono dalla mia esperienza di cronista di
nera, altri da James
Ellroy che mi ha ispirato come persona e come scrittore.
Il nome è tratto dal pittore Hieronymus Bosch, perchè i suoi quadri
rappresentano il caos, un mondo con tanti lati oscuri.
Mi piace che ci sia un continuum tra un'opera e l'altra, come nei quadri
di Bosch. In tutti i miei libri c'è un collegamento di almeno un
personaggio che rimanda ad un altro libro. I lettori amano scoprire che
c'è un collegamento.
Nel mio prossimo libro "Lyncoln Lawyer" che sta per uscire negli Stati
Uniti, l'avvocato è uno dei fratelli sconosciuti di Bosch.
"Hai utilizzato nei tuoi libri degli episodi di nera realmente
accaduti?"
In quasi tutti i miei libri c'è un seme di verità, alcuni sono tratti da
fatti di cronaca a cui ho realmente assistito.
A 16 anni testimoniai ad una sparatoria. Avevo seguito il ladro di
macchine e mi ero accorto che aveva nascosto la propria pistola in un
bar.
La polizia mi portò all'ufficio di polizia dove mi tenne per una notte
intera e venni usato come testimone.
E' stato proprio questo episodio che mi portò alla decisione di scrivere
crime stories.
"Quanto è importante la musica e in particolar modo il Jazz nei tuoi
libri?"
Quando scrivo, mi piace ascoltare musica Jazz ed il ruolo della musica
nei miei libri è fondamentale.
Io non faccio mai la scaletta di un libro, scrivo di getto, così come
viene, esattamente come accade nella musica jazz dove tutto è
improvvisazione.
Il Jazz mi influenza e di solito ascolto la musica adatta per quella
scena che mi accingo a scrivere.
Harry Bosch ama il Jazz perchè è la musica che lo rappresenta. Il jazz è
la musica di chi ha avuto un'esistenza molto dura.
Se leggete i libri in lingua originale troverete il vocabolo relentless
per definire Bosch, che significa essere tenaci, ma è anche riferito ad
una persona che non molla mai, che non si è mai arresa. I musicisti Jazz
hanno una tale tenacità da distruggere se stessi.
"E' vero che scrivi in una stanza buia ascoltando Jazz?"
Desidero solo non accorgermi del tempo che passa. Voglio avere il
controllo dell'ambiente circostante. Tiro giù le veneziane in modo da
non accorgermi dell'ora. Mi perdo nel mio lavoro.
"Quanto tempo impieghi per scrivere un libro."
Ci possono essere due risposte. La stesura del mio ultimo libro mi ha
preso 6 mesi. In realtà ho impiegato 6 anni per raccogliere le
informazioni che mi sono poi servite per scriverlo. Ho frequentato dei
tecnici per capire a fondo la materia che dovevo trattare. Quindi da un
lato ho impiegato 6 mesi, dall'altro mi ha preso 6 anni.
"A cosa credi sia dovuto il grande successo della letteratura
poliziesca nel mondo?"
E' una forma che ti aiuta a riflettere su quello che accade nel nostro
paese. Il genere giallo non è più quello di una volta, ci sono interessi
maggiori, riflette la realtà della vita.
Quando parli degli Stati Uniti non puoi prescindere dall'inserire un
delitto, perchè ormai sono una realtà quotidiana.
Il romanzo criminale sta diventato più introspettivo, Bosch racconta di
se stesso e si fa uno studio psicologico che una volta non si faceva.
Bosch mentre risolve il caso, cerca di risolvere anche i propri
problemi.
"Hai mai ricevuto delle censure per come tratti alcuni membri del
corpo della polizia?"
No, non mi è mai accaduto. Ho molta libertà. Tratto da tempo con i
poliziotti che sono sempre stati molto collaborativi. Ho denunciato la
burocrazia che soffoca le indagini ma al centro di tutto c'è Bosch,
l'eroe che li riscatta da tutte le critiche.
"Non si può fare qualcosa per la cronologia disattesa nella
pubblicazione italiana dei tuoi romanzi?"
Dobbiamo comprendere il rischio che prende l'editore nel pubblicare un
autore non ancora conosciuto in Italia. Non si può sapere se avrà
successo ed è quindi una scommessa.
Prima di essere pubblicato dall'editrice Piemme ero stato pubblicato da
un altro editore e le vendite non erano andate bene.
"Oggi va di moda il detective super scientifico, trasformerai in
questo Bosch?"
La tecnologia rimarrà sempre secondaria. Le tecniche scientifiche
aiutano il lavoro investigativo e Bosch dovrà imparare ad usare la
tecnologia. Questa però è solo una facciata, fondamentale rimarrà sempre
il personaggio. La tecnologia non renderà mai una persona un buon
investigatore.
"Non ti perseguita mai l'alter ego di Harry Bosch?"
Quando creai il personaggio avevo deciso di renderlo esattamente
l'opposto di quello che io sono. Cominciai a scrivere solo per divertire
me stesso. Ad un certo punto mi accorsi che, adagio adagio, io e Bosch
stavamo diventando sempre più simili. E' invitabile che quando ti porti
un personaggio così a lungo nella tua testa, questo diventi un alter
ego.
"Come mai tutta questa violenza negli Stati Uniti?"
Penso che siano due le principali ragioni.
Da un lato è molto facile ottenere le armi. Non c'è una vera proibizione
e puoi comprarti una pistola dove e quando vuoi.
L'america è un paese giovane, la gente nei posti di frontiera amava
risolvere le cose da sè, senza l'intervento della legge.
E' nello spirito americano che se vuoi qualcosa, sgomiti e la ottieni ,
anche a discapito dell'altro.
"Harry Bosch a New Orleans, cosa farebbe?"
Bosch ha un grosso senso del dovere. Dopo l'inondazione un terzo delle
forze di polizia hanno abbandonato il posto di lavoro. Lui sarebbe
rimasto in quei due terzi che ora si sta dando da fare per aiutare la
gente in pericolo.
Si chiederebbe anche che fine hanno fatto tutti i musicisti e se sarà
possibile riformare le bands che esistevano prima della tragedia.
Questo lo rattristerebbe molto.
"Perchè Bosch ha lasciato il dipartimento di Los Angeles?"
Avevo bisogno di tenere vivo l'interesse sul personaggio e quindi
cambiare qualcosa.
Colpito da un senso di inutilità Bosch aveva deciso di lasciare il
dipartimento nel romanzo "La città delle ossa."
Sempre a proposito dell'alter ego, quando scrissi l'abbandono di Bosch
dal Dipartimento di Los Angeles, io stesso mi stavo trasferendo da Los
Angeles.
Comunque vedrete che nei prossimi libri, Bosch sarà di ritorno. Si
renderà conto di aver sbagliato e che gli manca il distintivo e verrà
reintegrato nei ranghi della polizia.
a cura di Vincenzo Ciccone.
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