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Come
in America…
di Antonio Stanca
Una
lunga storia d’amore che finisce con la morte dell’amata per mano della
madre di lei poiché non sopporta che la figlia diventi di un altro.
Penserà di uccidere l’uomo al quale sta andando in sposa ma non essendo
riuscita ucciderà la figlia. A questa quella madre era tanto legata da
fingere di essere ammalata, da farle abbandonare gli studi pur di
tenerla con sé. Quando, però, lei deciderà di lasciarla per l’uomo del
quale si è innamorata si giungerà alla tragedia. È quanto narrato nel romanzo
Fino al cuore della giovane
americana Kate Morgenroth nata nel 1972 a nord di New York City, nella
contea di Westchester. L’opera, che è del 2010, è stata pubblicata in
Italia a febbraio del 2011 dalla Mondadori di Milano nella serie Oscar
bestsellers (pagg. 303, € 9,50). La traduzione è di Lorenzo Flabbi. Con
essa la Morgenroth, che ha trentanove anni, è alla sesta prova
narrativa. Ha cominciato a scrivere dopo essere stata un’accanita
lettrice e da quando, tornata dalla Cina dove per un anno aveva
insegnato inglese, è impegnata a New York nell’ambito dell’editoria. Ha
pure tenuto corsi di scrittura presso la New School University di New
York City ma alla narrativa ha dedicato e dedica la maggior parte del
suo tempo perché è convinta che narrare sia un’operazione che richiede
tempo e attenzione senza limiti. «Scrivere libri non è uno sprint. È una
maratona», ha dichiarato in un’intervista. Non meno di due anni per ogni
romanzo impiega dal momento
che molte sono le fasi per la sua realizzazione. Dalla prima all’ultima
deve compiersi, completarsi quel processo che lo ha avviato nella mente
della scrittrice, devono avvenire lo sviluppo, la maturazione
dell’opera. Il motivo che generalmente ricorre è di carattere morale,
interiore, è un problema che si definisce gradualmente, per il quale a
lungo si cerca una soluzione che, però, giunge inaspettata, improvvisa e
trasforma l’opera in un thriller. Con sorpresa si conclude quanto è
rimasto sospeso per molto tempo, in azione decisiva si trasforma quel
pensiero che tanto è durato, inquisiti diventano i personaggi che lo
hanno interpretato. Così in
Fino al cuore dove l’uccisione finale della figlia da parte della
madre è la soluzione sorprendente di un rapporto lungo, difficile, che
ha attirato il lettore fin dalle prime pagine e lo ha tenuto legato
grazie ad un linguaggio che procede rapido senza trascurare alcun
aspetto delle tante situazioni ricorrenti. Niente sfugge alla scrittrice
di quanto avviene nell’attuale vita americana, dei centri e delle
periferie, dei giovani e dei vecchi, dei ricchi e dei poveri. Capace si
mostra la Morgenroth di rappresentare con naturalezza condizioni
individuali e sociali di un intero popolo tramite la vicenda particolare
dei due protagonisti, tramite la storia d’amore tra l’umile cameriera
del Kansas, Nora, e il viziato miliardario di Manhattan, Thimoty. Da
questi alle loro famiglie, alla società, alla nazione, dalla vita alla
storia si muove la scrittrice senza mai appesantire il discorso ma
scorrendo, passando con facilità tra i molti suoi elementi e aspetti. Un’ottima prova narrativa può essere considerato
il romanzo, un modo può essere ritenuto il suo per conoscere, penetrare
una società così estesa quale quella americana, per scoprire come ai
nostri giorni possa giungere a risolversi il vecchio problema del
rapporto tra ricchi e poveri. |
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