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Un esperimento non riuscito
( Succede agli innovatori )

 

La recente ristampa, per i tipi dell’Adelphi, di " Ada o ardore " ( 588 pagine, 45mila lire), uno degli ultimi romanzi dello scrittore russo americano Vladimir Nabokov, ha scandalizzato gli ambienti culturali dal momento che la vicenda da esso rappresentata, l’amore tra gli adolescenti Ada e Van al quale si aggiunge poi anche quello della piu’ piccola Lucette è un rapporto incestuoso e lesbico oltre che a tre. E’ questa una scoperta alla quale il lettore viene condotto per gradi e dagli stessi protagonisti che sapranno di se’, del loro stretto legame di parentela quando ormai tutto e’ compiuto e lo stanno ripercorrendo nella memoria. La loro storia s’inizia nella vecchia America di fine ‘800 e si conclude in Svizzera e tra i due ambienti intercorrono tempi così lunghi da far identificare il primo con l’antichità e l’altro con la modernità. Quello sessuale, quindi, non è l’unico motivo di un’opera così vasta poiché altri, già comparsi in Nabokov, quali la memoria che ricorda, il tempo che cancella, la realtà che si frammenta, l’individualità che si sdoppia la passione per il gioco, ne sono costitutivi e, tuttavia, lo scrittore è stato accusato di deviazione e perversione: in "Ada" (1969 ) avrebbe completamente saltato quelle regole morali già violate nei precedenti "Lolita" (1955 ) e "Fuoco pallido" ( 1962 ). In tale atmosfera di condanna non si è tenuto conto che egli è stato un artista che fin dal suo primo apparire, quale autore diversi, si era mostrato incline a sperimentare nuovi modi e temi, ad accogliere e combinare in sé diverse lezioni. Così aveva continuato nei primi romanzi scritti in Russia dove evidenti erano stati i riflessi del grottesco gogoliano, dello sdoppiamento esistenziale dostoevskiano oltre che del genere letterario dell’assurdo, del poliziesco, del metaforico. Tale tendenza a risentire dell’esterno ed a cercare nuove soluzioni era stata ancora di Nabokov quando, dopo il 1917, aveva lasciato la Russia per soggiornare in Inghilterra, Francia, Germania, Stati Uniti, dove aveva preso la cittadinanza americana, ed infine in Svizzera, dove sarebbe morto. E’ il periodo seguente la prima guerra mondiale e negli ambienti culturali e artistici di lingua inglese, dove lo scrittore vive, le rivelazioni della psicanalisi di Freud vengono accolte come un invito a rivolgersi alle forze primordiali della natura, a rappresentare liberamente le passioni dell’uomo, i suoi istinti piu’ remoti anche se perversi poiché questa maniera si oppone a quell’intellettualismo che ormai domina nella cultura e nella letteratura e frena ogni libertà di pensiero ed espressione. Per tanto nella condotta libera e spregiudicata della bambina Emily figura comparsa in quegli anni nel romanzo " Un ciclone nella Giamaica " dell’inglese Richard Hughes, vanno rintracciati i primi segnali di quella che sarebbe stata la "Lolita" di Nabokov così scandalosamente nuova da far tanto discutere alla sua apparizione. Anche "Ada" s’inserisce in tale contesto pur trattandosi di un opera dove gli esperimenti di Nabokov diventano piu’ ardui perché vorrebbero far coesistere, si è detto, antico e nuovo, passato e presente, storia e cronaca, memoria e vita, candore e peccato, verità e menzogna, amore e sesso. In questi casi può succedere che la volontà di sperimentare predomini sull’esito dell’esperimento, che le tante parti preparate per esso non trovino un giusto equilibrio o una precisa collocazione e, quindi, che si fallisca negli intenti e si sfoci in una rappresentazione che sa d’immaginario, d’irreale. Qui sta il vero problema di "Ada": un’immensa costruzione che si esaurisce e si confonde nella sua tensione ad essere necessariamente nuova, una lunga storia che finisce col farsi notare solo per i suoi aspetti piu’ evidenti, quelli sessuali, e per il resto risulti priva di concretezza. Questo pericolo corre ogni sperimentatore giacchè sperimentare vuol dire anche rinnovare ed in arte non è facile per venire in un breve giro di tempo o da parte di un solo autore a temi e modi tali che stabiliscano una nuova atmosfera e fissino una nuova maniera. Succede pure che un artista innovatore approdi ad opere definitive per un’epoca ma ricorre piu’ spesso il caso di Nabokov e, cioè, che si rimanga irretiti nelle proprie molteplici intenzioni ed operazioni e che siano i posteri a realizzarle in modo piu’ convincente.

 

ANTONIO STANCA

Espresso Sud – Dicembre 2000


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