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Non solo moda di Antonio Stanca “Il Gladiatore”, “Vercingetorige”: sono solo alcuni dei molti film che, in questi ultimi tempi, stanno riscuotendo gran successo di pubblico e non solo in Italia. Comportano grosse spese per la loro realizzazione e, tuttavia, vengono affrontate ed altre si programmano per lavori simili perché si è ormai sicuri dell’esito positivo presso gli spettatori. Anche nelle arti figurative, nell’architettura, nella linguistica elevato è l’interesse che suscita la scoperta o rivalutazione di dipinti, sculture, costruzioni, testi del passato più remoto. Sembra diventata la maniera attuale di essere o sentirsi colti quella di sapere di tali eventi e possibilmente, come per i film di ricostruzione storica, vederli, conoscerli. E’ un fenomeno che, comparso da qualche tempo, si è oggi affermato, definito fino al punto da poterlo considerare un orientamento preciso del clima culturale contemporaneo. Quali le motivazioni? E’ difficile stabilirle con certezza e si può soltanto pensare che lo stato di confusione creatosi in ambito culturale ed artistico abbia potuto provocare tale situazione. Ai nostri giorni tanti, infiniti sono gli autori di opere, scritte o figurate, e tanti i modi seguiti per la loro realizzazione. Impossibile è divenuto classificarle, stabilire il loro valore anche perché, rispetto al passato, mancano punti di riferimento, principi di estetica, di poetica, ai quali riferirsi. Qualunque opera, di qualunque contenuto o forma, sembra possa esistere e valere. Un autore non attira più il pubblico per la sua originalità o qualità ma si dispone verso di esso, cerca di soddisfare i suoi gusti, pensa come piacergli onde evitare di rimanere sconosciuto. Si è creata una situazione nella quale si produce per gli altri, ogni autore ha il suo pubblico ed entrambi risultano collocati nella zona o fascia dove un certo tipo di produzione trova il suo ascolto. Ne è derivata una molteplicità caotica, confusa, incontrollata e sarà questa ad indurre a cercare oggi quanto avveniva nella storia, nella cultura, nell’arte del passato più remoto onde potervisi riferire come ad un elemento unico, insostituibile. E’ come aver scoperto la possibilità di orientarsi, di ritrovarsi quando ci si riteneva ormai smarriti in un labirinto non solo di autori ed opere ma anche di eventi e situazioni quale può essere considerato l’attuale contesto. Insieme all’avvenimento, all’opera, all’autore o attraverso essi si cercano anche i sentimenti, i principi che li hanno animati e che non erano soltanto loro ma di un intero ambiente, di una società, di un’epoca. Si sta diffondendo, quindi, oggi l’esigenza di recuperare quanto perduto, di rifarsi delle sconfitte subite ad opera di tempi che dopo le prime abbaglianti promesse si sono rivelati tra i più denigratori dell’uomo, della sua vita interiore. E’ un’operazione alla quale sono interessati autori e pubblico e, pertanto, sembrerebbe simile ad una delle tante altre mode esistenti se non avesse mostrato, già in poco tempo, di estendersi, di non rimanere limitata ad un ambiente, ad una nazione ma di coinvolgere una sempre più vasta condizione umana. |
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