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Parrella, contenuto e forma di Antonio Stanca Di nuovo la giovane scrittrice napoletana, Valeria Parrella, è comparsa con altri quattro racconti pubblicati da minimum fax e intitolati “Per grazia ricevuta”. E’ la sua seconda prova narrativa, la prima, “Mosca più balena”, risale al 2003 e contiene sei racconti. Anche allora era stata un’edizione minimum fax e come allora la Parrella ha continuato, nella nuova opera, a dire soprattutto di donne, bambine, giovani, madri, della loro vita nella Napoli dei nostri giorni e dei quartieri di periferia; ha di nuovo presentato storie semplici, quotidiane e, tuttavia, cariche di problemi a volte insormontabili. Si narra di una donna finita in carcere perché spacciava e del suo complicato rapporto col figlio studente, di una tipografia che svolge anche lavori clandestini e viene perquisita dalla finanza, di una bambina malata d’immaginazione e della madre che giunge a cercarsi un amante per evadere dalla situazione, di un’altra madre e delle sue interminabili preoccupazioni per le figlie pur se già mature ed una già madre. Centrale è la figura femminile come, in realtà, avviene in luoghi dove famiglia, figli, loro responsabilità, relazioni, segreti, problemi convergono sulla donna. Niente, quindi, d’eccezionale, di straordinario, nei racconti della Parrella ché documenti vogliono essere di quanto attualmente accade in un certo posto. A distinguerli, però, dalla cronaca, dalla semplice registrazione di avvenimenti interviene lo stile della scrittrice, la sua prosa sempre mossa, svelta, capace di aderire al narrato fino al punto da renderlo vero, autentico. Parrella non descrive ma fa vivere quanto dice dal momento che vari, infiniti sono i modi dei quali è capace la sua scrittura. Sia nelle parole sia nelle costruzioni essa vuole risultare quanto più possibile vicina ai personaggi, alle loro situazioni, vuole animarli, rappresentarli senza che niente di costruito, d’inventato al lettore sembri che ci sia. Viene superata, così, la passività propria del documento in nome di un’azione, di un movimento che la parola riesce sempre ad ottenere. Eccessivi, a volte, risultano questi effetti di lingua nel senso che contengono passaggi così rapidi da far sfuggire, a chi legge, quanto o cosa si vuol dire. Riguardo ai contenuti va ancora notato che per essere tratti dalla realtà attuale, quotidiana, di persone comuni, possono costituire un suggerimento, un’indicazione da seguire in un contesto quale quello italiano contemporaneo dove l’arte letteraria sembra essersi smarrita in un’infinità d’intenzioni e realizzazioni fino ad avere ormai scarso successo. Se la Parrella riesce ad interessare con temi nuovi ed originali perché semplici e veri il suo può diventare, in Italia, un esempio da tener presente per altri sviluppi presso altri autori. |
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