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Nell’arte
la soluzione
di Antonio
Stanca
E’
stato pubblicato da Rizzoli, Milano 2008, il libro di Davide Rondoni “Il
fuoco della poesia” (In viaggio nelle questioni di oggi). E’ una
raccolta di saggi nei quali il quarantaquattrenne poeta, scrittore,
drammaturgo e saggista di Forlì tratta dei problemi che attualmente il
mondo ed in particolare l’Italia vivono e indica la possibilità di
risolverli. Rondoni è noto soprattutto per le sue opere di poesia,
perché dirige il Centro di poesia contemporanea dell’Università di
Bologna e perché ha tradotto importanti poeti e scrittori francesi ed
inglesi dei tempi moderni. E’ conosciuto anche perché collabora con
giornali e riviste, alcune delle quali dirige, per il suo impegno in
pubblico, svolto in luoghi diversi dove insieme a musicisti, attori,
cantanti, opera per diffondere, tramite letture, musiche e
rappresentazioni, parti di lavori propri e di altri autori ritenute
adatte a fungere da messaggio per il pubblico. Rondoni non è l’autore che vive solo della sua arte,
l’artista che si è escluso dal mondo per coltivare i propri pensieri,
per dipendere dalla propria ispirazione ma il poeta, lo scrittore che
dalla realtà, dalla storia trae i motivi del suo lavoro, l’autore che
non distingue tra l’impegno nell’arte e quello nella vita, non cerca
speciali effetti di stile perché rimane ad un livello espressivo umile,
semplice onde poter giungere ovunque. Anche per i temi Rondoni predilige
quelli comuni, quotidiani ma non trascura di risalire da questi ad una
dimensione più alta, di passare dal caso alla storia, dalla realtà
all’idea. Vero, concreto è l’artista Rondoni ma anche profondo,
intenso, muove dalla materia, dalla contingenza ma ne fa occasioni per
verità che le superano, valgono non solo per esse, colgono lo spirito
della situazione.
Così ne “Il fuoco della poesia”: più che altrove qui si parte da eventi,
circostanze particolari che si verificano nel mondo attuale, nella
nostra nazione, e si cercano spiegazioni, significati più ampi, si muove
dalla guerra, dal terrorismo, dalle loro stragi, dal pericoloso
confronto tra religioni, dalle più recenti, scandalose applicazioni
della scienza, dalle catastrofi naturali, dalle conseguenze del
razzismo, dall’esasperato processo di laicizzazione in ambito
intellettuale e sociale, dalle eterne ed inutili programmazioni dei
politici italiani, dalla spettacolarizzazione di ogni vita in Italia,
dai problemi della scuola, delle famiglie, dei giovani italiani, dalla
mancanza di un loro futuro, dalla loro condotta violenta, e si giunge a
dire dell’anima e dello spirito necessari a ristabilire l’ordine, a
riportare l’equilibrio. Ogni volta, per ogni problema, si risale da un
grave fatto di cronaca ad una regola che servirebbe per evitarlo, si
espone l’evento contingente e se ne ricava un messaggio da far valere di
là da esso. E’ un libro di protesta contro la corruzione dei costumi
privati e pubblici, la materializzazione di tutti gli aspetti della
vita, la crisi di ogni principio e valore che non rientri nella sfera
dell’utile, la fine, nei rapporti tra stati, delle regole di scambio e
collaborazione, è una polemica verso quanto di falso, d’ingiusto ha
ormai invaso la vita italiana e mondiale, un’accusa dei responsabili
della situazione ma è pure un richiamo ai modi utili per riprendersi da
tale capovolgimento, per guardare ad un futuro migliore. E sorprendente
risulta Rondoni quando lo si vede indicare per problemi così difficili
soluzioni molto facili, quando su un gran frastuono di voci fa sentire
quella semplice, pura dell’anima, del sentimento, alla quale richiama
come alla sola capace di far luce nel buio che da tempo si è addensato.
Da quando quella voce non è stata più ascoltata il mondo è andato
precipitando e ad essa si deve tornare per sollevarlo, all’uomo ci si
deve riferire, alla sua interiorità, spiritualità, fede ed a quanto, a
chi le esprime, all’arte cioè, all’artista. A loro viene assegnato, da
parte del Rondoni, il compito di salvare l’umanità di oggi dal naufragio
che sta vivendo ed a prova dei vantaggi di una simile operazione
l’autore cita sempre, nel libro, versi di poeti, dai più antichi ai più
moderni, li collega con i gravi eventi presentati e ne ricava
indicazioni utili a tutelare, salvare dai pericoli di questi. Tra
cronaca ed arte egli, dunque, procede, tra morte e vita, guerra e pace,
male e bene fino a fare dell’arte, della vita, della pace, del bene gli
elementi principali di una nuova cultura umanistica, religiosa tesa a
riscoprire quella passata, ricollegarsi ad essa e continuarla, rinnovala
in modo da combattere la crisi in atto: nei più vecchi principi umani e
morali la soluzione per i più nuovi problemi, nell’uomo la salvezza! |
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