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La fine dei sogni di Antonio
Stanca
Nato
nel Andrew, però, ha cercato di salvarsi dalla fine o
almeno si è illuso di poterlo fare. Si è rivolto, ha scritto lettere a
parenti, amici, semplici conoscenti perché lo aiutassero a risolvere la
crisi economica nella quale era finito. Ha creduto che sarebbero venuti
tempi migliori per la sua attività di editore e, di conseguenza, per
quella di scrittore. Non ha mai rinunciato alle proprie convinzioni
letterarie per accettare le mode che
si susseguivano. Anche da qui era derivata la grave condizione
che attraversava: era rimasto isolato, la rivista era in crisi, la
moglie lo aveva abbandonato, la casa era sul punto di crollare, nel
romanzo che stava scrivendo non era andato oltre l’inizio. A questo
punto ha un’ultima idea, raccogliere quelle lettere inviate a tante
persone, aspiranti autori, vecchi amici, inquilini morosi, signore
strane, la ex moglie, la madre, mettere insieme ad esse ogni altro suo
scritto, brani di racconti, del romanzo, parti del diario, elenchi per
la spesa, e farne un epistolario anche se molto strano non essendo
composto da sole lettere. Questo è “Il lamento del bradipo”, un epistolario particolare tramite il quale Savage di nuovo mostra le sue qualità di abile narratore e le capacità della sua fervida immaginazione. E’ un’invenzione continua quest’opera ma è anche il modo originalissimo usato dall’autore per rappresentare quanto è avvenuto nell’America di questi anni in ambito privato, pubblico, sociale, politico, economico e soprattutto culturale ed artistico. In ogni suo aspetto l’America attuale è percorsa dal Savage del libro poiché diverse sono le persone alle quali egli immagina di rivolgersi, le risposte che ottiene, le circostanze, le situazioni che presenta, e diversi sono i temi ed i problemi che emergono. Per dire di tanto in un solo romanzo c’era bisogno di essere veloci, di non soffermarsi ovunque e quello di un epistolario inventato è sembrato il modo migliore per farlo insieme all’altro di riuscire spesso ironici, divertenti e, quindi, facili per il lettore. Nel romanzo Savage è stato scrittore di rilievo ed umorista raffinato, non ha rinunciato ai suoi principi, alle sue idee ma vi ha fatto entrare anche quella realtà che le ostacola fino ad annullarle. Ha lottato molto prima di arrendersi ad essa, ha creduto sempre che avrebbe salvato la sua scrittura, la sua arte dal pericolo dei tempi, ha sognato ma poi è stato costretto a quel “lamento del bradipo” che come per l’animale anche per lui annuncia la fine. |
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