Eugenio Scardaccione
Tu secchi. Io fiorisco
Sogni, viaggi e ricordi di un educatore impertinente
disegni di Gianfranco Zavalloni
Collana: Racconti
Progedit, Bari, 2006, pp. 136
Il
libro
“Con la sfacciataggine del giullare che cala le braghe al re di turno”,
nota il pedagogista Daniele Novara nella sua Prefazione, “con la
naturalezza del ragazzo di cortile, con la sfrontatezza di chi non ha
niente da difendere se non le sue idee e la sua storia, l’autore di Tu
bocci. Io sboccio torna ai suoi lettori rendendo pubblico il proprio
personale racconto autobiografico. Libera le pagine dai cassetti in cui
più o meno tutti conserviamo gelosamente – ma per chi? – le nostre
riflessioni, i nostri sogni e le nostre inquietudini. Coraggio o
incoscienza? generosità o azzardo?”
Con questi interrogativi ci avviciniamo al nuovo libro di Scardaccione.
Le sue pagine contengono la narrazione di esperienze di una vita
normale, con alti e bassi, degna di essere raccontata, come tante altre.
Si intravede un desiderio intenso di condivisione delle sue esperienze:
i viaggi, i sogni trascritti per circa tre anni tutte le mattine, la
feconda memoria, gli incontri, metafore che aiutano a disvelare un
universo interiore. E poi la pace, la nonviolenza, i racconti, un
pizzico di umorismo e di allegria, l’elogio della poesia, della
bellezza, la centralità della scuola, l’interiorità, la ricerca
spirituale, le figure di don Lorenzo Milani e la scuola di Barbiana, la
maieutica di Danilo Dolci, il sorriso di Frère Roger.
Il raccontarsi diventa una modalità sperimentata che germoglia e dà i
suoi frutti, perché si dispiega come una sanante e benefica terapia,
senza trasformarsi in esercizio esasperato e vuoto di narcisismo
autoreferenziale. Il menu è gustoso e digeribile, senza fretta e
frenesie nevrotiche. Lentamente.
L'autore
Eugenio Scardaccione (per tutti, amichevolmente, Gegè) è nato ad
Aliano (Mt), nella misteriosa ed incantevole terra lucana dei
calanchi descritta da Carlo Levi. Risiede a Bari, dove fa il preside
o, come si dice oggi, il dirigente scolastico. E’ alla sua seconda
opera, dopo “Tu bocci. Io sboccio”,
edito da La Meridiana di Molfetta nel 2004,che ha suscitato molto
interesse e clamore.
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