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E’ uscito recentemente, edito dalla Morcelliana, il volume postumo di Pietro Scoppola. Il titolo è mutuato dalla definizione che di lui diede Papa Paolo VI, quando seppe che conduceva la battaglia culturale per il mantenimento della legge sul divorzio. E’ un libro scritto, quando egli era consapevole della malattia che ineluttabilmente , di lì a poco lo avrebbe ucciso. E la nostalgia della vita che fugge e la memoria degli eventi storici degli ultimi decenni si notano in ogni pagina di queste riflessioni fra sé e sé, che egli ha voluto lasciare a testimonianza di una vita impegnata culturalmente e politicamente, sempre attraversata da una fede profonda in Dio , alla luce della quale riesce a leggere problematicamente le grandi questioni dell’uomo e del credente d’oggi. Scoppola è stato uno storico del movimento cattolico in Italia di chiara fama, Direttore de “Il Mulino”, Senatore della repubblica, uno dei sostenitori da fedele laico cattolico del mantenimento della legge sul divorzio durante la battaglia referendaria, animatore del convegno postconciliare “sui mali di Roma”, in cui la Chiesa italiana si è interrogata sul modo nuovo di comunicare l’annuncio di salvezza di Gesù. Basta scorrere i titoli di alcuni dei brevi, semplici, ma intensi capitoletti che compongono questa raccolta di riflessioni che costringono credenti e non credenti ad interrogarsi su come l’uomo d’oggi si confronta con i problemi etici e religiosi contemporanei: “La storia come ricerca d’identità”, “Un modo di credere”, “Fede e ragione”, “Il ritorno della religione”, “Laicità“, “Democrazia e verità” , “Sacrificio e riscatto”, “Pensieri aperti”. I temi indicati non sono svolti in modo accademico, ma sono condotti come una riflessione ad alta voce sui propri dubbi e sulle proprie esperienze di vita, che egli desidera comunicare agli altri, come per avviare un confronto a tu per tu con credenti e non credenti. Le sue risposte di fede sono di una modernità e di una libertà di pensiero non comuni nei credenti anche non tradizionalisti. Per questo il libro invita tutti a prenderlo in mano e, dopo ogni capitoletto, a cercare di approfondirne i contenuti , soprattutto in dialogo con gli altri. Io sono rimasto colpito per gli stimoli culturali ed esistenziali che mi ha suscitato, ritrovando nelle sue parole moltissime delle domande che mi sono fatto e delle risposte che mi vado dando, in continua ricerca del senso del mio essere credente in Gesù e negli uomini suoi fratelli di tutti i tempi. |
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