Antonio Scurati
Il
sopravvissuto
Bompiani, 2005, pp. 370
Una scuola. Una strage. Un professore in cerca della
verità nel mistero dell'insegnamento.
"E' con me che stava parlando. A voi non aveva niente da dire. A
voi ha sparato."
In
un liceo come tanti, è il giorno della prova orale dell'esame di Stato.
La commissione attende, svogliata, il primo candidato: Vitaliano Caccia,
ventenne esuberante, inetto, tracotante e formidabile, destinato a una
seconda bocciatura da un rituale ambiguo e da un sistema perverso.
Quando, però, finalmente arriva, Vitaliano estrae una
pistola e stermina i suoi professori, a uno a uno, a sangue freddo e a
bruciapelo. Risparmia soltanto Andrea Marescalchi, il suo insegnante di
storia e filosofia. Il sopravvissuto. Spetterà a questi, in una corsa a
perdifiato contro il tempo, il compito di interrogarsi sulle ragioni
dell'inaudita violenza, e di indagare, come una sorta di detective della
colpa metafisica, sul male che è in lui e, forse, in tutti noi...
Romanzo di idee e di immagini, nel quale una
narrazione avvincente, ispirata a tutti i generi letterari, si intesse a
profonde meditazioni, questa nuova prova di Antonio Scurati fa
riecheggiare con forza estrema e dissonante lo "spirito del tempo" di
un'epoca, la nostra, in cui tutti ci sentiamo, senza saperlo sino in
fondo, possibili vittime di una violenza "casuale", priva di motivi
comprensibili e di cause riconoscibili. Una violenza che non viene più
da un nemico esterno, bensì da uno spazio interno, sotterraneo. Da una
rinata memoria del sottosuolo.
NOTE BIOGRAFICHE
Antonio Scurati, nato a Napoli nel
1969, cresciuto tra Venezia e la Costiera Amalfitana, ha studiato a
Parigi e negli Stati Uniti. Insegna Teoria e tecniche del linguaggio
televisivo all'Università di Bergamo, dove coordina il Centro studi
sui linguaggi della guerra e della violenza. Ha pubblicato i saggi
Guerra. Narrazioni e culture nella tradizione occidentale (2003,
finalista Premio Viareggio) e Televisioni di guerra (2003).
Ha esordito nella narrativa con il romanzo 11 rumore sordo della
battaglia (2002), che ha ottenuto, tra gli altri, il Premio
Fregene e il Premio Chianciano. Tiene una rubrica di critica della
società mediata su "Duellanti" ed è condirettore del Ravello Festival.
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