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Nuovi scrittori
di Antonio Stanca
Dell’attuale situazione di guerra in molti paesi del
mondo, di un’Italia meridionale dove la vita militare ha rappresentato
una soluzione ai problemi economici delle famiglie, della giovanissima
Maria che perde il suo compagno in Afghanistan e non riesce a
rassegnarsi alla sua scomparsa, scrive Roberto Saviano ne “Il contrario
della morte”. In “Ferengi” Carlo Lucarelli si sposta nell’Africa di
un secolo fa, sulle sue coste settentrionali che sono diventate colonie
italiane e dice dei rapporti tra padroni italiani e servi africani, di
un omicidio collegato con un’eredità. Ne “Il premio” Valeria Parrella narra di una serva
diventata padrona in seguito ad un matrimonio in quell’Italia
meridionale uscita ancora più povera dalla seconda guerra mondiale. In “Scala C” ad essere rappresentata da Piero
Colaprico è Infine in “American Parmigiano” i Wu Ming risalgono
dal presente ad una storia di secoli fa e scoprono degli insospettati
collegamenti tra l’Italia e l’America di allora a proposito della prima
preparazione e produzione del noto formaggio Parmigiano Reggiano. “Storie italiane” contiene, appunto, questo libro, di
un’Italia vecchia e nuova, vicina e lontana, storie dei suoi luoghi, dei
suoi tempi, della sua vita. Alla vita, alla realtà attingono i nostri
scrittori più giovani, da esse ricavano i motivi delle loro opere. E’ il
segnale che nei paesi come l’Italia dove è avvenuto il processo di
modernizzazione la realtà ha assunto aspetti così importanti e così
inquietanti da invadere anche gli spazi letterari, quelli da sempre
riservati all’idea. Questi si mostrano ancora possibili nella
letteratura dei paesi sottosviluppati dai quali giungono, infatti,
notevoli esempi di scrittori, poeti e altri artisti che perseguono
finalità, significati superiori, trascendenti la realtà. Ed ognuno ha
una sua maniera, un suo linguaggio diverso, distinto da quello degli
altri mentre da noi, dove i contenuti tendono al documento, anche
l’espressione ha perso la possibilità di distinguere il suo autore.
Questi non s’impegna più nel pensare, nel costruire una situazione che
abbia un senso esteso ma rimane tra quel che avviene. Gravi sono le
conseguenze del fenomeno dal momento che ha fatto credere che di ogni
cosa si possa scrivere e che ognuno possa farlo. Così si spiega il gran
numero di autori ed opere oggi esistente in Italia e negli altri paesi
“moderni”. Né si può prevedere una soluzione o almeno una correzione del
problema dal momento che si tratta di una realtà destinata a procedere
nella sua corsa e di una scrittura che si compiace di registrarla. |
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