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Filieri a Sternatia
di Antonio Stanca
La
sera di Venerdì 2 Dicembre a Sternatia, in provincia di Lecce, presso il
Centro Studi “Chora-Ma”, che ha sede nel Palazzo Granafei, è diretto da
Donato Indino ed è ormai avviato ad ospitare importanti manifestazioni
culturali, c’è stata la presentazione del libro
Letteratura e Unità d’Italia
Dalla regione alla nazione (ed. Progedit, Bari 2011) di Emilio
Filieri, docente di Letteratura italiana nelle Università di Bari e del
Salento e da tempo impegnato nello studio della Letteratura del
Meridione d’Italia durante i secoli della storia moderna. Presente l’autore, relatori sono stati i
professori Marco Leone e Fabio D’Astore, entrambi del Dipartimento Beni
Culturali dell’Università del Salento. Sulle parti che compongono il
volume si sono soffermati i relatori, Leone sulla prima, D’Astore sulla
seconda e terza. Le hanno spiegate, illustrate mettendo in evidenza le
qualità dell’opera saggistica che riesce a ricavare dalle espressioni di
letteratura, d’arte
verificatesi durante il XIX secolo nella regione pugliese ed in
particolare nel Salento motivi validi per collegarsi con quanto avveniva
nella cultura, nella letteratura, nell’arte da sempre note di altre zone
d’Italia. Ampio e dettagliato si è detto dello studio condotto dal
Filieri nel libro, di storia e di filologia lo si è detto composto,
impegnato è stato considerato a liberare la letteratura salentina di
quel periodo dall’isolamento, dal silenzio che gravano su di essa e
inserirla nel contesto nazionale,
a scoprire i mezzi che permettano di risalire dalla particolarità
del caso alla generalità dell’avvenimento. Se in una nazione come quella italiana, che fino
ai tempi moderni è mancata di unità politica, sociale, economica, la
letteratura ha rappresentato un modo per ritrovarsi, per sentirsi uniti,
come ha notato il Leone, ancora più importante diventa conoscerla,
studiarla nelle sue espressioni periferiche. Si scoprirà che anche ai
margini dei grandi e noti avvenimenti storici, culturali, artistici, si
pensava, si scriveva, che anche qui si respirava la stessa atmosfera. E
questo soprattutto in un periodo come quello del Risorgimento italiano
quando la letteratura s’identificò con la storia, da essa trasse il suo
maggiore nutrimento ovunque si verificasse, in essa trovò la sua unità.
La storia univa e così la letteratura che di quella storia era
espressione. “Letteratura e Unità d’Italia” intitola il Filieri il suo
lavoro teso a dimostrare quanto diffusi fossero
nell’Italia dell’‘800 gli
spiriti, i fervori risorgimentali, come fossero sentiti anche nel
Salento ed anche qui
promuovessero una produzione letteraria degna di essere accostata a
quella di altre parti della penisola. Come la già nota letteratura
italiana del tempo anche la salentina è stata voce di esso, ne ha fatto
parte, con esso si spiega. Un’importante via da seguire, secondo gli
studiosi, è stata indicata dal Filieri per giungere “dalla regione alla
nazione”, un libro fondamentale è il suo che di quella “regione” offre
un documento tra i più ricchi. In conclusione è intervenuto l’autore che si è
soffermato su alcuni componimenti in dialetto del poeta salentino
Erminio Giulio Caputo (1921-2004), li ha letti, ha messo in evidenza la
profondità del pensiero, l’ampiezza del sentimento, il valore
dell’espressione. Saranno tra gli argomenti dei suoi prossimi lavori. |
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