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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
- ISSN 1973-252X
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Tra personaggio ed autore

di Antonio Stanca

“Camere separate”, comparso nel 1989 per i tipi della Bompiani, è l’ultimo e tra i più riusciti dei quattro romanzi scritti da Pier Vittorio Tondelli (Correggio 1945- Reggio Emilia 1991). Esso è stato inserito alla fine del primo dei due volumi che, anni fa, la Bompiani ha dedicato all’intera produzione dello scrittore. Il primo romanzo “Altri libertini” risale al 1980, il secondo “Pao Pao” al 1982, il terzo “Rimini” al 1985 e tutti sono stati accompagnati da un lungo ed ampio lavoro di preparazione nonché di revisione da parte dell’autore. Tondelli non finiva mai di pensare, annotare, scrivere circa l’opera che aveva in mente né smetteva di apportare modifiche, correzioni quando era stata pubblicata. Questo non solo per i romanzi ma anche per i racconti, i lavori teatrali, cinematografici, i saggi sicché sterminato risulta il suo lavoro di scrittura se si tiene conto della brevità della sua vita e se si aggiungono le numerose altre operazioni compiute, da solo o in collaborazione in diverse città d’Italia e del mondo tramite riviste e giornali, al fine di ricapitolare il passato e programmare il futuro per la letteratura, l’arte ed altre forme di comunicazione linguistica, visiva, sonora.

Nel 1980 Tondelli si era laureato, a Bologna, in Discipline Arte Musica e Spettacolo (DAMS) ma già negli anni ’70, poco più che ventenne, aveva cominciato a scrivere e negli anni ’80 era giunto alle sue opere maggiori e di successo. Sono i tempi in cui l’Italia sta per uscire dalla crisi culturale, letteraria, artistica, che aveva attraversato negli anni precedenti, soprattutto in quelli della contestazione giovanile quando si era giunti a rifiutare ogni valore tradizionale compreso quello della scrittura, delle sue opere, in nome di una vita nuova, libera dai vincoli del passato, dalle sue regole e proiettata alla scoperta di diversi modi d’essere e fare. Fragile, tuttavia, si era rivelata un’aspirazione così ampia, impossibile da attuare e questo aveva fatto ripiegare verso evasioni di carattere individuale quali quelle del fumo, della droga, del sesso, del viaggio mentre in ambito culturale si era tornati a cercare i vecchi generi letterari quali il romanzo, a recuperarli, a restituire loro il valore di sempre. E’ il periodo detto post-moderno ed in questo vanno inserite la figura e l’opera del Tondelli insieme ad altre di autori del momento. La sua scrittura, però, si alimenterà di quella condizione di protesta giovanile che ancora non si era spenta, la rappresenterà e cercherà di procurarle dei fini, attribuirle degli scopi, orientarla verso un approdo. Più che altrove questa maniera dello scrittore emiliano è evidente in “Camere separate”. E’ la storia dell’amore omosessuale tra Leo e Thomas, della morte di questi e della condizione di solitudine conseguita per Leo. L’opera fa parte della seconda fase dell’attività dello scrittore, quella della meditazione, della riflessione, seguita alla prima dell’emozione, dell’immediatezza, dell’abbandono alla realtà, alla sua registrazione. Più attento, infatti, più preciso, più controllato si mostra il linguaggio del Tondelli quando indaga gli stati d’animo di Leo. Continua è l’osservazione condotta dallo scrittore circa la figura del suo protagonista, gli attribuisce sempre qualcosa di nuovo, di diverso rispetto al già detto. Non c’è tempo, luogo, pensiero, sentimento, ricordo, sogno, azione di Leo che non offra allo scrittore la possibilità di estendere la sua analisi, di farvi rientrare la storia, la cultura, la vita non solo del personaggio, della sua città, della sua nazione ma anche di altre figure, città, nazioni. Il periodare breve trasforma, poi, in una corsa quest’analisi, fa assistere ad improvvise rivelazioni, immediate scoperte, crea un movimento incessante tra passato e presente, vecchio e nuovo, realtà e idea. Mai una realtà che valga di per sé, che sia circoscritta perché sempre attraversata d’altro, da quanto avviene in Leo, come lui sempre mossa, animata, inquieta.

Scrittore dotato di una ricca interiorità, il Tondelli, e di una notevole capacità di rappresentarla tramite i suoi personaggi. Un romanzo soprattutto o soltanto interiore si può dire di “Camere separate”, un’opera che, pur se divisa in tre parti, può essere ricondotta in ogni punto ad un solo motivo, quello dell’inarrestabile, infinito processo vissuto dall’anima del protagonista da quando, perso il suo compagno e amante, si trova in una condizione di disorientamento e quasi di perdizione. A correggere tale suo stato ricompariranno, alla fine, quelle aspirazioni letterarie, artistiche prima vissute con superficialità ed anche per una vita destinata a perdersi Tondelli avrà scoperto uno scopo.

Di sé ha detto lo scrittore tramite Leo, della sua omosessualità, delle sue ambizioni artistiche divenute realtà e meglio che altrove è riuscito qui perché ha finalmente trovato il modo per confessare quanto a lungo aveva celato, la sua vita.


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