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Yehoshua prima e dopo
di Antonio Stanca
Nella
serie “Racconti d’Autore”, promossa di recente da Il Sole 24 ORE, è
comparso il breve volume dedicato a due racconti,
Le nozze di Galia e
Di fronte ai boschi, del
settantacinquenne scrittore ebreo Abraham B. Yehoshua. È il primo
Yehoshua, quello degli anni ’60 quando cominciava a scrivere e di genere
fantastico, surreale, grottesco era la sua scrittura. Saranno due le sue
raccolte di racconti, La morte
del vecchio del 1963 e
Davanti alle foreste del 1968. Già in quest’ultima, però, lo
scrittore era stato mosso dalle vicende della guerra dei Sei giorni ad
aderire maggiormente alla realtà e ad iniziare il percorso che lo
avrebbe condotto alle sue opere maggiori, ai suoi romanzi che dalla
realtà, dalla storia gli sarebbero stati ispirati. Yehoshua sarà anche
autore di opere teatrali e di saggistica ma nella narrativa raggiungerà
i suoi esiti maggiori e si imporrà in ambito internazionale. A
procurargli successo e riconoscimenti saranno le straordinarie capacità
narrative, la ricchezza, la chiarezza di un linguaggio che giunge
semplice, facile al lettore, riduce alla sua dimensione problemi vasti,
profondi e saranno i contenuti dei romanzi sempre impegnati a
rappresentare situazioni complicate sia a livello individuale che
collettivo. La vita, la realtà, la storia di una terra come la Palestina
da sempre percorsa da genti diverse, i difficili rapporti che in essa si
sono verificati e si verificano tra persone, famiglie, popoli di diversa
provenienza, formazione, cultura, religione, l’incontro-scontro tra
Oriente e Occidente: questi i temi della maturità artistica di Yehoshua,
i temi che ne faranno uno dei maggiori scrittori contemporanei. Dalla
contrastata condizione della sua terra egli giungerà a significati,
messaggi, ideali che la supereranno, dai sentimenti, dai pensieri dei
suoi personaggi approderà a quelli dell’umanità. Diversi saranno i
luoghi, i tempi, gli interpreti delle sue narrazioni, problematiche le
vicende da esse presentate ma all’uomo, al suo spirito mostreranno
sempre di poter essere ricondotte. Con la maturità Yehoshua supera lo stato di
smarrimento, di dispersione che aveva caratterizzato la sua prima
scrittura, quella dei racconti. Allora il suo era stato un uomo
sconfitto, sommerso dagli eventi, senza soluzione erano stati i suoi
problemi. Ne Le nozze di Galia
lo sposo è esposto, senza possibilità di salvezza, all’offesa, alla
violenza di coloro che prima di lui avevano amato la sposa e sarà per
tutti una rovina. In Di fronte ai
boschi il fragile studente fallirà nel suo incarico di guardaboschi.
Finirà confuso tra i suoi pensieri, annullato dalle circostanze. Il primo Yehoshua era l’escluso, si era arreso
alla vita, alla storia, aveva rinunciato a comunicare, il secondo era
più maturo, più sicuro, più disposto a sperare, a credere,
aveva assistito alle guerre
interne del suo paese, aveva preso coscienza delle diverse realtà che
componevano la Palestina, insegnava Letteratura Comparata presso
l’Università di Haifa e come nella letteratura anche nella vita voleva
cogliere rapporti, fare confronti tra elementi, aspetti diversi,
opposti, avviare un dialogo tra loro, scoprire contatti, risolvere
conflitti, trarne i motivi del suo narrare. Si era convinto che
l’intellettuale, lo scrittore non deve evadere la realtà specie quando è
così intricata come quella palestinese ma deve impegnarsi in essa e per
essa, non deve scrivere solo per sé ma anche per gli altri. Questo lo
Yehoshua che ancora oggi non smette di credere nella pace, nella
giustizia, nella libertà e di operare per esse anche come scrittore. È
avvenuto uno sviluppo, dalla rinuncia all’azione è passata la sua
scrittura, una funzione morale, civile ha assunto la sua opera, sempre
possibili e validi i valori dello spirito ha mostrato la sua figura. |
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