dalla verticalità all'orizzontalità di Dario Cillo | |||
"(...) In tutte le opere narrative, ogni volta che s'è di
fronte a diverse alternative, ci si decide per una e si eliminano le
altre; in quella del quasi inestricabile Ts'ui Pen, ci si decide -
simultaneamente - per tutte. Si creano, così, diversi futuri, diversi
tempi, che a loro volta proliferano e si biforcano. Di qui le
contraddizioni del romanzo. Fang - diciamo - ha un segreto; uno
sconosciuto batte alla sua porta; Fang decide di ucciderlo. Naturalmente,
vi sono vari scioglimenti possibili: Fang può uccidere l'intruso,
l'intruso può uccidere Fang, entrambi possono salvarsi, entrambi possono
restare uccisi, eccetera. Nell'opera di Ts'ui Pen, questi scioglimenti vi sono tutti; e ognuno è il punto di partenza di altre biforcazioni. (...)" (Jorge Luis Borges, El Jardin de los senderos que se bifurcan, 1941; poi, in Ficciones, 1945; Oscar Mondadori n. 1128, pp.76-77) La vera e propria rivoluzione introdotta dalla straordinaria disponibilità di strumenti informatici e da una pratica diffusa della telematica permette oggi a molti di visionare e spesso creare ipertesti e pagine in Rete. Internet stessa si sta velocemente evolvendo, trasformandosi, da realtà fortemente indirizzata ad una élite, in un vero e proprio mezzo di comunicazione di massa, tanto che c'è già chi, seguendo l'ordinalità da altri inaugurata, parla non del tutto esageratamente, di "sesto potere". Molto di quanto sopra è legato alle stesse modalità di comunicazione caratterizzanti il "media" ed il suo uso. La struttura ipertestuale, che caratterizza la Rete, è una delle più grandi rivoluzioni in atto nell'ambito della comunicazione in generale. Il superamento della rigida verticalità del testo ("immersione") rappresenta un'apertura, ancora tutta da esplorare, verso l'orizzontalità della scrittura e della lettura ("navigazione") nonché della sua stessa comprensione e produzione (del resto anche chi si è già confrontato con un sistema elettronico di elaborazione testi ha potuto considerare, in proprio, quanto esso differisca dalle ordinarie modalità della scrittura). L'ipertesto, specie se realizzato nell'ottica di chi legge, inverte e depotenzia i processi gerarchici Autore-Lettore; non solo: se collocato in Rete, orizzontalizza la fruizione del/dei testo/i sovrapponendosi ed imponendosi al di là dei limiti sensoriali (più media), linguistici, spaziali e temporali, permettendo al testo di costruirsi da sé ad ogni lettura. Le implicazioni, non solo di carattere comunicativo, ma anche sociale (come il telelavoro per il quale si veda la legge 24 giugno 1997, n. 196 e quanto previsto di recente dall'UE per l'attribuzione dei finanziamenti relativi al FSE), politico (televoto), economico (mercato globale) ed educativo (teledidattica) che tali possibilità offrono, sono incalcolabili ma anche imprevedibili. La Rete è la Biblioteca di Babele sognata da Borges: l'indefinita (non infinita) raccolta di tutte le combinazioni delle lettere, di tutti i libri, di tutto lo scibile. Ma, come per tutte le raccolte omnicomprensive, in essa si trova l'utile e l'inutile, l'approfondito e l'approssimativo ... In questo senso Internet rappresenta un modello di democrazia al quale la gran parte di noi non è ancora del tutto pronta. Il nostro modello di democrazia implica una costante verticalità nella gestione dell'(in)formazione che, a sua volta, determina un principio di delega verso altri che (occorre dirlo) è vissuta da molti come un fatto non del tutto spiacevole. Mentre la verticalità legittimando la delega implica l'ordine (nella doppia accezione del termine), l'orizzontalità o si fonda sulla libera scelta, sulla responsabilità e quindi sul "concentrarsi" ovvero si esplica nella autocelebrazione del "particulare", nel disimpegno e, in ultima analisi, nel "disperdersi". In questo senso la Rete evidenzia tutti i grossi problemi che potrebbero derivare da un suo uso deviato anche alla luce di tutti i risvolti ed i riflessi (privacy, censura, copyright, ...) che tale impatto può determinare (si veda in merito la legge 31 dicembre 1996, n. 675, sulla tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali). D'altro canto, se svincoliamo il problema da una visione strettamente nazionale, non possiamo non renderci conto di quanto ormai Internet investa profondamente la nostra quotidianità obbligandoci ad un inevitabile confronto con il nuovo. Riporto di seguito, a titolo di esempio, alcune notizie diffuse di recente in Rete dalla Mailing List di Educazione&Scuola (http://bellquel.bo.cnr.it/liste/es/):
La Rete è 'solo' un nuovo straordinario 'luogo' e mezzo della comunicazione, senza avere di per sé una valenza "politica" e/o "morale"; essa è una gigantesca 'cornice' tecnologica (e come tale mai neutrale) nella quale tutti noi, con autonomia di giudizio e di scelta, siamo chiamati, responsabilmente, a costruire il futuro. |