Un
Manifesto per i Comprensivi
A 15 anni dall’avvio
degli istituti comprensivi ci siamo chiesti cosa significhi oggi
questa istituzione che si prefigura come un modello del tutto
originale della scuola italiana. Attraverso una riflessione
imperniata sulle necessità del primo ciclo e sulle sfide poste
dall’ Europa al settore dell’istruzione, col passare del tempo
abbiamo raggiunto qualche convinzione .
E’ nato un manifesto per far conoscere le
opportunità formative ed educative offerte dal complesso mondo
degli istituti comprensivi , in particolare quelli dislocati in
luoghi più isolati e disagiati , a cui va tutta la nostra
ammirazione e solidarietà.
Il senso di
appartenenza.
Chi lavora in un
comprensivo crede nel suo valore e ne condivide la formula che
mira ad integrare in una struttura dinamica , unitaria ed empatica
la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria . Chi fa parte della
comunità scolastica concorre all’educazione armonica e integrale
dei bambini e delle bambine nel rispetto e nella valorizzazione dei
ritmi evolutivi, delle capacità, delle differenze e dell’identità di
ciascuno. Questo lungo cammino , anche attraverso l’impegno e la
responsabilità educativa delle famiglie, accompagna il fanciullo,
il ragazzo e l’adolescente ad acquisire conoscenze e competenze,
superando l’ egocentrismo cognitivo della fanciullezza per
assumere la responsabilità di una vita tesa , attraverso
l’indagine e il confronto di idee , alla ricerca della verità.
Etica professionale
Chi lavora nel
comprensivo condivide il valore delle Carte Costituzionali , in
particolare l’art 4 della Costituzione “Ogni cittadino ha il dovere
di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta,
un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o
spirituale della società.”Per «concorrere al progresso materiale o
spirituale della società» è necessario rispettare diritti e doveri
, in particolar modo superare le forme di egocentrismo e praticare,
invece, i valori del reciproco rispetto, della partecipazione, della
collaborazione, dell’impegno competente e responsabile, della
cooperazione e della solidarietà .
Nell’istituto
comprensivo si dovrebbero mettere in comune alcune risorse : i
docenti, le attrezzature, i finanziamenti, per qualificare i metodi
e le attività di insegnamento e rispondere nel miglior modo alle
richieste del contesto scolastico. In questo senso la suddivisione
delle risorse economiche segue la linea della necessità. La
distribuzione dei finanziamenti va vista , pur nel principio di
equità e giustizia, nella logica di utilizzo delle strutture e dei
bisogni formativi.
La parte e il tutto.
Nell’istituto comprensivo l’ unitarietà si
realizza non solo nell’unicità della dirigenza e nella
composizione degli organi collegiali , ma anche attraverso gli
intrecci professionali tra docenti della scuola dell’infanzia,
primaria e secondaria che si concretizzano in varie occasioni.
Il collegio dei docenti
tratta problemi che riguardano i vari ordini di scuola , l’ordine
del giorno viene fissato in base alle necessità globali
dell’Istituto , le delibere, le scelte, le discussioni vengono prese
collegialmente. Esistono momenti in cui i collegi di sezione (media-primaria-infanzia)
si costituiscono in sezioni separate e trattano problemi specifici
che comunque vengono deliberati nel collegio generale.
La molteplicità diviene
unitarietà attraverso l’adozione di norme, regole, decisioni prese
democraticamente per un fine comune: i docenti programmano ,
decidono e verificano tanti aspetti dell’ offerta formativa, dal
curricolo all’integrazione, alle uscite, alle spese.
La commissione continuità e tutte le
attività legate ad essa sono pratiche ormai diffuse in ogni scuola
e rientrano nei progetti legati all’accoglienza /orientamento ; ma
la vera caratteristica dell’istituto comprensivo si realizza
nelle attività e incontri abituali e frequenti attraverso tante
altre occasioni : realizzazione di progetti, manifestazioni
pubbliche , laboratori, prestiti professionali, attività in piccoli
gruppi, rapporti con il territorio. Tutte queste occasioni
configurano un ambiente che offre grandi potenzialità per superare
modelli rigidi e vecchie gerarchie culturali tra i saperi.
Il curricolo «verticale» rappresenta la vera
ragion d’essere dell’istituto comprensivo. Il documento elaborato
annualmente dal collegio dei docenti in seduta plenaria mette a
fuoco gli aspetti relativi alla dimensione educativa, ai contenuti
culturali, alle strategie metodologiche, alle soluzioni
organizzative e rappresenta la carta di identità dell’istituto.
La lotta alla povertà
cognitiva.
Il percorso scolastico
che inizia già a due anni e mezzo contribuisce alla realizzazione
del principio dell’uguaglianza delle opportunità e alla rimozione
degli “ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di
fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno
sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i
lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del
Paese” (art.3 della Costituzione).
Negli istituti
comprensivi, proprio perché è possibile accompagnare nel tempo i
bambini, si riesce a cogliere meglio diversità, stili e potenzialità
degli allievi, innestando su tali diversità la progressiva
differenziazione dei compiti di apprendimento. La continuità non
può, infatti, significare piattezza di proposte. Poiché gli
insegnanti costituiscono un unico gruppo professionale,
nell’istituto diventa possibile una maggiore differenziazione ed
articolazione dei percorsi curricolari. L´ipotesi di curricolo non
può fare a meno della riflessione epistemologica, è certamente
indispensabile la conoscenza delle discipline, ma mettere al centro
l´alunno significa rivederle , smontarle e rimontarle per capire
quello che nell´ambito delle discipline può essere insegnato ad una
determinata età. Per fare questa scelta occorrono competenze
disciplinari e psico-pedagogiche e la vicinanza dei maestri e
professori aiuta a costruire un percorso organico, coerente,
progressivo.
Un’evoluzione
intelligente tra tradizione e futuro
Come istituzione
abbastanza recente , moderna, giovane , l’istituto comprensivo
favorisce
l’innovazione:sappiamo che le
conoscenze attuali diventano in poco tempo obsolete, ed allora
occorre sviluppare le capacità di apprendere in modo personale ,
aggiornando le proprie competenze in modo da seguire e addirittura
anticipare i cambiamenti. Le ricerche
internazioni e la tendenza della economia della conoscenza
(K-Economy)
ci fanno sapere che alcune conoscenze
ed abilità subiranno una forte obsolescenza e perderanno di valore,
mentre altre ne acquisteranno e rappresenteranno la precondizione
per essere competitivi sul mercato del lavoro. In particolar modo
questo fenomeno succederà nell’ambito delle attività di routine :
nelle attività ripetitive , si registrerà una progressiva
sostituzione delle attività manuali con gli strumenti informatici.
Il comprensivo come primo ciclo guarda con curiosità e attenzione
l’evolversi delle richieste locali , nazionali e internazionali
basate sulla ricerca scientifica e tecnologica, cercando di
adeguarsi a nuove proposte e iniziative.
Accanto a questa
attenzione alla discontinuità e complessità del futuro , nel
comprensivo si respira un clima di " fiducia ", come risultato di
una visione positiva della vita. Una scuola dunque che sa coniugare
vari aspetti quali l’ impegno e motivazione, l’obbedienza e
libertà,l’ ordine e spontaneità.
Possiamo costruire
una scuola giocosa con canto, pratica sportiva, gioco e lavoro
manuale , una scuola che chiede
iniziativa e movimento , coltiva personalità , esige varietà,
flessibilità ,originalità . Una
scuola che sa coniugare la logica con la creatività , lo studio
con il gioco, l’impegno con la leggerezza, la riflessione con il
dialogo.
Presentazione
La nostra storia… da dove siamo partiti
La rubrica nacque nel 2002 allorché fu
elaborato un documento sottoscritto da oltre 500 istituti
comprensivi; in esso si chiedeva all’opinione pubblica e alla
classe politica una giusta attenzione per le “scuole comprensive “
meritevoli , anche se con fatica, di aver affrontato problemi
complessi come la continuità, il curricolo, la collaborazione tra
docenti operanti in contesti diversi.
In questi ultimi 10 anni (ricordiamo che gli istituiti comprensivi
furono istituiti nel 94) si è costruito un nuovo modello di scuola,
senza per altro che l’identità pedagogica dei singoli segmenti
scolastici andasse perduta. La loro esistenza ha dato la
possibilità di far interagire diversi metodi, programmi,
verifiche,ma soprattutto ha offerto una grande opportunità di
crescita così da guadagnare una sempre maggiore credibilità presso
l’opinione pubblica , i genitori, l’amministrazione locale
La rubrica si articola nella seguenti
sezioni
· Mailing list “lo spazio per
pensare” riservato alla comunicazione su tematiche in particolar
modo riferite alla realtà e prospettive dei comprensivi
· Newsletter uno spazio per
informare sulle novità presenti nella rivista di E&S e per essere
portavoce di alcune richieste provenienti dal mondo della scuola
· Sezione Materiali suddivisa
in due aree : le novità e l’archivio . La prima raccoglie le nuove
pubblicazioni , la seconda contiene molti documenti suddivisi per
categorie; possono essere strumenti utili per dare spunti
all'innovazione metodologica – didattica; in particolare si segnala
la sezione pedagogica, un angolo davvero prezioso per una
riflessione sulla comunità scolastica
· Sezione mozioni e documenti :
manifesta le perplessità , dubbi e richieste che si percepiscono in
un presente mutevole e in un futuro dai contorni incerti
“Noi degli istituti…” e “ Un comma ….”
propongono azioni positive e concrete riguardo l'esigenza di un
rafforzamento e sviluppo dei comprensivi.
L’ Appello “Agli
Insegnanti, agli Intellettuali, ai Politici “ ci ricorda che
.. la QUALITA' della parola è la
sentinella del nostro progresso. Essa protegge le diversità,
garantisce l'inclusione, stabilisce un’ armonia con il mondo,
difende dal vandalismo intellettuale.
https://www.edscuola.it/archivio/comprensivi/la_parola.htm
Istituti comprensivi
https://www.edscuola.it/archivio/comprensivi/una_scuola_armoniosa.htm
Luglio 2008
Marisa Bracaloni
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