Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

Convegno a Sestino

“Piccole grandi scuole. Opportunita’ o svantaggio?”

Sottotitolo:

 Realta’ e prospettive degli Istituti Comprensivi

 Sestino (Arezzo) il 30 -  31 maggio 2003
Teatro comunale "Giuseppe Verdi"

 

Programma

VENERDI’ 30 MAGGIO

Inizio ore 9,30

Saluti:

-       Prof.ssa Franca Biagiotti
Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo di Sestino e Badia Tedalda

-        Alberto Santucci Sindaco del Comune di Badia Tedalda

-        Giancarlo Renzi Sindaco del Comune di Sestino

Relatori:

-         Dott. Alfonso Caruso
  Direttore Centro Servizi Amministrativi delle Provincie di Siena e Arezzo

-         Ispettore Giancarlo Cerini (Emilia Romagna)

-         Prof.ssa Sira Macchietti
 
Università di Siena, sede di Arezzo

-        Dott. Cesare Angotti
  Direttore Generale Ufficio Sovrintendenza Regionale per la Toscana

-         Prof. Sergio Angori
  Università di Siena, sede di Arezzo

-         Dott. Giancarlo Giurlani (UNCEM)

-          Prof.ssa Francesca Vogesi (ANCI)

Presentazione volume “Immigrati in Valtiberina”, a cura di Mario Gori

-         Dibattito

Coordinamento:  Mario Di Rienzo,
Direttore riviste "La Vita Scolastica" e "Scuola per l'Infanzia"

Buffet ore 13,30

Ripresa dei lavori ore 15,00

-         Dott. Paolo Benesperi Assessore Regione Toscana

-         Prof.ssa Marisa Bracaloni
  (Sito Internet “Educazione e Scuola”: Rubrica “Istituti Comprensivi”)

-         Prof. Vittorio Dini (Istituto Studi e Ricerche sulla Civiltà Appenninica)

-         Insegnante Leopoldo Agostini (Scuola Elementare di Casteldelci)

-         Dott.ssa Giuliana Bianchi Caleri – Dirigente Scolastico scuola media Cortona/Camicia

-         Roberto Borgianni Assessori Provincia di Pesaro/Urbino

-         Donella Mattesini Assessore Provincia di Arezzo

-         Roberto Rossi Presidente Comunità Montana Valtiberina Toscana

Partecipano ai lavori:

-         Sottosegretario Sen. Grazia Sestini

-         On. Enzo Carra

-         On. Giuseppe Fanfani

-         Silvia Di Natale (scrittrice)

-         Ispettore Roberto Stefanoni (Umbria)

-         Istituto Comprensivo di Piandimeleto (PU)

-         Istituto Comprensivo di Monte S.Savino (AR)

-         Istituto Comprensivo di Lucignano (AR)

-         Istituto Comprensivo di Trestina (PG)

-         Istituto Comprensivo di Massa Martana (PG)

-         Istituto Comprensivo di Soci (AR)

-         Istituto Comprensivo di Montecalvo in Foglia (PU)

-         Istituto Comprensivo di Poppi (AR)

-      Istituto Comprensivo di Foiano (AR)

Consegna del Premio "Scuola di qualità" (riconoscimento per attività e progetti singolari e significativi sul tema multiverso di "ambiente, scuola, territorio", rivolto ai docenti di ogni ordine e grado)

Sabato 31 maggio - Teatro "G.Verdi"

"I cantieri della scuola"

Progetto Lettura e Progetto Alimentazione

Ore 9,30 - Incontro con l'autore (aperto agli alunni dell'Istituto e ai genitori): Silvia Di Natale, vincitrice Premio Bagutta 2001, parla del suo romanzo "Kuraj"

Ore 10,30 - Degustazione "colazioni" preparate dagli alunni

Ore 11,30 - Riccardo Conti, ASL Sansepolcro: "Per un'alimentazione corretta"

Ore 11,45 - Bambini in palcoscenico

Ore 12,30 - Resoconto Progetti e presentazione Calendario della scuola (Progetto Lettura IIa fase); proposte Progetti a.s. 2003/2004: Maria Blasi

Ore 12,45 - Saluti del Dirigente Scolastico

Istituti Comprensivi e Comunità Territoriale

La storia del rapporto tra scuola e servizi formativi e comunità territoriale è molto diversificata per ognuno dei segmenti che compongono l’istituto comprensivo nelle varie aree del Paese.

La Conferenza Nazionale della scuola del 1990 aveva indicato l’autonomia come uno degli strumenti essenziali per ricostruire un “patto per la scuola” in grado di rilanciare l’immagine e la funzione formativa, sociale e di volano dello sviluppo e dell’occupazione.

Successivamente l’inclusione della scuola tra i “servizi pubblici alla persona” chiamati a definire una propria “carte dei servizi” ha inserito anche la scuola nell’orbita del processo di trasformazione denominato “New Public Administration” finalizzato a ridefinire il rapporto tra i cittadini, comunità e servizi pubblici, secondo criteri di contrattualità, trasparenza, efficacia, efficienza e sussidiarietà.

Questo processo trova nella L.59/1997 il “punto chiave” per la ridefinizione dei rapporti tra le autonomie nei contesti territoriali, concretizzandosi nella flessibilità organizzativa e didattica finalizzata all’elevazione dell’efficacia formativa, per realizzare il diritto soggettivo all’educazione.

La scuola dell’obbligo ha costruito un stretto legame con la comunità del territorio in cui opera: è percepita e “sentita” dall’opinione pubblica come la scuola di quel paese, di quel quartiere, di quella valle, di quella montagna, chiamata a rispettare i valori e la cultura mentre aprono orizzonti e prospettive per le giovani generazioni. Questo legame risulta visibile e si rafforza quando la scuola è vicina alla comunità come istituzione, con i suoi organi collegiali di partecipazione, il Dirigente scolastico, gli uffici amministrativi, e non solo come servizio.

Di questa sensibilità “civica” si è fatta interprete la L.97/1944 sulle zone di montagna, che per prima ha visto nascere gli Istituti Comprensivi, il cui numero è cresciuto esponenzialmente anche in altre zone, come previsto dalla L.662/1996.

Si è trattato di una soluzione dettata, non solo, da motivi contingenti, ma rispondente ad un’idea di comunità territoriale che si esprime in forma istituzionale: non grandi scuole accentrate (modello urbano) - dunque - ma reti di piccole scuole in rapporto alle caratteristiche del territorio per rispondere ai bisogni-diritti degli studenti, in stretta interazione con le espressioni sociali, civiche, istituzionali. Questa tipologia organizzativa attesta il valore di integrazione sociale e di mantenimento-sviluppo di comunità che è attribuito alla scuola ben al di là della sua funzione meramente istruttiva e richiama la responsabilità che essa ha nei confronti non solo degli alunni e dei genitori, ma dell’intera comunità di appartenenza e del suo sviluppo.

Sul piano formativo, gli Istituti Comprensivi sono impegnati a corrispondere un percorso in cui si evidenziano fasi di accoglienza, alfabetizzazione primaria, consolidamento e primo orientamento che sono l’essenzialità dei “curricola” come coordinamento tra i diversi cicli per evitare ripetitività e dispersioni.

Il Dirigente scolastico
Franca Biagiotti

La scuola … al centro

La centralità della scuola nel sistema moderno delle autonomie e dei percorsi formativi, rappresenta una coessenza anche dei processi di sviluppo: soprattutto nelle realtà periferiche e di montagna, che una rinnovata sensibilità ri-definisce “piccole grandi patrie”, la scuola chiede di “fare sistema”, che solo una politica “comprensiva” può rendere pienamente realizzabile.

Si tratta, quindi, di operare su due livelli:

-quello propriamente scolastico, perché la “ piccole scuole” abbiano risorse tali da essere in grado non solo di porsi ad alti standard qualitativi ma perchè possano supplire anche le assenze o la rarefazione di strutture e di servizi di base o complementari;

-a livello delle politiche territoriali, alle quali compete di condividere lo status particolare delle terre periferiche, adeguando programmazioni, progetti e finanziamenti con un’ottica perequativa, riferita ai bisogni e alla dignità delle popolazioni che “presidiano” le montagne.

Il Convegno odierno - e fin d’ora ringrazio tutti gli organizzatori, quanti hanno sostenuto in vario modo l’iniziativa ed i partecipanti ai lavori - non può non affrontare i temi propri degli Istituti comprensivi e quelli degli Enti locali e del territorio nel quale si situano, dei quali rappresentano, appunto, l’identità culturale e la spinta ad acquisire le dinamiche del rinnovamento e della modernità, in una società complessa, fortemente competitiva, ma generatrice sovente di “nuove periferie” umane e sociali.

Il Sindaco di Sestino
Giancarlo Renzi

……………………………………………………………………………………….

Informazioni

SESTINO

"...proveresti un gran piacere a riguardare questa regione dall’alto dei colli: ti parrebbe, infatti, di scorgere non un territorio, ma un quadro dipinto con incredibile maestria...”
                                                                                                      Plinio il Giovane

 

SESTINO (AR)
Abitanti 1711 Altezza 493m CAP 52038



Insieme a Badia Tedalda, è l'unico comune toscano del Montefeltro.
Nel cuore dell'Appennino, a 90 Km. da Arezzo, 70 da Pesaro, 45 da Urbino, l'antico Municipio Romano di Sestino conserva gelosamente le molte testimonianze del suo passato.

http://www.montefeltro.net/sestino/index.html

Come arrivare

Sestino dista da Arezzo circa 80 chilometri ( siamo in terra toscana ma dai nostri monti si vede il mare) e ci vuole in genere un'ora e un quarto :da Arezzo si prosegue per Palazzo del Pero, poi per Sansepolcro, quindi si sale verso Badia Tedalda, Ponte Presale - si svolta a destra seguendo l'indicazione per Sestino - e dopo venti minuti si arriva al paese


La pagina
- Educazione&Scuola©