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CITTADINANZA E COSTITUZIONE
Dall’appartenenza alla cittadinanza: “la nozione di cittadinanza esprime una forma di appartenenza condivisa e solidale, che, diversamente da tutte le nozioni di razza ed etnia, implica l’esistenza di un complesso di leggi e di istituzioni socio-politiche”. L’appartenenza è vissuta come “data”, mentre la cittadinanza è frutto di una progressiva acquisizione: “ci si riconosce con-cittadini di coloro con i quali si condivide un orizzonte di senso, e quindi anche delle norme di condotta”. La vita quotidiana nella scuola è già un’esperienza di cittadinanza in atto : rispetto, dialogo, impegno, responsabilità, cooperazione possono e debbono venire sperimentate dagli alunni. Nella scuola sono vissute tutte le esperienze relazionali. Oltre ad essere un’esperienza in atto essa ha anche una funzione anticipatrice di un’esperienza futura e può costituire la base educativa di successivi contenuti culturali. La cittadinanza come finalità educativa della scuola. La scuola può sviluppare il senso di cittadinanza a tre livelli: 1- livello della conoscenza, che risulta imprescindibile e fondamentale; 2- sviluppo delle competenze sociali; 3- progetti di esperienze curriculari mirati alla sviluppo di alcuni aspetti della cittadinanza. E’ preliminare la condivisione di conoscenze di tipo scientifico, storico, letterario: contenuti specifici e contenuti generali da offrire nei diversi gradi scolastici: “ si può affermare che tutti i contenuti disciplinari possano confluire nell’educazione della cittadinanza”. L’educazione alla cittadinanza riguarda tutti i docenti e tutte le discipline: per gli alunni “l’impegno nei confronti della conoscenza e verso la propria formazione intellettuale costituisce già un’espressione di cittadinanza”. Il diritto all’istruzione, sancito dalla Costituzione, implica infatti un parallelo dovere di istruirsi. La Costituzione repubblicana come oggetto disciplinare (I livello). E’ una disciplina scolastica, con un suo orario, che per sua natura esige “ una strategia attivante” e un lavoro di interpretazione sia per capirne la genesi sia per individuarne gli obbiettivi etico-politici. La Costituzione da “ consegna “ sociale deve diventare patrimonio personale. Il suo studio deve far comprendere come la vita democratica si fondi su una tradizione culturale, su una scala di valori condivisi e su rigorosi presupposti giuridici. E’ consigliabile l’approccio alla disciplina tramite lavoro di gruppo, guidato dal docente, che si trasformi in una forma di esperienza sociale controllata. Socialità sperimentata all’interno della scuola (II livello). La socialità degli alunni si esprime nei rapporti con i docenti e con i coetanei. Si dovrebbe raggiungere un livello di socialità desiderabile, o, quanto meno, accettabile, qualunque sia il livello di socialità iniziale degli allievi. Nessuno si nasconde che nella scuola si ripercuota il grado di socialità, che la società stessa esprime. E, come è evidente, ora viene espresso un grado di socialità piuttosto scarso: “ non si può chiedere alla scuola di perseguire finalità e obbiettivi che l’intera società civile sconfessa di fatto nei propri costumi”. Ma la scuola ha anche una funzione critica nei riguardi della società e quindi le sue strategie metodologico-didattiche devono essere finalizzate anche allo sviluppo e all’orientamento della socialità. Tale finalizzazione richiede l’intervento costante e intelligente del docente. Ad esempio, i lavori di gruppo, al fine di sviluppare la socialità cooperativa, devono essere guidati e controllati nel loro esito dal docente. Progetti ed esperienze curriculari finalizzati alla cittadinanza (III livello). In questo campo si può attuare una sintesi di conoscenze, abilità sociali e strategie didattiche. L’azione didattica si può concentrare su qualche aspetto, ben individuato, finalizzato alla cittadinanza: rispetto delle leggi, sicurezza sociale, lavoro, difesa dell’ambiente…, oppure sull’analisi di alcuni comportamenti pratici significativi, di esperienze esistenziali ben individuate. L’importante è che si delinei un percorso didattico definito e che si sostituisca ( o si accompagni) la lezione frontale con un lavoro di gruppo guidato. Questo sembra il metodo più efficace per affrontare temi relativi alla Costituzione e alla cittadinanza. Principi metodologici 1-attivazione cognitiva: attivazione con coinvolgimento emozionale degli alunni. In pratica, i ragazzi dovranno parlare e parlarsi: esprimere verbalmente il loro pensiero su una questione posta. Strategie essenziali: lavoro di gruppo in classe e discussione collettiva. Allorché i ragazzi saranno cognitivamente attivati, subentrerà la spiegazione e le integrazioni del docente; 2-principio della concretezza: riferimento costante al mondo esterno e ad esperienze politiche e sociali, che si compiono nella realtà circostante, che gli alunni possono conoscere. La concretezza può essere applicata anche alla lettura di un testo, alla visione di un film ecc., può tradursi in attività programmate di semplici ricerche sul campo oppure consistere nel proporre alla classe una situazione problematica. Dalla concretezza si deve passare all’astrazione per pervenire alla generalizzazione dei problemi: tener presente che il processo di astrazione è uno degli obbiettivi formativi. 3-manitoraggio e valutazione dei progetti: “la valutazione accompagna e dirige, orientandolo, il processo di apprendimento dell’alunno”. S’impone in questo campo una valutazione mirata alla specificità del progetto, onde individuarne i limiti e proporre correzioni. “La strategia di valutazione dell’esito deve essere definita all’inizio insieme agli obbiettivi e alle attività individuate”.
Appunti desunti da M.T. MOSCATO, Cittadinanza e Costituzione e finalità della scuola, in AA.VV., Cittadinanza e Costituzione, a cura di Luciano Corradini, Napoli, Tecnodid Editrice, 2009, pp. 31-42 UCIIM-PISA: documento preliminare agli incontri sul tema Cittadinanza e Costituzione come spunto di riflessione sull'argomento |
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