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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Cittadinanza e convivenza civile nella scuola europea
Convegno internazionale Venerdì 12 dicembre 2003 Aula Magna del Rettorato Via Ostiense, 159 Roma Ore 9.00: Apertura dei lavori:. Guido Fabiani, Magnifico Rettore dell’Università Roma Tre
Francesco Susi, Preside della Facoltà di Scienze della Formazione
Roberto Cipriani, Direttore del Dipartimento di Scienze dell’Educazione
Prima sessione: presiede Sandra Chistolini (Roma Tre)
9.30-10.10: L’educazione alla convivenza civile: il nome e la cosa Luciano Corradini (Roma Tre)
10. 10-10.50: I curricoli dell’educazione alla cittadinanza in alcuni paesi europei Francois Audigier (Ginevra)
10.50-11.10: Pausa
11.10-11.50: Le dimensioni e le componenti dell’educazione alla cittadinanza Milena Santerini (Milano Cattolica)
11.50-12.30: L’educazione alla politica per la costruzione dell’Europa Piero Bertolini (Bologna)
12.30-13.10: L’educazione a una cittadinanza di pace, in prospettiva storica Emilio Butturini (Verona)
ore 14.45: Seconda sessione presiede Mariangela Prioreschi,
(presidente AIMC)
15.00-15.40: I saperi della cittadinanza Emilio Lastrucci (Potenza)
15.40-16.20: Le idee dei bambini sulle istituzioni economiche e politiche Anna Emilia Berti (Padova)
16.20-17.00: Educazione alla convivenza civile: modelli e prospettive didattiche Paolo Calidoni (Sassari) 17.00-17.40: Profili degli studenti e profili dei docenti per l’educazione alla convivenza civile Isabella Poggi (Roma Tre)
17.40- 18.30: Dibattito e conclusione dei lavori
Essendo le Università e Associazioni professionali citate enti qualificati ai sensi del DM 177/2000 per la formazione dei docenti, i partecipanti potranno ottenere l’esonero dal servizio.
Presentazione scientifica
La capacità di orientarsi nella complessità del presente, riconoscendo e superando il passato e anticipando nella coscienza e nell’intenzione un futuro pienamente umano, e cioè pacifico, costituisce un fattore indispensabile di quella cittadinanza plurima, che si presenta sempre più come grande meta civile del nostro tempo e come condizione per il suo sviluppo. Il richiamo al rispetto e alla promozione dei diritti umani, assunti come criterio supremo di orientamento dalle costituzioni di tutti i paesi europei e dai documenti internazionali, rischia di apparire come astratta enunciazione di un desiderio, se non si studia in concreto la dinamica della loro emersione, della loro affermazione, della loro violazione, nel processo storico di popoli, nazioni, etnie, lingue, religioni, che variamente aspirano all’identità e alla solidarietà. Agli appuntamenti europei, ai quali un numero di paesi sempre più ampio si sta vincolando, in virtù di una unificazione sui generis di tipo economico, sociale, civile e politico, giungono non solo stati per lo più disomogenei, ma anche popoli cd etnie ricchi di peculiarità, di risorse e di limiti che vanno portati il più possibile alla consapevolezza critica, soprattutto delle giovani genèrazioni. Un ruolo importante spetta in proposito alla scuola e in particolare agli insegnanti, presenti e futuri: che cosa significa essere e diventare cittadini di una città, di una regione, di una nazione, dell’Europa e del Mondo? Come si possono condividere, già entro ogni città e ogni nazione, i diritti e i doveri di persone che talora sono o appaiono portatrici di valori tra loro in conflitto o addirittura in contraddizione? Con quale equipaggiamento giuridico, economico, culturale, morale i paesi europei si presentano agli appuntamenti delle diverse unificazioni iniziate e di quelle programmate? Quale ruolo, quali vizi, quali virtù, quali competenze (Mazzini avrebbe detto: quale missione) immaginiamo di portare nel concerto europeo? A quali condizioni si pensa che si possa continuare a farne pane? Quali costi comporta entrare e uscire da una “rete” istituzionale ai diversi livelli? Con domande di sfondo di questo tipo si possono leggere la norma della legge 53/2003, che chiede alla scuola di educare ai “fondamenti della convivenza civile”, i “profili educativi culturali e professionali” e le “indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati” di fonte ministeriale, che riconducono questa educazione alle dimensioni della cittadinanza, della circolazione stradale, dell’ambiente, della salute, dell’alimentazione, dell’affettività. Queste problematiche saranno affrontate dal Convegno proposto dall’Università Roma Tre, in collaborazione con tre Associazioni professionali di docenti e con l’Associazione per la Riduzione del Debito Pubblico. Il Convegno si avvale di un contributo del MIUR, che ha promosso, in convenzione con l’IPSSARCT Panzini di Senigallia, la ricerca sullo stato delle “educazioni” nella scuola, il cui rapporto conclusivo è stato pubblicato, a cura di L.Corradini, W.Fornasa, S.Poli, col titolo Educazione alla convivenza civile. Educare insegnare e formare nella scuola italiana, Armando, Roma 2003. |
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