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Il testo che presentiamo contiene le opinioni di un gruppo di lavoro online che ha riflettuto sul tema della convivenza e cittadinanza, partendo dal documento elaborato dal gruppo di lavoro ministeriale coordinato dal prof. Luciano Corradini Il documento ministeriale si trova all’indirizzo : http://www.edscuola.com/archivio/comprensivi/cittadinanza.htm La sintesi che qui proponiamo non intende assorbire il testo ministeriale, ma cerca di approfondirne il senso e di discuterne alcune implicazioni pratiche. Per l’intero anno le
pressanti e preoccupanti notizie dei media hanno evidenziato
atteggiamenti di violenza perpetrati nelle scuole verso cose e persone .
Nello stesso tempo drammatiche notizie dei telegiornali ci informano di
frequenti episodi di odio,malavita, rancore, camorra e mafia .Tanto che
subentrano due preoccupazioni : quella della sicurezza personale e
l’altra, più specificatamente educativa , quali modelli di società
proporre alle generazioni future . Dobbiamo allora mobilitarci per ciò
che riteniamo giusto, pur nella relativa differenza delle valutazioni e
delle posizioni culturali e politiche. Ecco che in questo clima sociale le Educazioni possono essere intese come …
Il documento a nostro avviso pone alcune questioni importanti che vorremmo evidenziare in base ad alcune nostre convinzioni:
1 - Concordiamo con l’intento di ricondurre alla dimensione unitaria tutta la molteplicità di attività, progetti e varie Educazioni . Sia la Convivenza civile sia la Cultura costituzionale non si collocano né fuori dalle discipline, né accanto ad esse, ma dentro di esse, cioè dovrebbero far emergere l’essenza , la luce del sapere disciplinare , cioè il valore educativo della conoscenza. Ma qui sorge il problema di una ridefinizione dei programmi che consenta agli alunni di cogliere i “ link “ tra una disciplina e l'altra. E non e' facile perchè, intanto, i ragazzi non sanno interrogarsi sugli statuti epistemologici delle varie materie, sui loro principi regolatori, sui nuclei concettuali intorno a cui i saperi si organizzano. Anche per riuscire a dare un senso a quello che studiano (la mancanza di questa consapevolezza circa il "senso" del “sapere” e' in gran parte all'origine della mancanza di motivazioni). Pensiamo inoltre che gli importanti principi generali ribaditi nel documento si possano e si debbano attuare concretamente sul piano organizzativo e curricolare anche in modo in parte diversificato tra scuola primaria, in cui il discorso educativo trasversale, cooperativo ed unitario è forse più facile e familiare , e scuola secondaria di primo e secondo grado, dove la diversificazione disciplinare necessariamente si accentua, rendendo forse un po' più problematica la dimensione educativa trasversale, che resta fondante.
2 - Condividiamo il senso di
responsabilità del cittadino di fronte al futuro del mondo. Entusiasma
il significato della parola " consapevolezza" connesso alla dimensione
di un destino comune dell'umanità. Questa dimensione ci porta a
riflettere che questo senso di responsabilità non si raggiunge solo
nelle ore da dedicare alla convivenza, ma nella stessa trasversalità
delle discipline .
3 - Nel documento poi viene affrontato un tema delicato e complesso :la valutazione . Al riguardo riteniamo che essa necessita prima di tutto di una condivisione degli indicatori di comportamento. Inoltre vorremmo sottolineare che la questione valutativa contiene una difficoltà : quella di una attività di verifica che per essere seria deve svolgersi in tempi medio-lunghi. Siamo d’accordo sulla necessità di elaborare indicatori e giudizi formulati da tutti i docenti di classe, ma l’argomento richiede ulteriore approfondimento. Specie sul versante della valutazione formativa la legalità e convivenza dovrebbero diventare strumenti così potenti da sanare in classe situazioni difficili create da quei ragazzi che continuano a ignorare le regole e le leggi . L’adesione a principi che nutrono la società civile, specie quelli compresi e vissuti nel lavoro di gruppo , potrebbe costituire un aiuto a formare legami positivi tanto forti da indurre ad accettare codici corretti di comportamento.
4 - Il
documento pone la cultura costituzionale come insegnamento curriculare
riproponendo in forma aggiornata l'insegnamento dell'educazione civica,
di cui si apprezzano le originarie potenzialità, ammettendo altresì la
marginalità in cui di fatto è stata collocata. C'e' l'idea che la
matrice di tutto itinerario educativo sia la cultura costituzionale,
dalla quale partire. Cioe' la logica costituzionale e i suoi contenuti
come cornice di riferimento per un percorso di educazione alla
convivenza, nel suo valore di sintesi di ogni processo di formazione.
5 - Elogio alla pratica. Condividiamo l’idea che la convivenza , pi ù delle altre tematiche , e’ quella materia in cui non serve tanto studiare sui libri quanto imparare dall’esperienza quotidiana . Ci
soffermiamo su questo aspetto perchè lo viviamo quotidianamente come una 6 - La cabina di regia . Molto importante riteniamo il richiamo alla trasversalità dei "principi, valori, diritti e doveri" contenuti nella "mappa del tesoro" interculturale della Costituzione, evitando sia la eccessiva specificazione delle educazioni contenute nelle Indicazioni precedenti, sia anche il rischio di genericità e astrattezza, attraverso la realizzazione di una opportuna "cabina di regia" che favorisca un impegno concreto di testimonianza sinergica e coerente. Questa cabina di regia potrebbe operare sia a livello nazionale , ma soprattutto nella "comunità scolastica", dove i suddetti principi e valori vengano non solo studiati teoricamente, ma anche e soprattutto vissuti e testimoniati concretamente da tutti, per maturare conoscenze, atteggiamenti e competenze socio-relazionali .
Un appello Pensiamo ad un curricolo di “educazione alla cittadinanza e alla cultura costituzionale” che accompagni ogni studente e studentessa durante il percorso scolastico fino al raggiungimento della capacità di giudicare e di scegliere , di valutare e di decidere ..Allo stesso tempo auspichiamo una formazione dei docenti sui temi della Educazione alla cittadinanza per pensare, condividere e costruire regole. Vorremmo poter accedere ai fatti significativi della storia contemporanea anche con i bambini della scuola primaria affinché costruiscano un’identità nazionale e si avviino a saper leggere i segni del proprio tempo legati non solo al progresso, alle scoperte, alle conquiste , ma spesso anche agli errori , ai disastri, alle sconfitte. Siamo convinti che un progetto sulla cittadinanza costituisca un punto pedagogicamente qualificante dell’intero curricolo perchè il rispetto delle leggi e dei principi costituzionali chiede il riconoscimento della fondamentale dimensione etica e morale della condotta umana. Più che una proposta didattica la nostra conclusione si configura come appello affinché la scuola si riappropri della finalità educativa e civile attraverso spazi di dialogo , scelte condivise e un progetto unitario sull’educazione alla cittadinanza e alla cultura costituzionale. Gruppo di sostenitori dell’educazione alla cittadinanza e alla legalità
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