I
figli non crescono più
Paolo
Crepet
Ed. Einaudi
Molti adolescenti di oggi non si sentono spinti a camminare da soli. A
rischiare.
Provare emozioni, ribellioni, responsabilità.
In questo libro, rivolto ai giovani ma anche ai loro genitori e
insegnanti, Paolo Crepet affronta una delle piú forti ipoteche sul
futuro della società. E cerca di suggerire i possibili rimedi, che
coinvolgono prima di tutto l'educazione e la scuola.
PREFAZIONE
A
una ragazza, a un ragazzo.
Forse l'hai già capito: non è facile crescere, ancor meno diventare
adulti.
Essere grandi significa avere più libertà, più mezzi economici, ma anche
molte più responsabilità.
Il tuo compito, la tua meta in fondo al viaggio, è diventare migliore
dei tuoi genitori.
Alza la fronte. Non farti imbrogliare da chi vorrebbe comprare il tuo
consenso con denaro o adulazioni, non ti far bastare ciò che sono
disposti a darti. Il tempo ti dirà che le idee sono tanto più preziose
quanto più sono diverse.
Alza la fronte e non porre limiti alla tua ambizione: essi sono fatti
per essere superati attraverso passione e capacità. Non è vero che nella
vita bisogna accettarsi, piuttosto è fondamentale sapere che ti puoi
migliorare, qualsiasi sia la stagione che stai attraversando.
Sforzati di trovare il coraggio per dare spazio alla tua creatività,
confida nel tuo talento cercandolo ogni giorno e ogni notte dentro di
te.
Raschia il barile delle tue capacità, scopri ogni cunicolo della tua
anima ma non donarla mai tutta, riservane sempre una briciola per ogni
tua prossima passione.
L'esistenza non è una corsa di cento metri, ma una maratona meravigliosa
e per arrivare alla fine occorre merito, non furbizia; voglia di essere
disponibili a meravigliarsi, non infruttuose ricette alchemiche: "un
uomo libero agisce sempre in buona fede e non ricorre all'astuzia",
diceva Spinoza.
Non dare retta a chi ti indica le scorciatoie, prova ad osare strade
difficili, evita tutto ciò che è comodo e diffida di chi te lo propone.
Fa' crescere dentro di te rabbia e sete per l'inquietudine.
Non buttarti via, impara a dannarti senza perderti.
Alza la fronte e tieni dritta la schiena: nemmeno gli anni la
curveranno, soltanto l'ignavia.
Ama la tua libertà e difendila da tutto e da tutti; adora la tua
autonomia, riparala dal canto delle sirene ricattatrici: le dipendenze
non fanno crescere, aiutano soltanto a smarrire il senso del viaggio.
Non farti atterrire dall'urto delle tue emozioni, contamina con l'eco di
quel rombo magnifico chi, accanto a te, ha abbassato lo sguardo.
Impara che hai diritto a pensare che nella vita si possa e si debba
tentare e sbagliare, e che nessuno ti deve poter giudicare per gli
errori che commetterai, ma semmai per le omissioni che ammetterai a te
stesso.
La riga la si tira alla fine, non certo a vent'anni, e, quando ti verrà
di guardare alla vita come ad una straordinaria vallata percorsa, avrai
finalmente capito che la sera cui sei giunto conosce segreti che il
lontano mattino nemmeno poteva immaginare; ma dovrai anche sapere che
ciò che di buono è stato l'ha costruito la tua anima, così come anche
ciò che le tue forze non sono state capaci di compiere. |