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Europa dello scambio intergenerazionale di Antonella Cesari
Riprendo alcune righe del prezioso contributo del prof Corradini..."Compito della scuola é quello di elaborare cultura e di dare impulso alla partecipazione dei giovani. Questo impulso dipende.... anche dalla congruenza psicologica delle domande, dalla forza suggestiva delle idee, dallo spazio riconosciuto agli studenti perchè elaborino i loro vissuti e i loro problemi". A tale proposito vorrei segnalare il testo definitivo del documento elaborato dalla Convenzione europea dei giovani (adottato a Bruxelles il 12 luglio 2002 e reperibile all'indirizzo http://european-convention-eu.int). Questo documento sembra offrire delle proposte concrete per camminare verso "quell'orizzonte dei principi-valore che ci guidano anche nella nebbia". Il preambolo del documento si apre con una richiesta dei giovani. Essi vogliono prima di tutto un' Europa della tolleranza, dell' apertura e dell'integrazione. Vogliono un' Europa edificata sui valori fondamentali di pace, libertà, dialogo, uguaglianza, solidarietà e rispetto dei diritti dell'uomo.Vogliono infine un' Europa responsabile dei cittadini e un' Europa responsabile verso i suoi cittadini. Queste dichiarazioni fanno riflettere sulle priorità e sulle esigenze dei giovani, priorità ed esigenze che possono diventare in punto di riferimento per motivare alla "forza suggestiva delle idee". La prima richiesta che viene fatta dai giovani é proprio quella di un' Europa dei valori, i valori fondamentali della pace, della tollerranza...; in secondo luogo chiedono un' Europa dei diritti, ma non dei diritti derivanti dagli ordinamenti statuali o dall'appartenenza all'Unione europea. Essi aspirano ad un'Europa fondata sul rispetto dei diritti umani. La cittadinanza europea diventa perciò per questi ragazzi la partecipazione alla costruzione di un'Europa fondata sulla sintesi di valori e diritti universali che sono ormai i soli due pilastri che possono reggere alla globalizzazione dei popoli e delle economie. Traggo dal testo un'altra affermazione."Noi membri della convenzione europea dei giovani siamo pronti a forgiare il futuro della nostra generazione, il futuro del nostro continente". E' bellissimo sentire pronunciare da un giovane il verbo "forgiare". Sono andata a cercare sul dizionario di italiano il significato di questo termine. Forgiare in senso figurato significa formare mediante una "rigorosa disciplina". Questi ragazzi quindi offrono le loro energie, le loro idee per una partecipazione alla costruzione di una "convivenza civile" basata sull'impegno rigoroso e aggiungo io, protratto nel tempo. E' l' esatto opposto del mondo delle scorciatoie, dei guadagni facili in borsa, del tutto e subito. E' la salubre risposta a quella che Alessandro Cavalli definisce "sindrome di destrutturazione temporale". Per spiegare cosa significhi partecipazione, cittadinanza attiva, impegno, ricorro spesso ad una famosa favola di Esopo. Un contadino, giunto ormai alla fine della vita chiamò i suoi figli e disse loro: "Figli miei io me ne vado, voi cercate nella vigna e trovate quello che ci tengo nascosto. Quelli pensarono ad un tesoro sepolto e appena morto il padre misero sottosopra con la vanga tutta la vigna. Tesoro naturalmente non ne trovarono, però la vigna vangata a fondo produsse una straordinaria quantità d'uva. E' bello pensare di vivere in una democrazia ereditata dai "nostri Padri" ( quelli che hanno vissuto il Risorgimento, la Resistenza, i padri costituenti e quelli che hanno iniziato a costruire una casa comune europea). Questi padri non hanno conosciuto la destrutturazione temporale , l'appiattimento sul presente. Avevano ben chiaro il significato della fatica e dell'impegno messo al servizio di un progetto e di un ideale. La democrazia non possiamo considerarla alla stregua di una eredità da trasformare in rendita senza nessun investimento. Essa va coltivata proprio come la vigna che avevano ricevuto in eredità quei tre figli. Partire da un impegno in prima persona di ognuno, nella semplicità o complessità delle nostre professionalità o responsabilità, prendendo in mano quella vanga che ci fa lavorare con fatica, che ci richiede tempo, che non da risultati immediati ma che é l'unico presupposto efficace per un raccolto abbondante di democrazia e pace. Tutto questo sarà possibile solo attraverso uno scambio intergenerazionale autentico in cui l'esperienza di vita personale, di impegno pubblico e sociale venga trasmessa in modo appassionato ai più giovani che spesso diventano invece solo il target dei settori commeciali e di marketing che vedono in questo tipo di utenza la chiave per poter espandere i propri interessi. E' l'autenticità del rapporto che rende efficace il messaggio. I giovani della Convenzione chedono di essere interpellati per avanzare idee, contributi, preoccupazioni ed interessi che li riguardano. Scambio interenerazionale significa ascoltare queste voci e non farle diventare solo dichiarazioni solenni archiviate tra gli atti ufficiali della Convenzione o momenti da considerare strumentali o funzionali ad altri interessi. L' Europa del benessere che però registra un sensibile calo demografico, ha bisogno di giovani attivi quale fonte di idee innovative ma ha anche bisogno delle parole di Goethe. " colui che non è in grado di darsi conto di tremila anni rimane al buio o vive alla giornata". |
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