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Gianni Rodari l'ho incontrato diverse volte durante i convegni annuali del movimento di "cooperazione educativa", ma ci scambiavamo soltanto dei semplici saluti; l'ho conosciuto meglio quando un giorno lui è venuto nella mia classe. Io insegnavo alla scuola Collodi, alla borgata del Trullo di Roma, e non posso dimenticare Rodari appoggiato alla porta col suo sorrisetto arguto, divertito perché io rimasi stupita nel vederlo proprio lì in classe mia. Lui era venuto perché stava cercando una scuola elementare da far frequentare alla figlia Paola. Abbiamo subito
cominciato a parlare e io l'ho presentato ai bambini, anche loro stupiti
di vedere un vero scrittore. Loro conoscevano le filastrocche di Rodari
(era già uscito il libro "Filastrocche in cielo e in terra") e io gli
avevo letto "Le avventure di Cipollino", forse il suo libro più bello. Il bello era che i
bambini si devertivano moltissimo, ogni sua risposta era o una
barzelletta o una filastrocca inventata lì per lì. In realtà non si
trattava di un dialogo ma di un vero e proprio
gioco linguistico.
Era un attore bravissimo: cambiava la voce ai personaggi, faceva i rumori d'atmosfera e poi le pause …. lasciava i bambini letteralmente in tensione. Alla fine di ogni capitolo lui chiedeva il parere ai bambini e di quello teneva conto, cercando di entrare in sintonia con loro. Ricordo benissimo il momento di descrizione della torta perché lui disse "Che ci mettiamo sopra questa torta" e i bambini non finivano più di dire gli ingredienti e tutti sono stati scritti nel libro. Un giorno Rodari arrivò a scuola nostra euforico dicendo che l'editore (Einaudi) gli aveva proposto di pubblicare la storia illustrata dai disegni dei bambini. Purtroppo poi non fu così e il libro fu illustrato da Munari. E questa è la storia di questo libro e del fantastico incontro con Rodari, un maestro che riusciva a provocare le capacità creative dei bambini, io lo chiamavo "effetto rodari". Rodari diceva che si poteva insegnare tutto ai bambini ma facendoli ridere … e non certo raccontandogli le barzellette ma organizzando l'intero processo di apprendimento. Tutto quello che è Rodari si può leggere nella "Grammatica delle idee" che forse è l'unico libro scritto non per i bambini ma per gli adulti. Lui aveva qualcosa dentro di fanciullesco coltivando con la lettura questa sua straordinaria capacità. Ricordo un altro episodio legato a Rodari e fu quando arrivò una troupe della Rai che doveva riprenderlo mentre leggeva una storia ai bambini; l'idea era quella che lui dovesse leggere la storia e il finale lo inventassero i bambini. Le riprese ci furono nel pomeriggio e ricordo che Rodari intrattenne i bambini per circa otto ore. La creatività si può trovare in ogni materia: c'è anche in matematica, nelle scienze…; non so chi ha detto che se non ci fossero stati i creativi staremmo ancora nelle caverne. La creatività investe tutti gli aspetti della conoscenza, delle scoperte. E questo che Rodari intendeva quando diceva la creatività si può imparare, si può insegnare. E' il messaggio che deve essere trasmesso dagli insegnanti, che vale sia per la lingua, che per la matematica per le scienze. Rodari era veramente
un educatore, provocava le capacità inventive, l'originalità, le
invenzioni dei vocaboli dei bambini, è un mondo enorme. Quando un
bambino gli faceva una domanda lui cercava di metterlo nella condizione
di darsi la risposta da solo e questa è la cosa che ho sempre cercato di
imparare. Il
bambino deve essere educato a pensare.
Deve saper studiare. Ricordo che per far imparare le formule delle
figure io davo in mano ai bambini le forme di cartone e poi gli dicevo
trovate un modo per trovare l'area del trapezio: rigirate, tagliate,
incollate. Era un lavoro alla Rodari. Era proprio un maestro nato, come Mario Lodi e Don Milani. Se il maestro sa "contagiare", i bambini sanno essere buoni lettori e non è vero che non leggono più perché c'è la televisione. Lui era un
provocatore e
quasi tutte le cose creative io le ho imparate da lui. Ricordo un giorno ero andata in una scuola e quando sono andata via mentre un bambino mi disse "beata Maria Luisa che te ne vai a casa", "ma come - gli dissi - stai in una scuola così bella", "no - mi rispose - questa scuola è troppo sofisticata, perché viene la mastra delle scienze e dice tirate fuori il quadernone di scienze, poi quella di religione e tirate fuori il quadernone di religione". E' vero, hanno 100.000 quadernoni, fotocopie, le schede di scienze dove devono mettere le crocette. Aveva ragione quel bambino, è una cosa monotona, terribile, un monte di compiti. PER CONOSCERE RODARI Dal sito La torta in rete |
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