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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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I bambini e le lingue

sintesi  di Celestina Cielo

 

 a cura di Cristina Dichirico
 ricercatrice dell’IRRE Lombardia
 edito da Franco Angeli

Il volume raccoglie gli esiti di una ricerca promossa dagli IRRE Lombardia, Piemonte, Liguria, Marche, Friuli Venezia Giulia sul tema dell’insegnamento/apprendimento di una lingua straniera in età precoce dalla quale sono scaturite osservazioni e riflessioni ed in particolare, alla luce delle specificità territoriali, si sono innescati processi di sperimentazione relativi al curricolo continuo tra scuola dell’infanzia e scuola primaria, all’utilizzo funzionale delle risorse, alle criticità del sistema delle reti, alle opportunità e risorse europee. Completano il testo le indicazioni sul profilo del docente di lingua straniera nella scuola dell’infanzia e alcuni percorsi esemplificativi di formazione.

 

Ecco qui di seguito una breve descrizione dei contenuti dei diversi capitoli del testo, che riflettono le specificità affrontate nelle diverse regioni che hanno partecipato alla ricerca.

 

Innovazione e lingue comunitarie (IRRE Lombardia) di Cristina Dichirico.

Il capitolo parte da alcune riflessioni generali relative all’apprendimento dell’inglese sottolineando che, come per ogni altra lingua oltre a quella materna, le strategie di apprendimento sono riconducibili a conoscenze ed abilità che costituiscono la struttura portante della competenza comunicativa in generale.

In particolare, si sottolinea che nella scuola dell’infanzia e primaria, l’allievo è interessato essenzialmente alla comunicazione orale e le strategie linguistiche più idonee per tale scopo tengono conto della sua capacità di apprendere ripetendo modelli e imitando. Proprio queste due modalità didattiche, la ripetizione e l’imitazione, permettono di attivare situazioni d’apprendimento di carattere ludico.

L’autrice prende in considerazione le Indicazioni Nazionali per i piani personalizzati delle attività educative nelle scuole dell’infanzia, analizzandone gli obiettivi specifici di apprendimento; inoltre specifica quali sono le caratteristiche che dovrebbe possedere un laboratorio linguistico, inteso nella sua accezione più ampia, di metodologia didattica piuttosto che non quella meramente organizzativa.

In questo primo capitolo si analizza anche il ruolo del Portfolio, nella sua doppia valenza di strumento di valutazione e di orientamento, dimensioni che si intrecciano tra loro in quanto l’unica valutazione positiva per lo studente, di qualsiasi età, è quella che contribuisce a conoscere le proprie competenze e fargli scoprire le proprie capacità potenziali.

Infine, nel capitolo, si presentano le risorse istituzionali per l’insegnamento dell’inglese: il Divertinglese ed i supporti on-line per costruire un percorso didattico personalizzato.

 

Profilo professionale dell’insegnante di lingua straniera nella scuola dell’infanzia (IRRE Friuli Venezia Giulia) di Rosalba Perini.

L’autrice parte dalla constatazione che il quadro che dovrebbe definire il profilo specifico di competenze di lingua straniera per le insegnanti di scuola dell’infanzia, è attualmente piuttosto sfumato ed incerto. Per affrontare correttamente questo problema è opportuno tenere conto del dibattito che affronta questa tematica a livello istituzionale allargato (Università, MIUR, Agenzie, Associazioni professionali).

Le prospettive appaiono inevitabilmente legate ad alcune, fondamentali, questioni:

1)       la visione europea della professionalità e dell’educazione

2)       le politiche formative e le caratteristiche specifiche del percorso per gli insegnanti della Scuola dell’Infanzia

3)       l’identificazione di un profilo professionale

4)       le forme di certificazione/abilitazione conseguenti.

Nel capitolo si analizzano dettagliatamente questi quattro aspetti, facendo riferimento agli ultimi documenti europei ed alla legge 53/03.

 

Curricolo verticale: obiettivi di apprendimento e contenuti (IRRE Lombardia) di Grazia Furigo e Cristina Molinari.

Partendo dal presupposto che il curricolo verticale rappresenta una risposta adeguata alla normativa introdotta dalla Commissione Europea, nel capitolo si propone il “Nucleo tematico” come sfondo alle Unità di apprendimento, che sono raccordate tra loro e si articolano in:

-          obiettivi di apprendimento

-          contenuti

-          strategie

-          verifica dell’acquisizione delle competenze.

Seguono, nel capitolo, degli esempi di curricolo verticale tra l’ultimo anno della scuola dell’infanzia e la scuola primaria (dalla prima alla quinta), in cui vengono declinati gli obiettivi formativi e le competenze di riferimento, suddivise, a loro volta, in obiettivi di apprendimento, lessico e strutture.

Segue un esempio di unità di apprendimento organizzata come mappa cognitiva.

 

Curricolo, competenze, compiti. Percorsi all’interno di un curricolo verticale (IRRE Piemonte) a cura di Celestina Cielo.

In Piemonte, un gruppo nutrito di docenti di scuola dell’infanzia, scuola primaria e qualche docente della scuola secondaria di primo grado, supportato da un esperta, la dr.ssa Graziella Pozzo e coordinato dall’Istituto di Ricerca, ha sperimentato nelle rispettive classi dei percorsi didattici progettati in verticale, a spirale.

Il capitolo riporta i fondamenti metodologici su cui si è basato il lavoro, incentrati sul concetto di compito, che è: “ciò che impegna l’alunno a fare e a produrre lingua” e che è diventato, nella sperimentazione, l’unità centrale per la costruzione dei materiali e nella progettazione del curricolo.

Per rendere operativo il concetto di compito si sono individuati alcuni elementi che ne hanno costituito l’impalcatura:

l’attività linguistica

scopi e obiettivi

input linguistici

operazioni linguistico-cognitive

ruoli e setting

procedure e fasi.

I docenti, in gruppi misti costruiti, appunto, in verticale, hanno progettato tenendo conto di questi elementi e nel capitolo è riportata un’esemplificazione pratica.

Vi si trova, inoltre, una riflessione sulle problematiche legate all’attuazione di una progettazione in verticale, che analizza aspetti di monitoraggio, valutazione ed auto-valutazione, con esempi concreti.

 

Animazione dell’inglese con fiabe e storie (IRRE Liguria) di Paola Traverso.

Il capitolo affronta la tematica dell’utilizzo di fiabe e storie in campo glottodidattico, analizzando le fiabe tradizionali, le storie, le fiabe moderne, le storie in movimento, le storie quotidiane, i libri gioco.

In particolare, il lavoro presentato è focalizzato sull’uso e l’adattamento di materiali autentici ed è articolato in tre parti.

Nella prima parte viene posto l’accento sul valore educativo delle storie e sui vantaggi del loro impiego per l’attività inglese. Sono inoltre proposti alcuni criteri per selezionare i materiali più adatti per la fascia d’età dai quattro ai sette anni.

Nella seconda parte è indicato un percorso bibliografico articolato in vari filoni.

Nella terza parte vengono offerti suggerimenti per attività d’animazione con i libri e sono inclusi esempi di attività didattiche svolte dalle insegnanti di scuola dell’infanzia, con la descrizione del contesto e del progetto, lo sviluppo dell’esperienza e le conclusioni.

Seguono utili riferimenti bibliografici e sitografici.

 

Una comunità di pratica per la L2 (IRRE Marche) di Manuela Furno.

Il capitolo presenta il percorso di realizzazione, la qualità organizzativa e le tipicità che caratterizzano l’esperienza LiReMar – La Lingua inglese nella Scuola dell’infanzia in rete delle Marche, progetto che intreccia la dimensione teorica, la formazione in servizio, l’analisi sul campo e l’intervento nella realtà scolastica.

LiReMar è un progetto regionale di ricerca-azione e formazione per l’insegnamento e l’apprendimento precoce della lingua inglese nella scuola dell’infanzia, concepito in continuità con la scuola primaria e coordinato in partner-ship interistituzionale. Si configura come una realtà sperimentale per la portata innovativa e complessa delle scuole in rete, con l’integrazione di risorse ed esperienze diverse per un comune campo di indagine.

L’uso della telematica caratterizza la formazione, la progettualità e la ricerca-azione on line degli insegnanti, che dispongono di ambienti di comunicazione per la cooperazione educativa.

Il percorso comune si riconduce all’ipotesi di ricerca che l’introduzione precoce della lingua straniera, anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie didattiche:

a)       costituisce fattore di sviluppo cognitivo, di arricchimento della comunicazione e consolidamento di strutture linguistiche attraverso l’uso di codici linguistici diversi,

b)       favorisce lo sviluppo delle abilità di comunicazione orale di base.

 

Opportunità e risorse europee (IRRE Piemonte, Liguria e Lombardia) di Celestina Cielo e Paola Traverso.

L’ultimo capitolo intende offrire agli insegnanti di scuola dell’infanzia e di scuola primaria impegnati nell’insegnamento precoce delle lingue straniere, alcune indicazioni sulle opportunità e sulle risorse europee.

Nella prima parte l’attenzione è focalizzata sul Programma Socrates, tra cui i progetti Comenius 1, 2 e 3 ed il programma Lingua.

Nella seconda parte sono brevemente illustrate alcune iniziative della Commissione Europea nel campo delle lingue straniere, con riferimenti ai principali documenti: il Label europeo, l’anno europeo delle lingue, il libro bianco sull’istruzione e la formazione, “Insegnare ed imparare- verso la società cognitiva” , il Quadro Europeo di riferimento delle lingue moderne ed il Portfolio linguistico europeo.

Nella terza parte vengono riportate esperienze di docenti ed Istituti di ricerca che hanno partecipato al programma Socrates nelle sue varie forme.

Infine, nella quarta parte, si propone una scheda per l’autovalutazione dei progetti europei, aspetto su cui la Comunità Europea insiste particolarmente.


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