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LA DIDATTICA DEL FILM IN PRATICA di Rosa Maria Lombardo Penso sia arrivato il momento di affrontare più sul piano pratico il tema dell'educazione emotiva con i film. Cosa fare concretamente in classe? Non ho una serie di regole da fornire se non dei punti saldi su ciò che la didattica del film vuole essere e non vuole essere. Sono molti i film che possono essere utlizzati a scopo educativo, altri a scopo informativo o istruttivo. E' importante cogliere la differenza poichè a partire da questa si procede ad un corretto utilizzo del film relativamente al mio lavoro. La funzione istruttiva -informativa risponde ad un uso classico del film in quanto lo si usa in base alla sua valenza di contenuti. Un film storico è un film che istruisce,come anche un film di guerra, biografico o un film il cui contenuto porta a conoscere realtà , personaggi e fatti lontani nel tempo e nello spazio. Quello che il film trasmette quindi è un insieme di dati da organizzare intorno ad un concetto. La conoscenza di cui parlo è una conoscenza di tipo empirico, non teorico e che esula , tamporaneamente dai processi astrattivi e logici a cui siamo adusi e con cui abbiamo dimestichezza;vi arriva dopo a completamento del percorso. Il primo impatto è quello di una conoscenza per esperienza diretta, esperienza di emozioni su di sè. Lasciarsi emozionare quindi è la parola d'ordine con cui ci si dispone a visionare il film scelto. Anche la conversazione quindi che segue o interrompe di tanto in tanto la visione del film deve tenere conto di questo aspetto esperenziale che ha la precedenza su quello deduttivo e che potrà essere seguito, quest'ultimo, solo se l'esperienza dei partecipanti si è arricchita dei momenti vissuti insieme durante la visione del film. Una domanda facile da rivolgere ai bambini può essere: "Oggi cosa abbiamo imparato vedendo questo film?" Se i bambini iniziano a raccontare la trama del film orientiamoli verso risposte più centrate su se stessi con domande del tipo :"Si ma mentre succedeva quello tu come ti sentivi?" Dalle loro risposte lasciamo quindi che l'incontro si strutturi liberamente avendo cura di guardare con attenzione il film prima di proporlo così da non farsi cogliere impreparati e soprattutto per evitare di correre il rischio di avere sorvolato su aspetti emotivi che per l'adulto possono avere perso colore a causa della routine e che invece per un bambino possono avere una valenza molto forte; particolare cautela poi nel cogliere i messaggi impliciti e le figure nascoste che un film può evocare per cui è suggerisco di non improvvisare mai con un film visto di fretta o di cui si è sentito dire che è bello. E' difficile pensare un altro tipo di preparazione del lavoro, siamo in un campo in cui una pianificazione rigida del lavoro all'interno del gruppo toglierebbe spontaneità all'esperienza di ognuno e a quella del gruppo nel suo insieme. Più che credere alla pianificazione ho imparato, dall'esperienza a riconoscere molta l'importanza al training personale di formazione. E' importante tenere presente che non ci sono emozioni giuste o sbagliate, che non si deve intervenire correggendo, interpretando, valutando ma solo per cercare di chiarire ciò che appare confuso cercando un corretto etichettamento linguistico dell'emozione, una contestualizzazione che ne significhi il valore. Si può invitare il bambino che non riesce ad esprimere l'emozione a trovare il termine più adatto facendo anche ricorso a drammatizzazioni. Ai docenti e ai professionisti che vogliono cimentarsi con l'uso del film a scopo educativo suggerisco di dedicarsi prima, per un certo tempo, al lavoro con i film su se stesso/a; meglio se si può contare sul confronto di un amico con cui non è necessario essere fisicamente insieme durante la visione del film; è importante invece confrontarsi su quello che la visione del film ha suscitato. Un training personale di un paio di mesi è sufficiente a dare un'idea del lavoro che si può fare e di come lo si possa sviluppare da un punto di vista più squisitamente didattico relativamente ad un lavoro di analisi metalinguistica e metacognitiva delle emozioni fino a lavori che affrontano l'emozione in un approccio transdisciplinare in cui confluiscono elementi di storia e civiltà, di antropologia, filosofia e saggezza popolare. |
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