Agli Insegnanti, agli
Intellettuali, ai Politici , a tutti coloro che considerano la parola
come elemento essenziale di convivenza e di comunicazione
Sempre più siamo andati perdendo il
luogo della produzione di un sapere universale, il luogo della
costruzione di un pensiero, il luogo / tramite tra l'uomo e il mondo.
Si è perso l'uso fondante della parola.
E' urgente “ fare posto “ alla parola negli impegni della cultura. Non è
solo una questione pedagogica .
La mancanza della conoscenza e dell'approfondimento della parola ha
immiserito le scoperte , i saperi, ha tolto la percezione dell'insieme .
Le parole non collegano più.
Si presentano e rappresentano scenari desolanti.
L'impreparazione sull'uso della parola non fa più trovare un quadro
generale dove la sua forza di integrazione diventa capacità di
argomentare,capacità di giudizio, collaudo di valore. La banalità si è
diffusa, l'indifferenza tra l'uso di un termine o l'altro
indistintamente, ha portato la scuola a vagare, senza riconnettersi con
un modo di pensare, ad un pensiero. Laddove la parola poteva diventare
una presa di coscienza ,e non un lusso per pochi, ma una anticipazione
per una vita possibile per molti, abbiamo il deserto. Il suo uso
improprio ha ridefinito frontiere, pensando di abbatterle. Non si è
trasformata in uno strumento civile di convivenza per consolidare virtù
che difendano l’uomo da ogni forma di abuso, è diventata una abilità
senza legge morale,etica.
L'abitudine alla accuratezza filologica,epistemologica, ai classici,
vuole dire , rivendicare "diritti dell'uomo",diritti che l'uomo ha, in
quanto nato UOMO: significa nascere per l'umanità! Attraverso il
linguaggio si sostengono le leggi morali che parlano di speranze ,che
vigilano sulla costruzione dei pensieri. La stessa vita economica ha
bisogno di persone che sappiano usare bene la parola: il linguaggio
preciso è un fattore produttivo all'interno di un sistema economico. La
QUALITA' della parola è la sentinella del nostro progresso, è una virtù
da rivalutare,da garantire. Essa protegge le diversità,garantisce
l'inclusione, sceglie percorsi appropriati,valutativi,fa applicazione
dell'etica, stabilisce una armonia con il mondo, una vivibilità
discorsiva nella molteplicità,tematizza il sapere ,difende dal
vandalismo intellettuale .
Affinchè la parola diventi un sapere del
sapere ,una autocoscienza dei soggetti in senso pratico ,per trovare
soluzioni che sostengano la riflessione sulla parola a fronte della
banalità dilagante che genera muti incapaci di esprimersi ed evitare una
distruzione ,le cui conseguenze sono già palpabile nella scuola
,firmiamo un appello per rinnovare. Prendere la parola,saper prendere la
parola con consapevolezza,è l'unica forma di dialogo per evitare altre
forme di violenza , interessi troppo potenti ancora presenti . La vita ,
senza un uso forte della parola ,sarà e resterà insicura per milioni e
milioni di persone !
10 giugno 2008
Fioretta Menta
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