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La Regione Piemonte per le “scuole di montagna”: un esempio da seguire
La situazione della montagna è problematica, in quanto per la situazione socio-economica è destinata all’abbandono; lo spopolamento di questo territorio ha negative ripercussioni sulla situazione ambientale. Il ripopolamento di queste zone è legato alla presenza di servizi essenziali, in primo luogo della scuola di ogni ordine; negli ultimi anni, per i parametri che sono stati realizzati, i plessi montani tendono ad essere chiusi. Per rispondere a questi problemi la Regione Piemonte da alcuni anni ha adottato dei provvedimenti mirati; nel corrente anno ha destinato 888mila euro di contributi assegnati alle Comunità montane per consentire il mantenimento delle scuole situate nei piccoli comuni di montagna. I dati sono stati resi noti a Roccabruna, in provincia di Cuneo, con la partecipazione degli Assessori regionali alla Montagna, Bruna Sibille ed all’Istruzione, Giovanna Pentenero e del Presidente della Comunità montana Valle Maira, Livio Acchiardi. Gli aiuti economici riguardano le situazioni interessate da particolari criticità:
1) istituti scolastici caratterizzati da casi particolari 2) plessi scolastici a rischio di chiusura 3) razionalizzazione di situazioni di pluriclasse 4) lingua straniera nel terzo anno della scuola secondaria di 1° grado 5) programmi per alunni di etnie diverse. L’intervento dell’Assessorato piemontese alla Montagna è al terzo anno consecutivo di attuazione ed è stato concordato con l’Ufficio Scolastico Regionale; quest’anno per la prima volta si è “aggiunto” l’intervento dell’Assessorato piemontese all’Istruzione il quale ha contribuito con duecentomila euro ai fondi assegnati per i programmi di integrazione per alunni di diverse etnie. Con questo intervento viene risposto alle sollecitazioni delle Comunità montane per offrire la migliore scuola possibile e soprattutto la più vicina alle abitazioni degli studenti. Gli Assessori della Regione Piemonte, Giovanna Pentenero e Bruna Sibille, hanno incontrato nella Palestra della Scuola di Roccabruna sessanta scolari insieme alle loro maestre; questa località si trova all'imbocco della Valle Maira, su un territorio pedemontano che sovrasta in panorama la vicina Dronero. Il lavoro in sinergia fra Assessori della Regione ha portato “Montagna” e “Scuola” ad impegnarsi insieme; gli esponenti della Regione Piemonte hanno ringraziato i giovanissimi attenti a parole ancora lontane dal loro vissuto quotidiano e li hanno invitati a visitare Torino e il Consiglio regionale. Le esponenti della Regione Piemonte si sono recate successivamente al Convitto Alpino di Stroppo, un comune che si trova a metà della valle Maira ed è composto da diverse borgate, sparpagliate per i pendii e sulla strada. La Scuola di Roccabruna e il Convitto Alpino di Stroppo appartengono all’Istituto Comprensivo “Giolitti” di Dronero, la città che si trova stretta tra il torrente Maira e il rio Roccabruna, in posizione strategica tra Cuneo e la Francia; gli esponenti politici piemontesi si sono recati pure alla Scuola di San Damiano Macra della Direzione Didattica di Dronero. Durante gli incontri delle rappresentanti politiche regionali con gli alunni ed i docenti è emersa la situazione particolare del paese di Elva, in provincia di Cuneo, che si trova in una posizione molto isolata, lontana dalle principali vie di comunicazione della valle Maira. L’altitudine è di m. 1637 s.l.m. e la conformazione del territorio del comune di Elva è aperto a ventaglio nella parte superiore e via via si restringe nella parte bassa verso l'orrido vallone del fondo, facendo pensare ad un imbuto; sui pendii e vallette della parte alta sono sparpagliate la maggior parte delle borgate, mentre in basso, sull'asse del torrente, ce ne sono altre coi mulini. Nel passato, isolata nel corpo della valle, quasi inaccessibile per la sua posizione, Elva fece storia a sé; la scuola primaria di questo comune è attualmente frequentata da un solo alunno: grazie ai contributi regionali questa istituzione scolastica è rimasta aperta. Il bambino di Elva frequenta la prima classe della scuola primaria nel suo comune ed alcune volte la settimana, accompagnata dalla docente, partecipa all’attività con i compagni della Scuola primaria di Prazzo, paese situato dove la Valle Maira si allarga a monte della strettoia di Stroppo, tra campi e pascoli in pieno sole cui fanno contrasto i boschi di abeti del versante opposto, così fitti da far pensare alle foreste dell'Europa del Nord. Mantenere aperte le scuole di montagna, anche in presenza di un esiguo numero di alunni, è una precisa scelta per evitare lo spopolamento di intere vallate. Per concludere sono quanto mai di attualità le considerazioni del Dott. Luigi Catalano, che è stato Direttore dell'Ufficio scolastico regionale del Piemonte, “Conoscere le scuole di montagna mi ha consentito di comprendere come garantire il servizio scolastico in questi territori rappresenti un investimento sul futuro per l'intera collettività regionale. In montagna, il mantenimento fortemente radicato nel tessuto sociale dell'istituzione scolastica può addirittura condizionare l'esistenza o meno dell'insediamento umano. Con lo spopolamento vengono meno radici, cultura locale, valori, tradizioni, usi e costumi, parlate e dialetti, custodia funzionale del territorio. Per queste ragioni, è interesse di tutta la nazione che le scuole di montagna, come ogni altra scuola, restino quale presidio territoriale e quale risposta qualificata, puntuale ed attenta ai bisogni formativi delle comunità locali.” Floriano Roncarati
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