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Modularità In questi ultimi anni sono sempre più ricorrenti vocaboli quali autonomia , flessibilità, alternanza , tutti termini indispensabili per gestire una realtà sociale, culturale, economica mutevole e complessa. Se la realtà è condizionata dalla complessità e mutevolezza , come può la scuola gestire e conciliare i cambiamenti repentini della collettività con il rispetto dei bisogni individuali ? Una soluzione può essere suggerita dalla didattica modulare , cioè la strutturazione modulare dei contenuti disciplinari a cui si può associare un ‘ organizzazione modulare che preveda la formazione di gruppi di alunni che progrediscono nel corso di studi seguendo una successione di moduli didattici . Questa ipotesi potrebbe fornire una risposta a bisogni eterogenei che a volte sembrano anche inconciliabili a causa dei diversi livelli culturali di partenza dei ragazzi. La modularità costituisce uno degli elementi di novità più significativi introdotti dalla legge sull’autonomia scolastica (DPR 275/ 99) per modificare l’impianto didattico –organizzativo della scuola italiana. L’articolo 4 prevede infatti che le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune … La metodologia modulare può costituire un ‘ occasione per realizzare la personalizzazione, in quanto prevede che alunni di classi diverse possano essere impegnati nei vari moduli in base a interessi, bisogni e competenze possedute . Allo stesso tempo il team dei docenti si può aggregare sulla base dei diversi moduli, in funzione delle discipline di volta in volta interessate. I moduli si costruiscono in base al monte ore annuale di ogni disciplina e in base agli obiettivi che si vogliono raggiungere a fine corso di studio. La flessibilità risponde dunque ad una doppia esigenza di oggi: la necessità di far acquisire competenze cognitive , metacognitive, relazionali e affettive che aiutino le persone a fronteggiare in maniera autonoma ambienti mutevoli , contradditori , difficili .Queste competenze si acquisiscono a scuola attraverso scelte e responsabilità individuali. Nello stesso tempo è necessaria la costruzione di una identità e di una personalità forte e fiduciosa delle proprie capacità, capace di formulare progetti ed esprimere desideri ( condizione spesso ostacolata da esperienze scolastiche frustranti)
Caratteristiche dell’organizzazione modulare Il modulo è un "pacchetto", tematico o disciplinare, che rappresenta una parte significativa di un percorso formativo. Si caratterizza come autonomo in quanto possiede obiettivi specifici e deve garantire i risultati per cui esso è stato progettato. La struttura modulare si può metaforicamente raffigurare come un mobile componibile in cui ciascun pezzo e’ indipendente ma funzionale al tutto. Ogni singola unità è originale ma risponde ad un progetto compiuto e definito. La modularità è il sistema più efficace per la realizzazione di un curricolo flessibile che può essere strutturato in "moduli di base obbligatori ", "moduli di aree opzionali", "moduli di aree facoltative". Il modulo:
Il modulo può essere gestito da un singolo docente (modulo disciplinare) o da più di un docente (modulo di area o interdisciplinare) e alla sua conclusione deve rilasciare una certificazione di credito o di debito. Proposte per l’organizzazione modulare
1.Suddividere gli studenti in gruppi in base
a esigenze formative in modo da limitare situazioni di frustrazione,
intese sia come percezione di inadeguatezza (da parte dei più deboli),
sia come percezione di noia e perdita di tempo (da parte dei più
capaci). 6. Impostare un lavoro fortemente collaborativo, sia in fase di programmazione che in fase di attuazione; 7.Effettuare l'analisi disciplinare individuando i nodi concettuali irrinunciabili della disciplina ed eliminando, eventualmente, contenuti che non hanno ricadute essenziali nei saperi a posteriori;
La didattica modulare può conciliare il lavoro di gruppo e un’offerta formativa il più possibile individualizzata poiché ogni alunno, sulla base delle proprie capacità, che possono risultare diverse per ambiti disciplinari , può frequentare il corso normale o il corso avanzato per le discipline che gli sono più congeniali. La progressione da un modulo all’altro avviene non per passaggio di classe ma in base alle competenze acquisite ; risulta subito chiaro che questo permetterebbe eventualmente di recuperare le carenze solo per quei moduli in cui l’alunno non ha raggiunto le competenze indispensabili per accedere al modulo successivo e non sarebbe necessario ripetere sempre tutti i contenuti disciplinari. Un punto da sottolineare e’ quello di adottare una diversa durata dei moduli, graduata in base al gruppo classe di riferimento. Tenendo di conto dell’età degli alunni e delle difficoltà iniziali legate all’ambientamento e al nuovo approccio didattico, sembrerebbe preferibile adottare moduli interdisciplinari molto estesi nei primi anni della scuola primaria e contemporaneamente attivare un modulo di accoglienza all’inizio di ogni anno. Infine qualora si progetti per uno stesso modulo, un gruppo normale ed uno avanzato, va lasciata aperta la possibilità di scambio tra i due gruppi in modo che, al termine dei vari moduli, si possa decidere il passaggio di un alunno da un gruppo all’altro, in particolare dal gruppo normale al gruppo avanzato
PUNTI DI FORZA:
PUNTI DI DEBOLEZZA:
Conclusioni
La modularità legata all’organizzazione
scolastica determina la rottura dell’unità del gruppo-classe e la
formazione di un sistema di gruppi flessibili in cui gli alunni avranno
compagni che cambiano a seconda della tipologia del modulo scelto. La
rottura del gruppo classe può implicare la perdita di un punto di
riferimento essenziale per lo sviluppo della personalità degli allievi
nella loro globalità, ma al tempo stesso garantisce rispetto dei tempi e
dei bisogni individuali , il recupero di segmenti disciplinari che sono
risultati carenti, la possibilità di approfondire le discipline che sono
più congeniali, formando un piano di studi fortemente individualizzato,
che orienti e riorienti in base a nuovi bisogni , potenzialità e
attitudini . Altri aspetti riguardano il prevedere procedure specifiche di verifica, valutazione e certificazione alla fine del modulo Tutti questi aspetti possono essere oggetto di studio e di riflessione e proposte dopo una prima fase di sperimentazione volontaria , riconosciuta e incentivata dal punto di vista professionale ed economico.
Bibliografia
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