|
|
Primavera dell'Europa nel villaggio di Lucignolo di Antonella Cesari
Vorrei condividere con voi, alcuni stralci del messaggio che Romano
Prodi ha inviato alle scuole che hanno aderito alla Primavera
dell'Europa. Le crisi internazionali e le divisioni tra i governi dei paesi
europei costituiscono una ragione in più, e non un ostacolo, per la
costruzione dell’Europa di domani. La giovane storia dell’Europa è
infatti la storia di divisioni superate, è la storia di paesi che erano
divisi prima da guerre mondiali, poi da una guerra fredda, che si sono
via via dati la mano perché consapevoli di essere legati da un comune
destino. Dalle ceneri di conflitti passati è nata l’unione dei paesi e
dei popoli europei. Anche dai conflitti e dalle divisioni di oggi potrà
nascere domani un’unione piu’ stretta tra i nostri paesi.Le sfide che ci
attendono nei prossimi anni sono di portata storica e avranno degli
effetti duraturi sulla storia del nostro continente e sulle storie di
ciascuno di voi. Sono le sfide della riunificazione dell’Europa, che
potrà finalmente respirare con i suoi due polmoni, quello occidentale e
quello orientale. Sono le sfide dello sviluppo sostenibile, della
crescita economica accompagnata dal rispetto per l’ambiente e dalla
tutela delle aree e delle persone piu’ svantaggiate. Sono anche le sfide
della globalizzazione e del ruolo che l’Europa svolge nel modellare una
forma di globalizzazione democratica, governata e « a misura d’uomo ». Nell’ambito del progetto "Il villaggio di Lucignolo", un percorso multidisciplinare per l’educazione civica e l’educazione alla cittadinanza, la scuola elementare S. Lucia Filippini di Montefiascone, ha aderito insieme a 5000 scuole, all’iniziativa Primavera dell’Europa. L’evento, organizzato dall’European Schoolnet, la rete internazionale europea per l’educazione, ha permesso ad ogni scuola aderente all’iniziativa di organizzare all’interno della propria comunità scolastica una manifestazione, volta a sensibilizzare gli alunni sulle potenzialità sociali, economiche, umane e culturali dell’Europa. Così il 21 marzo, gli abitanti del villaggio di Lucignolo hanno organizzato un’assemblea, per far respirare al loro villaggio, alla loro scuola e anche alla loro famiglia un po’ d’Europa. Il villaggio di Lucignolo è un laboratorio dove ci si allena a convivere pacificamente e dove si iniziano ad acquisire i fondamenti della convivenza civile. I suoi 80 abitanti (gli alunni delle classi prima, seconda, terza e quarta elementare) hanno lavorato alla realizzazione di questa giornata, coinvolgendo anche i genitori. Hanno chiesto alle loro mamme di preparare i dolci tipici dei maggiori stati europei e hanno organizzato per i loro papà "l’Europa nel Pallone", un quiz sui Campionati europei di Calcio. E’ il lavoro di questi bambini, il loro entusiasmo, le loro aspettative, la loro voglia di stare insieme che hanno dato un senso ad una giornata che, dopo il precipitare della situazione internazionale, sembrava compromessa. Il villaggio di Lucignolo é un laboratorio, dove i bambini cercano di acquisire una identità personale e contemporaneamente scoprono come, attraverso comportamenti collaborativi verso gli altri, sia possibile valorizzare i "talenti di ognuno" e come questi diventino preziosi, se messi al servizio di tutto il villaggio. E’ attraverso le cose semplici che si riesce a comprendere le cose importanti ed è per questo che all’interno del villaggio ogni classe è nominata custode di un elemento essenziale alla vita dell’uomo. I bambini di prima sono i custodi dell’acqua, i bambini di seconda i custodi del fuoco, i bambini di terza i custodi dell’aria e i bambini di quarta i custodi della terra. E’ dalla combinazione di questi elementi che nasce il prodigio della natura. Ma questi elementi devono interagire, mescolarsi, combinarsi insieme. L’acqua è indispensabile alla vita dell’uomo, come l’aria, il fuoco e la terra. Lavorando su questi aspetti si prende consapevolezza di come all’interno del villaggio ognuno è indispensabile per il bene comune. Il presidente della Commissione europea Romano Prodi, nell’inviare a tutte le scuole che hanno aderito all’iniziativa un messaggio ha sottolineato come "nemmeno in momenti difficili e drammatici come questi, nessuno di noi deve dimenticare che la costruzione europea deve andare avanti" e come "le crisi internazionali e le divisioni tra i governi dei paesi europei costituiscono una ragione in più, e non un ostacolo, per la costruzione dell’Europa di domani." Questo perché "le sfide che ci attendono nei prossimi anni sono di
portata storica e avranno degli effetti duraturi sulla storia del nostro
continente e sulle storie di ciascuno di noi. Sono le sfide della
riunificazione dell’Europa, che potrà finalmente respirare con i suoi
due polmoni, quello occidentale e quello orientale. Sono le sfide dello
sviluppo sostenibile, della crescita economica accompagnata dal rispetto
per l’ambiente e dalla tutela delle aree e delle persone piu’
svantaggiate…". Nel villaggio di Lucignolo si respira la lezione della
storia di Francesco, quel Francesco d’Assisi che ha arricchito la
società europea, il suo paesaggio e l’atmosfera culturale. Se in Europa
chiamiamo ad alta voce Francois, Frank, Francisco, Francis o Francesco,
migliaia, anzi milioni di europei risponderanno: oui, ja, sì, yes o sì.
Francesco era colui che chiamava fratelli e sorelle non solo i lebbrosi
ma anche il lupo e le nubi, l’acqua, il fuoco, la terra, il vento.
Giotto, Correggio, Rubens, Van Dick, El Greco si sono ispirati
all’autore del Cantico delle creature, lasciandoci in eredità quadri e
statue dedicati a questo europeo di Assisi. Gli abitanti del villaggio
di Lucignolo apprendono la partecipazione civica come relazione con gli
altri in una dimensione fraterna di pace e di promozione del bene di
tutti. Ispirandosi all’insegnamento di Francesco si cerca di vivere il
servizio per il bene della comunità (nella fattispecie, del villaggio)
senza opportunismi o strumentalizzazioni. E’ in questa atmosfera che la
Primavera dell’Europa ha avuto i colori della speranza. |
La pagina
- Educazione&Scuola©