Promemoria per un rilancio delle
iniziative educative trasversali e interistituzionali
*
di Luciano Corradini
Iniziative di adulti in debito
con le nuove generazioni, nell’ultimo trentennio
Sono rintracciabili, nell’ultimo
trentennio di storia della scuola, alcune iniziative educative
promettenti, che però non hanno ottenuto i risultati che era lecito
attendersi, per la discontinuità delle politiche giovanili e per le
mancate sinergie fra diversi soggetti istituzionali, titolari di
poteri potenzialmente convergenti. Le ricordo, in ordine
cronologico.
1) Nel 1975, Anno internazionale dei
Giovani, fu lanciato e gestito, da parte del ministro Franca
Falcucci, un Progetto Giovani. Proponeva i temi della
partecipazione e della salute. Affidato ai provveditorati, si
concluse alla fine dell’anno, al Quirinale.
2) Nel 1988 la Camera dei Deputati
decise l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta
sulla condizione giovanile, allo scopo di accertare "le cause
generali e le specifiche motivazioni di disagio sociale e culturale
relativamente alla condizione giovanile".
La Commissione, presieduta dal
deputato Nicola Savino, doveva occuparsi dei giovani in rapporto a
diversi ambiti e problemi di vita: essi riguardavano la famiglia, la
scuola, il lavoro, la salute e lo sport, le tossicodipendenze, la
sessualità, la cultura, l'associazionismo, la giustizia, gli
obblighi di leva, le istituzioni, la condizione maschile e femminile
e la religione.
La Commissione doveva per legge
“suggerire al Parlamento le iniziative legislative ordinarie e
costituzionali che, in conseguenza delle indagini svolte, risultino
idonee ad assicurare una più adeguata tutela dei diritti e degli
interessi dei giovani nello spirito degli articoli 2, 3, 4, 30, 31,
32, 33, 34,35, 36, 37 della Costituzione".
Non molto è stato fatto, nonostante
il grande materiale raccolto e le indicazioni talora puntuali della
Commissione, che si avvalse di un comitato scientifico di cui ci
scrive ha fatto parte. Nel presentare alla Camera la relazione
conclusiva, approvata il 21 marzo 1991, la Commissione invocava
"segni visibili di cambiamento per un passaggio da una cultura di
tipo espropriativo a quella del protagonismo dei soggetti". E
precisava in questi termini tale duro giudizio: "E' proprio il non
considerare il/la giovane soggetto di diritti che porta poi ad un
approccio politico legislativo di carattere emergenziale e
contingente, con conseguenti soluzioni più di controllo sociale o
"repressive" che di accompagnamento ed accoglienza per il soggetto o
di prevenzione nel senso più ampio possibile del termine."
Sono così colti, in sintesi, al
termine di due anni d'intenso lavoro scientifico e politico,
d'incontri e di visite, i dati essenziali di una questione che in
questo stesso periodo è stata affrontata in sede internazionale.
3) Nel 1989 fu varata dall’Assemblea
dell’ONU la Convenzione internazionale dei diritti del minore,
approvata nel nostro paese il 27.5.1991. Si tratta di un
documento rilevante, che fra l’altro ha suggerito di intensificare
le iniziative volte a facilitare l’esercizio dei diritti dei giovani
e a svilupparne il protagonismo.
4) Nello stesso 1989 fu rilanciato
il Progetto Giovani da parte del ministro Galloni, in
prospettiva triennale, prima con la sigla PG ’92, poi ’93, e infine
2000, in relazione al processo di costruzione europea. Si stabiliva
una connessione fra la prevenzione delle tossicodipendenze e poi
dell’AIDS, l’educazione alla salute e la prospettiva della
partecipazione, dal livello scolastico a quello europeo, secondo gli
slogan: Star bene con se stessi in un mondo che stia meglio; star
bene con gli altri, nella propria cultura, in dialogo con le altre
culture; star bene nelle istituzioni, in un’Europa che conduca verso
il mondo.
Il ministro Mattarella rilanciò e
consolidò, sul piano metodologico un’iniziativa pluriennale parsa un
poco avventurosa. Successivamente, parlando a Vienna nell’ambito del
Consiglio d’Europa, il ministro Misasi poté presentare il modello
italiano di “declinazione civica” dell’educazione alla salute. Ci fu
l’aggancio con la problematica della cittadinanza, anche su proposta
italiana. Lo stesso Misasi firmò una circolare sul Progetto
Ragazzi 2000, per i ragazzi della scuola elementare e della
media.
5) Nel 1990 il dpr. 309/1990 fornì
base giuridica e contributi finanziari al Progetto Giovani 93,
affermando fra l’altro che "Il Ministero della PI promuove e
coordina le attività di educazione alla salute e di informazione sui
danni derivanti dall'alcolismo, dal tabagismo, dall'uso delle
sostanze stupefacenti o psicotrope, nonché dalle patologie
correlate" (art. 85). Ora queste norme sono nel TU Dpr 16.4.1994, n.
297, art. 326
Identità personale, solidarietà,
protagonismo sono le
categorie guida di queste iniziative, che ogni scuola è invitata a
predisporre in attuazione della legge 309/’90, potendo concorrere al
finanziamento previsto, attraverso progetti da presentarsi ai
provveditorati agli studi. Si è trattato, fin dal 1991, di
anticipazione della logica dei Pei (progetti educativi d'istituto) e
della relativa "Carta dei servizi scolastici". Sono i precursori
dei POF e dell’autonomia scolastica.
6) Nel 1991 si tiene dall’11 al 13
luglio la prima (e finora unica) Sessione della “Conferenza
nazionale permanente su “La cultura della legalità”, con esordio in
Vaticano l’8 luglio per una specifica udienza concessa da Giovanni
Paolo II al ministro Vincenzo Scotti promotore della Conferenza, e
alla delegazione da lui presieduta. La sessione, svoltasi al Centro
Conferenze Internazionali di Viale del Vignola, con la
partecipazione del Presidente della Repubblica Cossiga, relazioni di
base di tre eminenti giuristi, intenso lavoro di nove
sottocommissioni, discorsi conclusivi dei presidenti della Camera
Iotti e del Senato Spadolini, era stata progettata e gestita dal
Ministero dell’Interno e preparata da incontri di rappresentanti sia
delle istituzioni (tra cui il CNPI), sia delle comunità religiose,
sia degli organismi di volontariato. Facendo eco ad un discorso del
Papa a Napoli, Scotti aveva ritenuto di doversi occupare non solo di
repressione, per la difesa dell'ordine pubblico, ma anche di
prevenzione, ossia di elaborazione di una cultura della legalità,
che consentisse di considerare la legge come un bene da coltivare e
da far crescere, non già come la scorza incartapecorita di una
società reazionaria. Gli Atti sono pubblicati dotto il titolo La
cultura della legalità dalla Tipografia Direzione centrale della
polizia criminale nel febbraio 1992.
7) Nello stesso 1991 la Commissione
Giustizia e Pace della CEI pubblica il documento "Educare alla
legalità. Per una cultura della legalità nel nostro Paese".
La legalità ha acquisito così un
rilievo autonomo, nella cultura civile, nella pastorale e ben presto
anche nella pedagogia scolastica, a cui ha dato un contributo la CM
25-10-1993 n. 302, intitolata "Educare alla legalità", che ha
identificato un'altra emergenza cui la scuola per parte sua è
chiamata a far fronte: quella costituita "dal fenomeno mafioso e
dalle altre forme di criminalità organizzata". Si mette in luce
in tal modo un tratto finora trascurato della formazione
etico-socio- civico-politica.
8) Nel 1993 si tiene la 1°
Conferenza nazionale studenti Progetto Giovani ’93, alla Domus Pacis.
Partecipano 400 studenti di tutte le province. Slogan: "Essere
scuola, non esserci solo dentro".
9) Nel 1994, nella Conferenza
nazionale studenti del Progetto Giovani, tenutasi a Strasburgo,
si è avanzata la proposta, accettata dal Consiglio d’Europa, di fare
dell’educazione alla cittadinanza un obiettivo-valore europeo. Si è
parlato anche di incontri europei di studenti secondari da
realizzarsi nel luglio di ogni anno, per confrontare i rispettivi
“statuti degli studenti” e per ricavarne idee da sviluppare nei
rispettivi paesi.
10) Nel 1995 la CM 11.10.1995 n. 325
collega la lotta al disagio, radice di molti guai, alla lotta alla
droga, alla dispersione scolastica e, in positivo, alla promozione
della salute e del successo scolastico, all’educazione al teatro,
alla lettura, al giornalismo, accompagnando, con indicazioni
metodologiche la distribuzione alle scuole secondarie del mensile
Studenti &C, mensile del Ministero della Pubblica Istruzione e
viceversa, che, stampato dal Poligrafico, a cura del
Provveditorato generale dello Stato, nella logica della Carta dei
servizi scolastici, uscì per 7 numeri, dal novembre 1995 al giugno
1996. I CIC, Centri di informazione e consulenza previsti
dalla legge antidroga, sono interpretati anche come “Centri
d’innovazione creativa”. Sono strutture presto burocratizzate o
lasciate cadere, talora cresciute come nuclei di animazione della
scuola, come possibili “cellule staminali” delle scuole autonome.
11) Nel 1996 il Rapporto di Jacques
Delors all’UNESCO (Nell’educazione un tesoro) presenta come
compiti-funzioni irrinunciabili, anche per la scuola, l’insegnare a
“imparare a conoscere, imparare a fare, imparare a vivere
insieme, imparare ad essere. Si tratta di “quattro pilastri”
dell’educazione: due riguardano il conoscere e il fare, due
riguardano l’essere e il vivere insieme. I secondi sono più
difficili da realizzare nella scuola, e perciò più a rischio di
rituali richiami e di abbandono. Sono perciò bisognosi di sostegno
istituzionale specifico, non solo della PI.
12) Ancora nel 1996 due direttive
Lombardi si fanno carico sia della messa a punto delle idee,
portando a sintesi le “educazioni” su cui in tempi diversi si sono
esercitati diversi organismi internazionali e diversi ministri (dir.
8-2-1966 n.58, su "nuove dimensioni formative,'educazione civica
e cultura costituzionale"), sia della predisposizione di
strumenti normativi, offrendo agli studenti e alle scuole uno spazio
di agibilità e una base organizzativa (dir 133/1996, divenuta dpr
10-10-1996 n.567 sulle iniziative complementari e le
attività integrative, che prevede anche i comitati e le
consulte provinciali degli studenti,). Queste consulte
soffrono però di scarsa alimentazione, sia sul piano delle idee, sia
sul piano del supporto logistico, tecnico e amministrativo.
13) Nel 1998 viene varato da
Berlinguer lo Statuto delle studentesse e degli studenti (dpr
24.6.1998, n. 246), alla cui stesura hanno partecipato anche i
rappresentanti di associazioni e gruppi politici studenteschi.
L’avvio del processo si può rintracciare nella pronuncia del CNPI su
questo tema (seduta del 15.2.1993)
13) Nello stesso 1998 si sperimenta
“Ragazzi in Aula”: l’idea è lanciata dalla Presidenza della Camera
dei Deputati per gli studenti, invitati a dibattere problemi
ritenuti rilevanti, per un confronto coi deputati o addirittura per
fornire idee all’attività legislativa. Purtroppo non ha saputo
approfittarne il Ministero della PI, per inserire nelle iniziative
dell’intero anno scolastico per tutti gli studenti l’opportunità di
prepararsi per partecipare alla seduta parlamentare, in cui la
proposta più votata dagli studenti sarebbe stata assunta dal
Parlamento medesimo.
Nella scorsa legislatura (2001-2006)
le esperienze indicate sono state sviluppate in parte, nell’ambito
della nuova Direzione generale per lo status dello studente e per lo
sport, attiva presso il MIUR. Il Comitato tecnico scientifico per la
lotta alle tossicodipendenze non è stato riconvocato dal Ministero
della PI, come previsto dalla legge 309. Alcune manifestazioni sono
riuscite, alcune idee vanno raccolte e continuate: per esempio
l’istituzione della giornata della legalità può dare i suoi frutti,
se si riuscirà a collocarla in un tempo idoneo a maturare conoscenze
e esperienze utili. Anche a questo potrebbero lavorare le consulte
studentesche, sia quella nazionale, sia le provinciali. Occorrerà
alimentarle e monitorarle in modo più consistente.
Per chi abbia seguito le vicende del
mondo giovanile, un filo rosso si può riconoscere negli interventi
di questi anni, soprattutto nell'ambito dell'istruzione, sicché si
può pensare che il puzzle di una politica per i giovani sia in via
di allestimento, sia pure con distrazioni, sovrapposizioni,
dimenticanze.
Significativo è il nuovo Ministero
per i giovani e lo sport, che dà la massima rilevanza istituzionale
ad una problematica affrontata, a partire dagli anni ’90, in seno
alla direzione generale per lo status dello studente e per lo sport
del MIUR.
Prospettive di rilancio del Progetto Giovani, in un nuovo
contesto istituzionale
Ricordando le esperienze degli ultimi 30 anni e cercando di portarle
ad unità, in un contesto istituzionale coerente e sinergico, si
potrebbe pensare ad un Progetto Cittadini 2000 o a qualcosa di
simile
La sua legittimazione si trova nelle norme e nelle iniziative anche
istituzionali citate sopra, in particolare in quelle relative
all’autonomia scolastica (dpr 275/1999), all’educazione alla salute,
allo statuto degli studenti, al dpr 567 sulle attività complementari
e integrative più volte arricchito, al forum delle associazioni
studentesche, istituito con dpr e, per quanto riguarda i contenuti
educativi, alla legge delega 53/2003 e all’educazione alla
convivenza civile (articolata in educazione alla cittadinanza,
all’ambiente, alla circolazione stradale, alla salute,
all’alimentazione, all’affettività).
La sua assunzione, in termini di strategia e di organizzazione,
potrebbe avvenire attraverso la concertazione di un certo numero di
ministeri: della PI, dell’Interno, dei Giovani, della Salute, della
Famiglia, nell’ambito della Presidenza del Consiglio. Ci sarebbe in
tal modo un centro propulsore di coordinamento, in rapporto con la
Presidenza della Camera, che potrebbe dare respiro e risonanza
all’iniziativa “Ragazzi in aula”.
Al nucleo di programmazione centrale potrebbero corrispondere dei
nuclei locali, intorno a prefetture, Tribunali, CSA, ASL, enti
locali.
Si potrebbe operare nell’ambito del Comitati esistenti, o istituirne
dei nuovi, attraverso atti della Presidenza e dei singoli Ministeri.
Come si vede, si tratta di appunti che servono a richiamare alla
mente singole iniziative, talora riuscite, anche se con grande
difficoltà e con evidente discontinuità. Avere in mente una vasta
gamma di temi non significa pretendere di svilupparli tutti per
tutte le sedi. (10, 2006)
* Pubblicato sulla Rivista La scuola e l’uomo, n.
10, ottobre /2006