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Dagli inizi di settembre, in un ambiente accogliente e fascinoso, i docenti componenti il Collegio dei Docenti dell’Istituto Comprensivo “ J. F. Kennedy” di Cusano Mutri, hanno delineato i principi cardini di una buona educazione da trasmettere ai giovani adolescenti e ancor prima ai preadolescenti, consigliando i valori sempre eterni di pace, di tolleranza e di umiltà. Hanno dichiarato in un documento pubblico i principi per un convivere insieme. Difatti vengono qui riportati: 1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica. 2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi generali dell’ordinamento italiano. 3. L’Istituto Comprensivo di Cusano Mutri, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni docente-discente, contribuisce allo sviluppo della personalità dei giovani, anche attraverso l’educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione dell’ identità in genere, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia individuale. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà: di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale. Dunque un progetto di vita che inizia con l’entrata dei pargoli nella scuola dell’infanzia per non terminare mai. La scuola works in progress che non finisce mai il suo mandato educativo, manco nell’età adulta (longlife education) al fine di avere persone più pensose che fanno interagire il loro logos comprendente la ragione e la fede su binari interattivi di appartenenza al consorzio umano in un alato pensiero di sviluppo valoriale e tecnologico- scientifico senza mai abbandonare l’essenza spirituale nell’agire quotidiano. E qui che si innesta il piano dell’offerta formativa. L’amore, tema tanto caro a tutti ma che sta per essere misconosciuto nella sua integralità dalla maggior parte, lo affronteranno i docenti che lo irradieranno nei sottoprogetti: 1. amore per se stessi ( volersi bene significa vivere in cenestesi, in perfetto equilibrio tra fisicità e interiorità) 2. amore per gli altri ( senza alcun pregiudizio, di sesso ,di cultura e di religione…) 3. amore dialogante ( manca un vero dialogo tra le parti: oggi si blatera ad alta voce per nascondere le proprie paure, le proprie angosce, i propri dilemmi) 4. l’amore silenzioso ( amare senza apparire, gli altri, i più deboli i derelitti) 5. amore operoso ( svolgere in umiltà le opere di bene) coonestandoli in quei progetti operativi di lunga durata. Il collegio dei docenti presenta al pubblico il suo P.O.F. che nell’area progettuale ascrive:
Nell’osmosi sincronica ed empatica volgiamo un appello a tutti coloro che vogliono , nell’auspicio, migliorare la scuola italiana, non soltanto nell’ambito disciplinare e progettuale ma principalmente nella sensitiva volontà operativa di bene e di fratellanza in questo bailamme della società che si corrode e corrode tanti rapporti tra popoli diversi, tra chiese diverse tra canali umani che operano in verticale. Non pessimismo ma un ventata di speranza operativa. |
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