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MODULI DIDATTICI ADDIZIONE
Umberto Tenuta
Addizionare significa aggiungere un numero ad un altro (o ad altri), ottenendo come risultato dell’operazione un terzo numero che è la loro somma:
I trattati di abaco esponevano le modalità per eseguire le operazioni aritmetiche. Anche nel Liber abaci di Leonardo Fibonacci [1] il segno dell’addizione era la et (“2 et 3 fia 5”). Inizialmente il riporto non veniva segnato e doveva essere ricordato a mente. Solo successivamente si introdussero i segni + (più) e = (uguale). Questo
itinerario dalle operazioni eseguite con oggetti e poi scritte
rappresenta anche il percorso didattico da seguire: occorre muovere
dalle operazioni con materiali concreti, attraverso le quali gli
alunni possono comprendere il significato dell’operazione di
addizione e acquisire gli
automatismi del calcolo orale. Come
è noto, l’operazione logica che sta a fondamento dell’addizione
è l’operazione di unione di insiemi disgiunti
[2]
:
Tenendo
presente che tutti gli apprendimenti debbono sempre realizzarsi in
situazioni problematiche concrete
[3]
, è opportuno che sin dalla scuola
dell’infanzia i bambini vengano impegnati ad effettuare unioni di
insiemi disgiunti costituiti da insiemi (gruppi) di bambini o di
oggetti in situazioni problematiche concrete. Al
gruppo di due bambini si aggiunge un gruppo di tre bambine
per effettuare un
determinato gioco o una determinata attività. Secondo
la prospettiva metacognitiva
[4]
, è
opportuno che i bambini
siano stimolati a riflettere sulle operazioni effettuate prendendo
consapevolezza che prima esisteva un gruppo di due bambini e poi se ne
sono aggiunti tre, per cui ora il gruppo è costituito da cinque
bambini: due e tre fanno cinque (2 + 3 = 5). Occorre
creare situazioni problematiche estremamente interessanti, anche
attraverso simulazioni ludiche, perché i bambini siano impegnati ad
effettuare le operazioni di addizione con due numeri da 1 a 9,
acquisendo i relativi automatismi di calcolo. In
questa fase la registrazione dell’operazione può essere effettuata
oralmente. Solo in un secondo momento si passerà alla registrazione
scritta utilizzando parole e solo
alla fine si utilizzeranno le cifre (0 – 1 – 2 – 3 – 4 –
5 – 6 – 7 – 8 – 9 – 0 + = ). Al
riguardo, è appena il caso di evidenziare che in effetti si
addizionano sempre solo due numeri alla volta: data l’addizione 2 +
3 + 4 , si addizionano prima il 2 ed il 3 (2 + 3 = 5) e
poi al 4 si aggiunge il 5 (5 + 4 = 9). Inoltre,
è opportuno prendere atto che
in effetti si addizionano sempre i numeri da 0 a 9 ( 0 + 1, 1 + 2, 3 +
5… 9 + 9), anche quando gli addendi contengono le decine:
nell’addizione 12 + 24 si sommano il 2 ed il 4 e poi l’1 ed il 2. Pertanto,
è importantissimo che gli alunni acquisiscano
gli automatismi di calcolo entro il 18, così come si fa per la
moltiplicazione (Tavola pitagorica). Questa
è la tabella dell’addizione che
gli alunni debbono apprendere:
Al
riguardo, è opportuno guidare gli alunni a utilizzare la proprietà
commutativa, per cui le somme da ricordare si dimezzano: basta
imparare che 3 + 2 = 5 per sapere che anche 2 + 3
= 5. Tuttavia,
a livello orale, è opportuno che in un secondo momento gli alunni
apprendano a fare l’addizione anche di numeri molto più grandi; ad
esempio 15 + 25 = 40; 20 + 15 = 35 … Ma
sul calcolo orale ritorneremo. Oltre
ai materiali concreti non strutturati, si possono utilizzare anche i
materiali strutturabili e strutturati. Tra i materiali strutturabili ottimi sono i cubetti multilink, dai quali occorrerebbe muovere anche per introdurre i numeri in colore del Cuisenaire-Gattegno [5] :
Dopo che abbiano operato con i materiali comuni (fagioli, caramelle, tappi, figurine ecc.) e con i materiali strutturabili e strutturati, gli alunni possono operare anche con la bilancia. Si può utilizzare una comune bilancia a due piatti. Ne esistono delle versioni in plastica che possono risultare didatticamente valide, se si usano oggetti abbastanza pesanti:
Abbiamo
realizzato questa bilancia in formato virtuale e la metteremo presto a
disposizione degli interessati, perché può risultare estremamente
utile sul piano didattico. In
un terzo momento si può utilizzare anche la Bilancia matematica
[6]
:
Comunque, la cosa più importante che vorremmo ribadire è che le operazioni debbono essere effettuate sempre in riferimento a situazioni problematiche concrete. Occorre che gli insegnanti ricerchino, individuino, inventino, creino tali situazioni. Dopo
avere operato a lungo con gli oggetti, si possono effettuare
addizioni anche con immagini, come avviene nelle schede che si
utilizzano per le esercitazioni:
In
merito, è opportuno prendere consapevolezza di quello che avviene
quando si addiziona. Quando
si effettuano delle somme, si parte dal primo numero (numero degli
elementi del primo insieme) e poi si aggiungono tante unità quanti
sono gli elementi del secondo insieme:
Un gioco interessante può essere quello della staffetta sulla linea dei numeri, in cui un bambino percorre un certo numero di passi e li conta e poi dà il testimone ad un altro bambino che percorre un altro numero di passi contandoli a parte, mentre un terzo bambino cammina in parallelo contando :
Evidentemente, si può eliminare il terzo bambino, facendo proseguire la conta al secondo bambino.
[1] Kline M., Storia del pensiero matematico, vol. I e II, ed. Einaudi, 1972 [2] Cfr. TENUTA U., Itinerari di Logica Probabilità Statistica Informatica, LA SCUOLA, BRESCIA, 1992, p. 141.
[3]
È opportuno prendere consapevolezza
dell’opportunità di privilegiare l’apprendimento per scoperta e
delle modalità del problem solving. In merito cfr.:FOSTER
J., La scoperta come
apprendimento ¾
un metodo di insegnamento basato sull’indaginepersonale dei
ragazzi, Emme edizioni, Milano, 1975; Boscolo, P., Psicologia
dell'Apprendimento Scolastico. Aspetti Cognitivi e Motivazionali,
UTET, Torino, 1997;Johnson,
D.W. et al., Apprendimento
Cooperativo in Classe, Edizioni Erickson, Trento, 1997;
Liverta Sempio,
O., Il Bambino e la Costruzione del Numero, La Nuova Italia
Scientifica, Roma, 1996;
Lucangeli, D. ,
Passolunghi, M.C., Psicologia dell'Apprendimento
Matematico, UTET, Torino, 1995. Per l’insegnamento
nella scuola elementare: TENUTA U., Itinerari
aritmetici, La Scuola, Brescia, 1991; TENUTA U., Itinerari
geometrici, La Scuola, Brescia, 1991; TENUTA U., Itinerari di Logica Probabilità Statistica Informatica, La
Scuola, Brescia, 1992; TENUTA U., I
numeri in colore, La Scuola, Brescia, 1994.
[4]
In merito cfr.:
Ashman A.F., Conway R.N.F., Guida alla didattica
metacognitiva per le difficoltà di apprendimento, Erickson,
Trento 1991;Ianes D. (a cura di), Metacognizione e insegnamento,
Erickson, Trento 1996;Albanese
O., Doudin P. A., Martin D.(a cura di), Metacognizione ed
educazione, F. Angeli, Milano 1995;Cornoldi
C., Metacognizione ed apprendimento, Bologna, Il Mulino,
1995;Cornoldi C.,
Matematica e metacognizione, Trento, Erickson, 1995.
[5]
In merito cfr.: TENUTA U., I numeri in colore, La Scuola, Brescia, 1994.
[6]
La Bilancia matematica virtuale può essere
liberamente scaricata dal seguente indirizzo Bilancia
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