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ASSENZE FREQUENTI DI UN DOCENTE E PRECARIETA' DIDATTICA

Umberto Tenuta

Dopo i Decreti delegati del 1974 e, per la scuola elementare, dopo la Legge 148/1990, i singoli docenti debbono operare in forma coordinata, se non cooperativa, nell’ambito del gruppo docente del modulo della scuola elementare (oppure della sezione o della classe negli altri ordini di scuola), secondo la logica del POF: tutti i docenti sono parimenti corresponsabili degli esiti educativi, senza nette ripartizioni di responsabilità.

Al riguardo, l’art. 7.2d del T.U. 297/1994 sancisce che il collegio dei docenti <<valuta periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica per verificarne l’efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento dell’attività scolastica>>.

In tale logica, e nello spirito dell’organico funzionale, anche all’eventuale defaillance di uno dei docenti si potrebbe sopperire con l’azione degli altri docenti, tutti operanti in una logica di gruppo.

Questo orientamento oggi risulta avvalorato dalla flessibilità organizzativa prevista dal RAS (<<tutte le forme di flessibilità che (le istituzioni scolastiche) ritengono opportune>>), la quale consente la più ampia valorizzazione delle professionalità dei singoli docenti (<<comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, e valorizza le corrispondenti professionalità>>).

Ma questa condizione di piena cooperazione dei docenti del gruppo, che trova nella metodologia del Team teaching la sua legittimazione teorica, è di difficilissima realizzazione.

Tuttavia, andrebbe perseguita.

Comunque, a nessun docente è consentito assumere atteggiamenti che non siano educativamente orientati e, in particolare, di esprimere valutazioni negative nei confronti degli alunni e dei colleghi.

Ove questo si dovesse verificare, i genitori possono rappresentare le loro rimostranze, auspicabilmente attraverso gli organi collegiali, al Dirigente scolastico che non mancherà di intervenire opportunamente.


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