L’AUTONOMIA ESSENZIALE
L’ESSENZIALE DELL’AUTONOMIA

 di Umberto Tenuta

L’autonomia è arrivata

Dal primo settembre 2000 tutte le scuole saranno impegnate a dare attuazione al Regolamento dell’autonomia scolastica (RAS), un regolamento essenziale, che ci auguriamo tale resti, senza appesantimenti di norme applicative di vecchio stampo burocratico.

Non c’è che da essere contenti di una riforma epocale: epocale non tanto perché si attua a distanza di quasi un secolo dall’ultima riforma epocale del 1923, ma epocale soprattutto perché risponde alle profonde esigenze di un’epoca, quella attuale, caratterizzata da trasformazioni che hanno cambiato l’assetto politico, sociale, culturale, economico, tecnologico della società.

La scuola della riforma gentiliana non poteva assolutamente far fronte alle nuove esigenze: si pensi soltanto agli utenti della scuola, che oggi sono tutti i cittadini della società democratica.

In tal senso, la scuola dell’autonomia non fa che dare attuazione all’assunto costituzionale, secondo il quale <<È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese>>(art. 3 Cost.).

Da questa esigenza nasce la scuola dell’autonomia.

L’essenza dell’autonomia è il successo formativo dei singoli alunni.

A chi domandasse qual è l’essenza dell’autonomia si potrebbe rispondere, con le parole del RAS, che la scuola dell’autonomia deve assicurare il successo formativo (<<pieno sviluppo della persona umana>>) a tutti gli alunni.

Dare attuazione alla scuola dell’autonomia significa, perciò, assicurare il successo formativo, inteso come piena formazione della persona umana, nel rispetto delle identità personali, sociali, culturali e professionali dei singoli alunni.

Questa è l’essenza dell’autonomia.

Tutto il resto è funzionale a questo obiettivo.

Se non si assicura il successo formativo a tutti gli alunni, non si attua la scuola dell’autonomia, ma si continua a perdere tempo attorno alle quisquilie organizzative, progettuali, docimologiche che per trent’anni hanno ammorbato la scuola e soddisfatto solo le esigenze oratorie dei vari retori di turno che hanno, più o meno autorevolmente, calcato le scene delle nostre scuole.

Ora non c’è più spazio per la retorica.

Le scuole dell’autonomia si riconosceranno, non dalla loro organizzazione, non dalla qualità dell’azione educativa e didattica, non dall’efficacia e dall’efficienza, ma essenzialmente, semplicemente, esclusivamente dal successo formativo dei singoli alunni che le frequentano.

È questo il metro di verifica: la piena formazione degli alunni, nel rispetto delle loro identità personali, sociali, culturali e professionali.

Attardarsi intorno ad altre questioni significa rimanere nelle vecchie logiche e non dare attuazione alla scuola dell’autonomia.

Il successo formativo: questo è l’essenziale, costitutivo, fondamentale impegno della scuola dell’autonomia.

Le scuole dell’autonomia saranno riconoscibili e riconosciute dai livelli di raggiungimento di questo obiettivo.

Non si andranno più a verificare l’organizzazione, la programmazione, la managerialità e la professionalità, ma si andranno a verificare i successi formativi dei singoli alunni.

Se questi saranno stati assicurati, ci si troverà dinanzi ad una scuola che ha dato attuazione all’autonomia.

Si dirà che questa è una verifica di difficile attuazione. Ma questa è l’unica verifica che conta. Le altre sono perdite di tempo e di denaro.

Lo dice la Costituzione: la Repubblica assicura il  <<pieno sviluppo della persona umana>>.

Il successo formativo come integrale, originale e piena formazione della personalità

Occorre creare strategie e strumenti che consentano di accertare se è stato assicurato il <<pieno sviluppo della persona umana>>, la piena formazione della persona umana, che è, non solo formazione integrale, ma anche formazione originale, ma anche formazione al massimo livello possibile.

Il <<pieno sviluppo della persona umana>> lo si attua se si promuove la formazione di tutte le dimensioni della persona umana considerata come sistema integrato, della persona umana considerata nella sua dimensione motoria, affettiva, sociale, morale, cognitiva, linguistica, estetica, scientifica ecc.

Ma il <<pieno sviluppo della persona umana>> lo si attua se la formazione risulta rispettosa delle identità personali, sociali, culturali e professionali dei singoli alunni: la scuola dell’autonomia nasce con l’impegno di rispondere alle esigenze poste dai contesti socioculturali e soprattutto dalle persone umane; la scuola dell’autonomia è la scuola della diversità.

E, ancora, il <<pieno sviluppo della persona umana>> lo si attua se la formazione integrale viene realizzata al massimo livello delle possibilità formative dei singoli alunni, possibilità che nessuno può predeterminare, ma che tutti debbono promuovere.

La didattica come cuore dell’autonomia

Ma la preoccupazione e l’occupazione fondamentale di chi deve avere ed ha a cuore la scuola dell’autonomia è innanzitutto quella di impegnarsi a realizzare il successo formativo dei singoli alunni.

Dal 1° settembre, questo deve essere l’assillo degli operatori scolastici tutti: come assicurare la piena formazione della personalità dei singoli alunni?

Si è detto che la didattica costituisce il cuore dell’autonomia.

Non c’è più tempo per la retorica programmatoria, organizzatoria, valutativa. 

Occorre entrare nelle aule.

I discorsi che hanno senso sono soprattutto quelli che riguardano le attività educative e didattiche che quotidianamente si svolgono dentro le aule.

A queste attività occorre prestare la dovuta attenzione, domandandosi innanzitutto  quali sono gli obiettivi formativi da perseguire e quali sono i criteri metodologico-didattici da utilizzare.

PRECISARE GLI OBIETTIVI FORMATIVI

Il primum è costituito dagli obiettivi formativi che occorre precisare nella programmazione e perseguire nell’azione educativa e didattica.

L’azione educativa e didattica non può che essere intenzionale, cioè sempre mirata a precisi obiettivi formativi a lungo ed a medio termine che attengono alle diverse dimensioni della personalità.

Occorre individuare e precisare gli obiettivi che attengono alla formazione motoria, affettiva, sociale, morale, cognitiva, linguistica, matematica ecc.

Tale individuazione va effettuata tenendo presente che gli obiettivi formativi non comprendono solo le conoscenze, ma anche le capacità e soprattutto gli atteggiamenti.

L’impegno della scuola dell’autonomia è il successo formativo, non il successo istruttivo: la scuola dell’autonomia mira alla formazione della persona umana e pertanto si impegna a perseguire le <<competenze>>, cioè le capacità.

In una società democratica, non ci si limita a prendere atto delle capacità possedute al momento dell’ingresso nella scuola, ma ci si impegna a promuovere la formazione delle capacità, di tutte le capacità, al massimo livello possibile e nel rispetto delle identità personali, sociali, culturali e professionali dei singoli alunni.

E, tuttavia, la scuola, soprattutto la scuola dell’autonomia non può limitarsi a promuovere la formazione delle capacità.

Le capacità non bastano.

Occorre promuovere la formazione degli atteggiamenti, delle motivazioni, degli interessi, delle forza che attivano le capacità, perché queste possano dispiegarsi.

Non basta acquisire la capacità di leggere, se non si matura anche la motivazione a leggere.

Opportunamente, nei Programmi didattici del 1955 per la scuola elementare si affermava che <<Scopo essenziale della scuola non è tanto quello di impartire un complesso determinato di nozioni, quanto di comunicare al fanciullo la gioia ed il gusto di imparare e di fare da sé, perché ne conservi l'abito oltre i confini della scuola, per tutta la vita>>.

La scuola deve innanzitutto e soprattutto promuovere la maturazione della gioia e del gusto di imparare e di fare.

Gli atteggiamenti sono gli obiettivi fondamentali che la scuola dell’autonomia deve impegnarsi a perseguire.

Una volta precisati gli obiettivi formativi in termini di conoscenze, capacità ed atteggiamenti, la scuola dell’autonomia deve impegnarsi perché tutti gli alunni li possano perseguire e raggiungere.

I CRITERI METODOLOGICO-DIDATTICI

Se è necessario, importante, essenziale precisare gli obiettivi formativi da perseguire, tuttavia il problema fondamentale resta quello della ricerca dei percorsi educativi e didattici idonei a raggiungerli.

In tal senso, la didattica costituisce il cuore dell’autonomia.

Occorre impegnarsi a ricercare le strategie educative e didattiche che consentano a tutti gli alunni di raggiungere gli obiettivi formativi.

I docenti debbono aggiornare le loro competenze disciplinari e metodologico-didattiche, oltre che relazionali e organizzative.

I risultati apprenditivi e formativi sono strettamente correlati alle metodologie educative e didattiche, cioè ai percorsi formativi, i quali debbono ispirarsi ai più aggiornati criteri sociopsicopedagogici, tra i quali fondamentali  sono quelli della motivazione, della ricerca/riscoperta/ricostruzione/reinvenzione, della individualizzazione dell’insegnamento, della valutazione formativa.

L’ampio spazio dato alla sperimentazione ed alla ricerca nel Regolamento dell’autonomia scolastica si muove in questa prospettiva.

Ma in questa prospettiva, soprattutto in quella dell’individualizzazione dell’insegnamento si pone il discorso della flessibilità che caratterizza la scuola dell’autonomia.

Il successo formativo può essere assicurato solo da una organizzazione educativa e didattica flessibile, negli obiettivi formativi e nei percorsi didattici.

I singoli alunni possono realizzare la loro piena formazione, nel rispetto delle loro identità personali, sociali, culturali e professionali, solo se la scuola realizza la personalizzazione degli obiettivi formativi e dei percorsi formativi.

L’essenza della scuola dell’autonomia è il successo formativo dei singoli alunni, ma l’essenziale della scuola dell’autonomia è un’azione educativa e didattica efficace e personalizzata.

Il resto è residua retorica, che con l’autonomia non ha nulla a che fare.

BIBLIOGRAFIA

UMBERTO TENUTA, Individualizzazione – Autonomia e flessibilità dell’azione educativa e didattica, La Scuola, Brescia, 1998.