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PROGRAMMAZIONE DIDATTICA MODULARE: RAGIONI, PROCEDURE, PROSPETTIVE Schema della relazione dell’isp. Umberto Tenuta
CONTESTO: Dal POF della Scuola Media MANZONI DI BARLETTA: <<In
tutte le nuove generazioni scolastiche, compresa la fascia dagli 11
ai 14 anni, è evidente il venir meno della motivazione
dell'agire scolastico. Ma, se non è possibile dare un senso
a ciò che si fa a scuola - non solo in relazione al progetto
culturale e professionale ma anche ad una identità esistenziale
- il processo formativo rischia di essere improduttivo se non
impossibile. Rendere
la scuola pienamente democratica significa riconoscere come dato di
fatto esistente la molteplicità delle diversità: delle
personalità, delle esperienze pregresse, delle intelligenze, degli
stili cognitivi. Certo, ce ne accorgevamo anche prima. Ma
abbiamo continuato a rispondere a questa diversità con il curricolo
rigido costringendo tutte le diversità in un unico percorso
formativo. E quando non riuscivamo a far entrare tutti in questo
imbuto, le nostre risposte sono state: "non si
impegna", "non ce la fa", "a poche capacità".
Abbiamo
portato avanti un "sapere medio" per un alunno medio
che non esisteva escludendo con motivazioni diverse sia gli
svantaggiati che gli eccellenti. Le
risposte estreme che potevamo dare erano ripetenze o promozioni
nominali. Meno ripetenze davamo più aumentavano le promozioni
nominali e più aumentava l'analfabetizzazione di ritorno. Ma
ripetenze e promozioni sono due facce di una stessa medaglia:
il giudizio relativo ad una anno scolastico è globale, non dà
conto delle competenze acquisite o non acquisite dagli alunni e
finisce per essere, invece, un giudizio sulla persona. La
bocciatura è solo raramente l'atto iniziale di un recupero, sia
pure lento e dispendioso, delle competenze non acquisite nell'anno
precedente; più spesso la bocciatura si rivela l'avvio di un
processo di espulsione dal sistema scolastico
- e in effetti il numero dei ripetenti risulta sempre inferiore a
quello dei bocciati. La
coperta è corta e da qualunque parte la tiriamo lasceremo sempre
scoperto qualcosa. Ci serve una coperta elastica per
sviluppare in tutti i ragazzi una cultura di base la più alta
possibile per tutti e che consenta a ciascuno di avere il massimo
possibile. Ci
serve un curricolo flessibile che al suo interno adotti la progettazione
per moduli e un sistema di valutazione fondato sul sistema dei
crediti e dei debiti formativi così che siano possibili soluzioni
differenziate per singole competenze e quindi percorsi formativi
anch'essi differenziati>>.
MODULO Modulo
deriva dal latino modus (misura) ed assume, tra
l’altro, i due significati di:
1)
MISURA:
da cui modulare, nel senso di adeguare a qualcosa o a
qualcuno
·
Dizionario
Garzanti: <<Formula
prestabilita secondo la quale devono essere redatti certi
documenti… (arch.) misura o forma in base alla quale viene
calcolata o modellata una struttura complessa…unità di misura
delle acque di irrigazione; la portata media annua di un torrente…
(fis.) parametro caratteristico, coefficiente: modulo di
elasticità ' parametro e misura caratteristica degli
ingranaggi; rapporto fra il diametro della circonferenza
primitiva di una ruota dentata e il numero dei denti…(fig.) modello,
canone: i moduli del gusto classico… in numismatica, diametro
di una moneta…>>
2)
PARTE COMPONIBILE
·
Dizionario
Garzanti: <<parte
di un insieme concepita come autonoma e separabile dal resto: il modulo
lunare di una navicella spaziale… singolo elemento di un mobile
o di un prefabbricato componibile…(inform.) parte di un
programma che svolge autonomamente una funzione e che può
essere scambiata con altre parti o utilizzata in altri programmi>>.
·
Vertecchi,
Dizionario di didattica, Paravia, Torino, 1999:
·
<<MODULO Parte
di un complesso organico che è stata concepita come separata
o separabile e ricomponibile.
Elemento del progetto formativo e dell'organizzazione
scolastica. Nella
formazione professionale il "modulo didattico"
definisce un insieme strutturato di attività e di esperienze di
apprendimento in cui sono ben definiti tanto le condizioni di
partenza quanto gli obiettivi finali. Per tali sue caratteristiche il modulo didattico, che
generalmente presenta contenuti piuttosto omogenei tra loro, può
essere facilmente inserito in percorsi formativi diversi, ma a
struttura modulare. Nel progetto formativo il modulo costituisce
generalmente l'elemento intermedio della struttura progettuale: il
ciclo comprende uno o più moduli, il modulo a sua volta
comprende una o più unità didattiche. Nell'ordinamento della scuola elementare indica una forma
dell'organizzazione scolastica>>.
Modulo
come misura e modulo
come elemento (parte): i due significati si
integrano nella modularizzazione o personalizzazione
educativa, intesa come processo di adeguamento alle
caratteristiche personali mediante l’utilizzazione di elementi o
parti (moduli). Per
modulare (rendere a misura) non si può
utilizzare un blocco uniforme ma singole parti (moduli)
che, seppure significative, possono essere organizzate
in diverse composizioni o strutture, ciascuna adeguata a
singoli alunni o gruppi di alunni.
SITUAZIONE
QUO ANTE C’erano i
Programmi didattici, nei quali erano riportate le discipline,
ciascuna con i suoi
contenuti, il suo lessico e la sua sintassi. Il docente esponeva,
presentava, spiegava, seguendo la struttura della disciplina. I
destinatari della lezione del docente, cioè gli alunni, avevano
scarsa rilevanza: esistevano solo come classe, categoria astratta (scolaresca):
erano sagome.
Questa è la
prospettiva della pedagogia
depositaria (Freire), dell’istruzione come trasmissione di
conoscenze. C’è un alunno con le sue strutture mentali,
preformate, che deve essere dotato di conoscenze: l’alunno è già
intelligente (“capace”,
“più o meno dotato”), è già motivato (“meritevole”).
(Si nasce intelligenti) La prospettiva
cambia, se pensiamo che non si nasce predeterminati, preformati,
programmati (non si nasce intelligenti), ma che la formazione della
personalità si attua
anche attraverso l’educazione (“intelligenti si diventa”),
attraverso le interazioni delle
potenzialità (“possibilità”) genetiche con le
stimolazioni ambientali (emotivo-affettive, socioculturali…). Ala scuola
dell’istruzione si sostituisce la scuola della formazione di
base. Una formazione
che comincia nella famiglia, che si attua nella scuola
dell’infanzia (istituzione educativa estremamente significativa,
essenziale, fondante, da non intendere come scuola della socializzazione,
ma come scuola formativa), che si continua nella scuola
elementare ed anche nella scuola media. In tale nuova
prospettiva, anche la scuola media è scuola formativa. Scuola della
piena formazione
(<<pieno sviluppo della persona umana>>): formazione
intesa come promozione dell’acquisizione degli atteggiamenti, delle capacità
e delle conoscenze essenziali
[1]
. Il referente non è
più la disciplina, ma è l’alunno che
si forma, l’alunno che acquisisce atteggiamenti, capacità
e conoscenze essenziali (<<obiettivi formativi e
competenze>>, <<obiettivi specifici di apprendimento
relativi alle competenze degli alunni>> …). In tale
prospettiva,, all’uniformità delle discipline
si sostituisce la singolarità delle persone umane. Ogni alunno è
singolare, unico, irripetibile. Non più la
scolaresca ma i singoli alunni: Mario, Filippo, Angela,
Stefania, Maria, Isidoro… La fotografia
a colori degli alunni
[2]
della classe e della scuola. L’unicità dei
singoli alunni: ogni alunno è unico, irripetibile, singolare, anche
se universale: individua substantia rationalis
naturae
Persona-lità
Formazione
dell’uomo, del cittadino
e del lavoratore Ma nel rispetto
delle identità personali, sociali, culturali e professionali
(Orientamento) In tale prospettiva,
l’educazione non può che essere educazione personalizzata
(“scuola su misura”): individualizzazione
dell’insegnamento
[3]
Cioè flessibile
[4]
, modulata,
modulare
COME?
·
Individuare moduli
¾parti
significative¾
sul piano formativo (atteggiamenti e capacità)
e sul piano conoscitivo (conoscenze)
·
Costruire con questi moduli
i percorsi formativi dei singoli alunni (Piani
educativi personalizzati) della classe, della scuola e della
rete di scuole.
Piani educativi
personalizzati
[1] In merito cfr.: Umberto Tenuta: Atteggiamenti Capacità Conoscenze ; Conoscenze Capacità Atteggiamenti ; Obiettivi Formativi da Raggiungere ; Obiettivi Formativi e Competenze ;Obiettivi Specifici di Apprendimento ; Obiettivi: come districarsi? in DIDATTICA@EDSCUOLA.COM [2] In merito cfr.: Umberto Tenuta, Fotografie a colori dei nostri alunni in DIDATTICA@EDSCUOLA.COM
[3]
UMBERTO TENUTA, Individualizzazione
– Autonomia e flessibilità dell’azione educativa e didattica,
La Scuola, Brescia, 1998.
[4]
UMBERTO TENUTA, La flessibilità nella
scuola dell’autonomia, ANICIA, ROMA, (in corso di
pubblicazione)
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