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OBIETTIVI FORMATIVI NELLA SCUOLA DELL’AUTONOMIA

Umberto Tenuta

A chi, frastornato dal tornado Autonomia, volesse ritirarsi sulla cima della montagna, si prospetterebbero nitidamente le seguenti linee portanti della nuova scuola:

1) la certezza degli obiettivi formativi che la scuola dell’autonomia sarà chiamata a "raggiungere";

2) la prospettiva di un’organizzazione educativa e didattica flessibile, funzionale al perseguimento degli obiettivi formativi;

3) la nuove modalità per rendere disponibili le risorse materiali e professionali necessarie.

gli obiettivi formativi

Prioritario e fondante appare il problema degli obiettivi formativi. Le scuole dell’autonomia saranno impegnate a perseguire un quadro di obiettivi formativi costituiti da:

in orario normale

in orario aggiuntivo

OBIETTIVI STANDARD

A livello nazionale sono previsti gli obiettivi formativi standard, obbligatori per le scuole dello stesso ordine, secondo un monte orario predeterminato.

OBIETTIVI INTEGRATIVI

A livello nazionale viene previsto un ventaglio di obiettivi formativi integrativi, nell’ambito dei quali le scuole scelgono obbligatoriamente gli obiettivi meglio rispondenti alle esigenze dei propri alunni, nell’ambito degli spazi orari indicati a livello nazionale.

OBIETTIVI

AGGIUNTIVI

Possono essere eventualmente previsti obiettivi formativi aggiuntivi per arricchire il curricolo.

Nell’attesa che l’Amministrazione scolastica proceda alla definizione del syllabus nazionale degli obiettivi formativi, le singole scuole dovrebbero sin da oggi muovere nella logica della scuola dell’autonomia, procedendo ad assumere nel Piano dell’offerta formativa gli obiettivi formativi standard, comuni a tutti gli alunni e, in risposta alle esigenze personali, sociali e culturali dei singoli alunni, gli obiettivi formativi integrativi e gli eventuali obiettivi formativi aggiuntivi.

Se l’intervento della scuola è per sua natura intenzionale e sistematico, l’impegno precipuo dei docenti deve essere rivolto a individuare e a definire gli obiettivi formativi da perseguire a lungo ed a medio termine.

Innanzitutto, occorre precisare, per l’intero corso della scuola per la formazione di base, gli obiettivi formativi a lungo termine, desumendoli dalle premesse dei Programmi, dagli indicatori delle schede di valutazione e, magari, facendo riferimento agli obiettivi generali dei Programmi Brocca.

Una volta individuati gli obiettivi formativi a lungo termine, occorre procedere alla loro scansione per i singoli segmenti della scuola per la formazione di base, in modo da avere il quadro complessivo degli obiettivi formativi a medio termine che saranno perseguiti nell’intero corso della scuola in cui si opera, secondo la loro scansione annuale, che di essi sarà puntualmente effettuata dai consigli di classe.

Muovere in una logica di progetto significa delineare percorsi formativi, ma significa anche e innanzitutto precisare gli obiettivi formativi da perseguire a lungo, a medio ed a breve termine.

L’intenzionalità formativa della scuola per la formazione di base è stata finora largamente disattesa, in quanto l’attività educativa e didattica è stata finalizzata all’acquisizione di conoscenze disciplinari, più o meno sistematiche, anziché al perseguimento di obiettivi formativi in termini di atteggiamenti e di capacità, anche perché non ne è stato mai definito il quadro complessivo, da perseguire a lungo ed a medio termine.

Non sono stati mai precisati gli obiettivi formativi che gli alunni avrebbero dovuto raggiungere al termine dell’intero corso scolastico.

I Programmi didattici sono stati predisposti in tempi diversi per ogni ordine di scuola, in assenza di un loro raccordo nella prospettiva di un quadro di comuni obiettivi formativi generali da perseguire a lungo termine.

Le indicazioni al riguardo sono state generalmente presentate in termini generici, di finalità generali, quali la formazione dell’uomo e del cittadino.

Peraltro, fatta qualche eccezione per i più recenti Programmi didattici, le indicazioni programmatiche sono state riferite quasi esclusivamente agli obiettivi disciplinari, soprattutto in termini di conoscenze.

Ora dovrebbe apparire scontato che, se si opera nella scuola per la formazione di base, gli obiettivi formativi debbono comprendere, non solo e non tanto le conoscenze, quanto e soprattutto le capacità e gli atteggiamenti. La scuola è formativa nella misura in cui si impegna a promuovere la formazione delle capacità e degli atteggiamenti che attengono alle diverse dimensioni della personalità, considerata nella sua integralità (<<sistema integrato>>).

In effetti, da una lettura attenta del Documento sui Saperi essenziali e degli ancora vigenti Programmi didattici emerge chiaramente che, oltre alle conoscenze essenziali (strutture delle discipline, quadri concettuali, nuclei concettuali fondanti...), la scuola per la formazione di base deve impegnarsi soprattutto sul piano della formazione di atteggiamenti e di capacità.

A titolo meramente esemplificativo, si riportano le indicazioni relative alle Scienze dei Programmi del 1985:

atteggiamenti

a) lo sviluppo di atteggiamenti di base nei confronti del mondo, come

F la tendenza a porre proprie domande, o a coglierle nel discorso degli altri, come motivazione all'osservazione e alla scoperta;

F l'intraprendenza inventiva, soprattutto per quanto riguarda la formulazione di ipotesi e spiegazioni;

F l'abitudine a identificare entro situazioni complesse singoli elementi ed eventi e l'attenzione alle loro relazioni;

F l'esigenza di trovare criteri unitari per descrivere e interpretare fenomeni anche assai diversi;

F l'autonomia del giudizio, accompagnata da disponibilità a considerare le opinioni altrui ed a confrontare queste e le proprie con i fatti;

F il rispetto consapevole per l'ambiente...

capacità

b) l'acquisizione di abilità cognitive generali quali, per esempio:

F la capacità di analisi delle situazioni e dei loro elementi costitutivi,

F la capacità di collegare i dati dell'esperienza in sequenze e schemi che consentano di prospettare soluzioni ed interpretazioni e, in certi casi, di effettuare previsioni,

F la capacità di distinguere ciò che è certo da ciò che è probabile,

F la capacità di formulare semplici ragionamenti ipotetico-deduttivi;

c) la crescente padronanza di tecniche di indagine, da quelle di tipo osservativo, sino all'impiego in situazioni pratiche del procedimento sperimentale;

d) lo sviluppo di un rapporto sempre più stretto e articolato tra il "fare" ed il "pensare"...

conoscenze

e) acquisizione di conoscenze riguardanti aspetti fondamentali sia del mondo fisico sia del mondo biologico, considerati nelle loro reciproche relazioni e nel loro rapporto con l'uomo…

Tuttavia, al riguardo, è opportuno precisare che, non solo le conoscenze, ma anche e soprattutto gli atteggiamenti e le capacità non possono limitarsi alla sola dimensione cognitiva ma debbono comprendere tutte le dimensioni della personalità considerata nella sua unitarietà (<<sistema integrato>>).

Il limite più rilevante e più pernicioso della scuola per la formazione di base è forse costituito dal suo riduzionismo cognitivistico, dalla sua scarsa o nulla attenzione alle altre dimensioni della personalità, da quella motoria a quella affettiva, sociale, morale, estetica ecc.

Non considerare l’uomo nella sua integralità significa dimidiarlo, ridurlo a frazione di umanità e quindi non coglierlo nella sua concreta complessità.

Prestare attenzione solo alla mente significa dimenticare il corpo ed il cuore e quindi mettersi nella condizione di non promuovere nemmeno la formazione della mente, che con il corpo e con il cuore interagisce.

L’attenzione all’educazione psicomotoria e l’interesse per l’intelligenza affettiva costituiscono l’orientamento nuovo verso il quale la scuola deve sempre più muovere se non vuole rimanere estranea agli interessi dei giovani, configurandosi come esperienza lontana dai loro impegni di autorealizzazione umana, che evidentemente saranno rivolti altrove.

Pertanto, impegnarsi a individuare gli atteggiamenti, le capacità e le conoscenze essenziali che attengono alla formazione motoria, affettiva, sociale, morale, linguistica, cognitiva, estetica, matematica, scientifica, storica ecc. costituisce il compito più significativo dei docenti che vogliano veramente sperimentare la scuola dell’autonomia.

Spazio Didattica offre la possibilità di mettere in rete le mappe degli atteggiamenti, delle capacità e delle conoscenze essenziali che le singole scuole avranno delineato attraverso un tale impegno.

C’è qualcuno disposto a comunicare la mappa degli atteggiamenti, delle capacità e delle conoscenze essenziali, seppure relativamente ad una sola disciplina?

(Già pubblicato in SPAZIO DIDATTICA, http://www.provveditorato.starnet.it/)


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