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PAESANI G., Bambini in movimento
─ 120 giochi e percorsi di psicomotricità, LA MERIDIANA, MOLFETTA,
2011
Giocare
per crescere. Giocare per conoscersi. Giocare per apprendere. Ogni
movimento è sempre un'esperienza emotiva esaltante che il bambino
interiorizza e registra nella memoria corporea.
Perché il gioco è per lui il mezzo più efficace per soddisfare il suo
bisogno di espressione e di relazione spontanea con gli altri.
Lasciare giocare i bambini col corpo è, dunque, una fondamentale azione
educativa.
Se siete convinti dell'importanza della sperimentazione corporea e
sensoriale nella maturazione fisica e mentale del bambino, allora avete
tra le mani il libro che cercavate.
Questo manuale è rivolto agli insegnanti della scuola dell'infanzia e
primaria, ma anche a insegnanti di educazione fisica, animatori o
educatori che operano in palestra o in altri ambiti con bambini dai tre
agli otto anni, ma si può anche utilizzare in campo terapeutico con
soggetti che hanno difficoltà e ritardi psicomotori.
Contiene una ricca gamma di esercizi e giochi motori scaturiti da una
lunga esperienza in palestra e nella scuola con bambini di questa età.
Giochi da fare in uno spazio attrezzato, in un cortile o anche con la
musica. E, poi, giochi giusti per ciascun gruppo di bambini, perché il
livello motorio raggiunto può fare la differenza e rendere un gioco
troppo difficile o troppo noioso oppure semplicemente divertente.
Come un manuale facile e immediato può essere utilizzato per eseguire un
percorso annuale di psicomotricità Oppure per integrare e arricchire la
propria attività educativa in questo ambito.
Giocare per credere.
Giovanna Paesani, laureata in Scienze Motorie, insegna psicomotricità e
ginnastica preparatoria ai bambini dai tre ai sei anni. E insegnante di
ruolo nella Scuola dell'Infanzia e dirige una libreria per ragazzi in
cui svolge anche attività laboratoriali con i bambini. Ama scrivere
romanzi, racconti, favole e soprattutto filastrocche in rima per i più
piccoli.
(Dalla QUARTA DI COPERTINA, alla quale non occorre aggiungere altro se
non l’auspicio che libri del genere vengano scritti anche per le altre
discipline).
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