Funzioni obiettivo
Procedure per l’individuazione e l’assegnazione delle funzioni
obiettivo
di Umberto Tenuta
Appare opportuno cercare di delineare un’ipotesi procedurale per l’individuazione e l’assegnazione delle funzioni obiettivo che, pur nel rispetto della vigente normativa, renda quanto più possibile efficaci e snelli gli adempimenti relativi.
1) individuazione delle funzioni obiettivo necessarie
La prima, fondamentale, pregiudiziale operazione da effettuare consiste nella individuazione da parte del collegio dei docenti delle funzioni obiettivo che si ritengono necessarie per la migliore rispondenza dell’organizzazione e dell’azione educativa e didattica alle finalità che sono proprie della singole scuole.
Al riguardo, vanno prese in considerazione:
a) le finalità generali assegnate ai singoli ordini di scuola;
b) le finalità specifiche assunte dalla singola scuola;
c) le caratteristiche proprie della singola scuola .
Ad esempio, pur riconoscendo che la funzione obiettivo 3 è chiamata a svolgere un ruolo significativo in ogni ordine di scuola, non si può non tenere presente che la sua attività risulta particolarmente utile nella scuole.
L’individuazione delle funzioni obiettivo dovrebbe risultare strettamente correlata ai compiti specifici previsti per ciascuna di esse e che tuttavia possono essere anche meglio definiti in riferimento alle esigenze che ciascuna istituzione scolastica individua in rapporto al proprio Piano dell’offerta formativa.
Sembra estremamente importante che i compiti delle singole funzioni obiettivo risultino accuratamente precisati, anche analiticamente, al fine di consentire ai docenti di valutarne la rispondenza alle loro competenze ed alle loro motivazioni.
Una volta individuate, le funzioni obiettivo vanno graduate in ordine di necessità, a cominciare da quella ritenuta più utile.
2) REQUISITI RICHIESTI AI CANDIDATI
Sulla base dei compiti previsti per ciascuna delle funzioni obiettivo, è agevole individuare i requisiti che i candidati dovranno possedere.
Al riguardo, sembra opportuno che tali requisiti si riferiscano, non solo a specifiche competenze, ma anche a motivazioni personali (tratti di personalità).
Per quanto attiene alle competenze, sembra che sia opportuno fare riferimento, più che a titoli di studio, a competenze operative (conoscenze procedurali), possibilmente già sperimentate.
Le funzioni obiettivo sono chiamati ad operare a sostegno dei colleghi impegnati nella concreta programmazione, organizzazione e realizzazione dell’azione educativa e didattica, che, giova ribadirlo, nella scuola dell’autonomia è mirata ad assicurare ai singoli alunni il successo formativo, inteso come piena formazione della personalità nel rispetto delle identità personali, sociali, culturali e professionali.
È questo l’impegno dei docenti tutti che deve vedere coinvolte in prima linea le funzioni obiettivo, al di là di ogni formalismo più o meno burocratico.
In tale prospettiva, alle funzioni obiettivo si richiedono competenze ed atteggiamenti che possano risultare di aiuto ai docenti tutti nel loro impegno quotidiano nelle aule scolastiche.
3) PRESENTAZIONE DELLE RICHIESTE DA PARTE DEI DOCENTI
Sulla base delle indicazioni di cui ai punti 1 e 2), i docenti interessati presentano le loro motivate e documentate istanze.
Tali richieste, in riferimento ai profili professionali dei singoli docenti, dovrebbero essere limitate alle sole funzioni obiettivo rispondenti alle proprie motivazioni e competenze.
4) ASSEGNAZIONE DELLE FUNZIONI OBIETTIVO
Sulla base dell’elenco delle funzioni obiettivo necessarie e delle graduatorie degli aspiranti, distinte per ciascuna delle funzioni obiettivo, si procede all’attribuzione delle funzioni obiettivo ai docenti, a mano a mano che l’Amministrazione scolastica comunica il numero delle formativo assegnate alla scuola.
CONSIDERAZIONI GENERALI
Appare opportuno evidenziare, da una parte, la funzionalità delle funzioni obiettivo alle effettive esigenze delle singole istituzioni scolastiche e, dall’altra, la specificità delle competenze richieste per ciascuna funzione obiettivo, che dovrebbe impedire una complessiva omologazione delle diverse funzioni obiettivo previste dalla normativa, ciascuna delle quali richiede competenze specifiche che, evidentemente, nessun docente dovrebbe presumere di assommare, candidandosi all’assegnazione di tutte le funzioni obiettivo anziché ad una specifica funzione obiettivo.
La qualità della scuola dovrebbe costituire un criterio ispiratore anche nella gestione delle funzioni obiettivo: la scelta dovrebbe essere determinata esclusivamente dalle competenze.
In tal senso, appare assolutamente improponibile il criterio della turnazione: se la funzione obiettivo si colloca al primo posto in graduatoria, va confermata.