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AREE
DELLE FIGURE PIANE
RETTANGOLO Umberto Tenuta
Nell’ambito
di una classe seconda o terza elementare, nella quale gli alunni
hanno già raggiunto un’adeguata padronanza del concetto di
superficie e del processo di misurazione e debbono impegnarsi a
scoprire le regole per il calcolo delle aree, i docenti debbono
impegnarsi a individuare attraverso quali strategie gli alunni
possono arrivare a costruire, e quindi a comprendere ed apprendere,
le regole per il calcolo delle aree della figure piane.
Al
riguardo, innanzitutto i docenti debbono esaminare se è il caso di
muovere dall’area del rettangolo oppure dalle aree di altre
figure. Noi decidiamo di muovere dall’area del rettangolo, dalla
quale si possono fare derivare le regole per il calcolo delle altre
figure geometriche. La
seconda riflessione dei docenti deve riguardare l’itinerario
di apprendimento che gli alunni possono seguire per arrivare
alla scoperta della regola dell’area del rettangolo.
In
tale prospettiva, tenendo presente l’esigenza di muovere da
situazioni problematiche concrete, i docenti possono individuare
delle esperienze, anche simulate, che motivino gli alunni a scoprire
le regole per il calcolo delle aree. Si può muovere da un’esperienza di misura della superficie di una forma rettangolare, utilizzando unità di misura diverse (cerchi, rettangoli, triangoli, quadrati ecc.). Ad esempio, si possono utilizzare come unità di misura figure circolari (dischi): È
attraverso esperienze di questo tipo che gli alunni possono arrivare
alla constatazione che la misura ottenuta è alquanto approssimata
in quanto restano spazi tra i vari dischi. Da
queste esperienze si potrebbe passare ad esperienze con poligoni
esagonali, pentagonali, quadrangolari, triangolari ecc.:
Si può esaminare l’opportunità di fare sperimentare percorsi analoghi per pervenire poi alla soluzione dell’utilizzo di quadrati, avendo l’accortezza di impiegare inizialmente rettangoli equivalenti ad un numero di quadrati corrispondente al prodotto di due numeri:
Attraverso
esperienze di questo tipo, gli alunni arrivano a comprendere che in
effetti il numero dei quadratini che coprono il rettangolo può
essere calcolato moltiplicando il numero dei quadratini di una fila
per il numero delle file. Pervenuti
a questa scoperta, si può convenire di utilizzare come unità di
misura un quadrato di lato multiplo dei lati del rettangolo. Solo in
un secondo momento si potranno utilizzare unità di misura decimali.
La
messa a punto dell’itinerario va completata con la precisazione
dei materiali concreti da utilizzare (figure di plastica,
di cartone, di compensato ecc.).
Dopo
le esperienze con materiali concreti, si possono effettuare
esperienze con materiali virtuali, utilizzando ad esempio Micromondi
(Download
Demo).
Con Micromondi è
possibile utilizzare un sottofondo rettangolare quadrettato, da
coprire poi con le tartarughe trasformate
in quadratini.
Le
attività possono essere svolte ancora meglio utilizzando Tool
Book.
In un secondo momento si possono utilizzare anche rappresentazioni iconiche costruite con squadra e riga su carta quadrettata. Si tratta di un lavoro che riveste un ruolo importantissimo, anche se molto spesso non viene didatticamente utilizzato: troppo scarso o inesistente è l’impiego del disegno nello studio della geometria, così come d’altra parte troppo scarso è l’impiego degli appositi materiali didattici concreti strutturati per il calcolo delle aree, che pure esistono. In
effetti, anche il geopiano, che pure ha avuto una
certa risonanza, è di fatto poco utilizzato. Ovviamente,
il discorso è di carattere generale e riguarda lo scarso ricorso
alla rappresentazione attiva ed iconica e la perdurante predominanza
della rappresentazione verbale e semmai l’utilizzazione della
rappresentazione iconica solo da parte dei docenti che, nel fare
lezione, spiegano,
mostrano, presentano, fanno vedere, come si fa con i programmi di
presentazione del tipo Power Point e anche negli appositi
software.
È
appena il caso di evidenziare e ribadire con forza che la
prospettiva, che a
nostro avviso occorre privilegiare, è quella operativa, che vede
impegnati gli alunni, auspicabilmente in gruppi, a operare con
materiali, prima concreti, poi virtuali e infine anche iconici.
A
tal fine sono da sfruttare anche
gli strumenti grafici dei PC. Ad esempio, con Corel Draw
¾anche
in una delle prime versioni, che si può acquistare a poco prezzo¾ si possono costruire rettangoli quadrettati o non quadrettati
da ricoprire con quadratini appositamente costruiti.
CRITERI DIDATTICI DA TENERE PRESENTI Si
riportano i seguenti criteri didattici che è
opportuno tenere presenti anche nelle attività di cui sopra:
1)
il docente non enuncia la
regola, ma costruisce situazioni di apprendimento che consentano
agli alunni di costruirla/inventarla, auspicabilmente lavorando in
gruppi di due/tre
2)
gli alunni debbono essere
preventivamente motivati ad effettuare le attività, per cui è
opportuno muovere da situazioni problematiche concrete
3)
le attività degli alunni
debbono essere realizzate prima a livello concreto, con materiali
comuni o strutturati
4)
dopo le operazioni concrete
o in contemporanea, gli alunni possono operare con strumenti
didattici virtuali, quali quelli realizzabili con Micromondi,
Tool Book ecc.
5)
solo in un secondo momento
si può passare alle operazioni iconiche, preferibilmente sul PC
6)
nelle attività di scoperta
della regola per il calcolo delle aree dei rettangoli è opportuno
che gli alunni costruiscano file di quadratini, contando di volta in
volta i quadratini di ogni fila ed il numero delle file, in modo da
prendere piena consapevolezza che il rettangolo viene ricoperto
da un x numero di file di y quadratini.
Ad
esempio: 3 file di 4 quadratini. Risulta
così agevole pervenire alla regola 4 x 3 considerando che i
4 quadratini delle file vengono presi per 3 volte: 4 + 4 + 4
ovvero 4 x 3 7) scoperta la regola, viene formalizzata prima verbalmente: L’area dei
rettangoli si calcola moltiplicando la misura del lato per la misura
della larghezza Solo successivamente si può passare, ma non necessariamente, alla simbolizzazione: A = b x h 8) a questo punto è importante che gli alunni comprendano che, nel calcolare il numero dei quadratini che ricoprono il rettangolo, si fa riferimento a quadratini il cui lato corrisponde all’unità di misura dei lati del rettangolo: se la base e l’altezza del rettangolo vengono misurati in cm, si fa riferimento a quadratini aventi il lato di 1 cm. Solo così si ha la corrispondenza del numero dei quadratini di ogni fila alla misura della base (lunghezza) e del numero delle file alla misura dell’altezza (larghezza) 9) alla scoperta della regola seguono le attività di consolidamento attraverso opportune esercitazioni concrete (virtuali), iconiche e simboliche, che debbono sempre risultare opportunamente motivate 10) i percorsi di apprendimento vanno opportunamente personalizzati sulla base dei livelli di sviluppo e di apprendimento, oltre che dei ritmi e degli stili apprenditivi dei singoli alunni.
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