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Superato l'Esame di Stato... l'Università

di DAVIDE A. LECCESE

 

Tutti gli studenti (o quasi), che hanno superato l'Esame di Stato pensano di proseguire gli Studi: non è vero! Una fetta notevole dei 450.000 che hanno chiuso il ciclo di studi della scuola secondaria superiore non prosegue gli studi e entra a far parte della schiera degli "attendisti", alla ricerca di una collocazione nel mercato del lavoro, sempre più avaro di posti di media qualifica e invece ricco di occasioni di basso o, all'opposto, di alto profilo intermedio.

Le Università italiane, nonostante scoppino (alcune più di altre) di iscritti, lanciano più di una "campagna" per motivare gli studenti a scegliere questa e non quella sede, questa e non quella facoltà.

Se girate un poco in internet, vedrete che la parte significativa dei siti universitari è riservata proprio all'ORIENTAMENTO, ai servizi, all'immagine. Il che non è poi tanto negativo se pensiamo che chiamare alla formazione universitaria significa alzare lo standard di una nazione e migliorare il quadro complessivo di un Paese, destinato sempre più a confrontarsi con lo sviluppo, con la ricerca, con nuove tecnologie e nuovi linguaggi.

Ma proprio l'ORIENTAMENTO - quello sostanziale e non di spot - è carente nel sistema formativo della scuola italiana; occorrerebbe investire energie, professionalità e finanziamenti significativi proprio in questo campo, onde evitare scelte insensate e superficiali, traumi di sconfitte, percorsi universitari rallentati, vocazioni non comprese e tradite.

Orientare dall'inizio significa accompagnare lo studente, in ogni fase della sua formazione, a ben comprendere se stesso, a conoscere fino in fondo la sostanza dell'istruzione, a misurarsi progressivamente con un "progetto di vita". Una volta si diceva: "Meglio un asino vivo che un dottore morto". Oggi si può dire:"Meglio una persona consapevole che un laureato inutile".

La prima forma di orientamento è sicuramente l'informazione, ampia, critica, documentata, dialettica; la seconda è la selezione: cominciare a decidere scartando progressivamente le opzioni lontane dalla "realtà" dello studente; la terza è la verifica: procedere per domande e dubbi, per quesiti e risposte sagge e intelligenti; la quarta è l'accertamento: andare "nella" opzione prescelta ed esaminarla - con l'aiuto di esperti - fino in fondo. L'ultima è la decisione.

Ma tutto questo avviene con calma, con lealtà verso se stessi e il problema, con senso di concretezza e, perché no, con coraggio.


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