ESAME DI STATO 2001/2002-07-04
RELAZIONE DEL PRESIDENTE
LICEO SCIENTIFICO STATALE "L. MAGRINI"
GEMONA DEL FRIULI (UD)
La presente relazione riassume quanto discusso in
momenti diversi dalle quattro Commissioni operanti presso il Liceo
Scientifico "L. Magrini" di Gemona (UD), di cui sono stato
nominato Presidente.
Si è concordato di riportare gli esiti di tale
dibattito individuando gli elementi di convergenza e quelli sui quali
permane una differenziazione di posizioni.
Tra i punti di accordo cito:
-
Da parte di tutti si riconosce che formula della
commissione tutta interna presenta degli indubbi vantaggi per i
candidati, specie per quelli che nel corso di studio hanno evidenziato
doti di impegno e costanza nello studio, mentre sfavorisce gli
"improvvisatori". Tuttavia esiste il rischio di quello che
viene chiamato l’effetto alone, per cui diventa difficile per l’esaminatore-docente
della classe spogliarsi delle proprie convinzioni e del proprio
"pre-giudizio" nei confronti dei candidati-alunni. L’altro
dato certamente non positivo è l’autoreferenzialità che
inevitabilmente accompagna un esame tutto interno, pur con la presenza
di un Presidente esterno. Inoltre la composizione tutta esterna o
mista delle Commissioni viene giudicata un mezzo importante per lo
scambio e il confronto tra docenti di scuole diverse (meglio ancora se
a livello nazionale), che con l’attuale composizione delle
Commissioni viene a mancare
-
A proposito del Presidente si ritiene unanimemente
che egli debba dirigere non più di due-tre Commissioni d’esame, in
modo da poter seguire realmente lo svolgimento dello stesso. A parere
del sottoscritto Presidente, con un numero minore di Commissioni da
seguire, il Presidente potrebbe esprimere un parere e/o una
valutazione su quanto realmente fatto durante l’anno (il famoso
Documento del 15 maggio, espressione a volte più di
"anarchia" che di "autonomia" delle Scuole) e sull’andamento
dell’Esame. QUESTO PERO’ COMPORTA CHE LE EVENTUALI RELAZIONI
RISERVATE VENGANO LETTE E TENUTE NELLA DEBITA CONSIDERAZIONE,
ciò che purtroppo per esperienza non accade..
-
Le Commissioni del "Magrini" ritengono
unanimemente che nell’attribuzione del credito negli anni precedenti
all’ultimo le medie, su cui avviene l’attribuzione dei punteggi di
fascia, vengano riferite ai voti reali (compresi quelli negativi) e
non a quelli ufficiali con il famoso 6 rosso.
-
E’ unanimemente richiesto che vanga reintrodotta
la "ammissione" all’esame per l’ultimo anno da parte del
Consiglio di classe.
-
Tutti concordano con la necessità di attribuire un
peso maggiore al curriculum rispetto all’esame (almeno il 50%)
-
Da parte di quasi tutti i Commissari si rileva come
il colloquio su tutte le discipline, svolto da Commissari che pure
hanno una conoscenza approfondita dei candidati, richiede un tempo
eccessivo e risulti a volte stressante per i candidati, a meno che non
si voglia ridurre il colloquio disciplinare a poche battute
superficiali. Occorrerebbe restringere il campo, magari limitando il
colloquio alle tesine e alle discipline non oggetto delle prove
scritte, sulla quali discipline basterebbe una discussione su quanto
emerso dalle stesse prove.
Su altri aspetti dell’Esame i commissari hanno
espresso posizioni differenziate che vengono comunque riportate per
completezza di informazione:
-
un docente di italiano propone di abolire ormai la
tipologia C e D della prima prova, anche per la quasi scomparsa di
tali scelte da parte dei candidati (il saggio breve è già di per sé
inteso come il vecchio "tema" argomentativo)
-
Qualche commissario a proposito del colloquio
avanza la proposta che esso non abbia quel peso a volte determinante
nel decidere sulla bocciatura o promozione. Bisogna evitare che il
punteggio del colloquio sia "alterato" dalla necessità di
raggiungere il 60, per cui le soluzioni potrebbero essere:
-
alzare il peso delle prove scritte
-
considerare il colloquio come semplice
"integrazione" e non aggiuntivo come avviene adesso
-
prevedere un "bonus" anche per coloro
il cui punteggio complessivo non sia lontano dal 60
-
Interessante il dibattito sulle ipotesi per dare
all’esame la funzione di certificare competenze omogenee a livello
nazionale. Se da una parte si pone l’accento sulla nuova realtà
degli Istituti autonomi, per cui delle prove integralmente nazionali
finirebbero per "omogeneizzare" contenuti e metodi, dall’altro
si paventa l’abolizione del VALORE LEGALE DEL TITOLO DI STUDIO
(che tutti vogliono salvaguardare) per cui si accetterebbe una
terza prova nazionale con correttori esterni. Su quest’ultima
proposta si registra tuttavia un consenso minoritario.
-
Va segnalata anche l’opinione di chi propone di
ritornare in toto alla formula dell’Esame gentiliano (Commissari
tutti esterni, prove rigorose su tutte le materie)
A conclusione degli esami devo rilevare che il lavoro
all’interno di tutte le Commissioni è stato sereno e ciò ha
contribuito indubbiamente a creare un clima positivo anche per i
candidati, i quali hanno affrontato le prove con serietà. Il confronto di
opinioni o giudizi non ha mai portato a contrapposizioni e ciò spiega
anche come l’attribuzione dei punteggi sia sempre avvenuta all’unanimità.
IL PRESIDENTE DI COMMISSIONE
Prof. Pasquale D’Avolio
Gemona del Friuli 5 luglio 2002
|