Traccia per la stesura del documento del consiglio di classe

Una proposta IPRASE


 

Premessa alla traccia per la stesura del documento del consiglio di classe

La traccia per la stesura del documento del consiglio di classe proposta tiene conto del monitoraggio che l'IPRASE (1) del Trentino ha condotto sui documenti prodotti nei primi due anni di sperimentazione dell'esame. Nel 1999 i documenti analizzati sono stati 74 (il 44% sul totale delle relazioni elaborate in Trentino), nel 2001 i documenti analizzati sono 57, pari al 31% delle relazioni scritte per gli esami del 2000.

In queste ultime si può notare un significativo salto di qualità. L'aspetto editoriale appare decisamente migliorato. Mentre i documenti del 1999 si presentavano per lo più non fascicolati, con parti scritte a mano e pagine sparse, senza indice, con indicazioni anche importanti (scuola, classe, indirizzo) carenti, i documenti del 2000 sono decisamente migliorati. Sono fascicolati nel 79% dei casi, il 58% è provvisto di indice, il 79% presenta una strutturazione dei paragrafi condivisa nella varie parti del documento. Inoltre l'indicatore positivo di "leggibilità", ovvero di chiarezza espositiva, di scrittura uniforme e in word e di dimensione né troppo esile né troppo voluminosa del documento, è stato attribuito al 91% dei casi. Tale miglioramento è dovuto a molti fattori: dopo la prima esperienza si è capita l'importanza di un documento di facile e rapida consultazione e, nel secondo anno di sperimentazione dell'esame, i docenti hanno avuto più tempo a disposizione per realizzarlo.

Anche la parte generale delle relazioni, elaborata dal consiglio di classe, risulta più articolata e informativa che nel 1999: ci si riferisce in particolare alla presentazione di un profilo di indirizzo (80% dei casi rispetto al 45% del 1999), all'individuazione di conoscenze competenze e capacità (68% dei casi rispetto al 47% del 1999) e alla rispondenza tra profilo di indirizzo e programmazione del consiglio di classe (66% dei casi rispetto al 18% del 1999). L'individuazione di tematiche pluridisciplinari è aumentata, ma riguarda solo poco più della metà dei documenti esaminati.

Gli allegati risultano piuttosto carenti e riguardano per lo più la terza prova, mentre è decisamente scarsa l'attenzione dedicata al momento del colloquio, che pure è una prova difficile da gestire, nella preparazione nella conduzione e nella valutazione.

La parte meno curata dei documenti è quella dedicata alla progettazione disciplinare. In uno stesso consiglio di classe si trovano infatti relazioni articolate ed esaurienti accanto a semplici elenchi di contenuti svolti. In essi l'elemento forte resta l'elencazione dei contenuti, presentati spesso senza una spiegazione dei criteri di scelta che pure sarebbero importanti per i commissari d'esame. Appare invece evidente l'importanza che ha per la commissione una relazione disciplinare che non si limiti ad un indice di argomenti, ma motivi la scelta di affrontare determinati temi piuttosto che altri, indichi i tempi dedicati ad essi, i metodi, le tipologie di verifica e in generale l'ottica che ha ispirato il processo di insegnamento-apprendimento, specie in relazione alle caratteristiche degli alunni.

Pare significativo il risultato dell'analisi che riguarda la valutazione. Da esso risulta lampante che il maggiore effetto di ricaduta dei nuovi esami di Stato sta nell'attenzione ai momenti di verifica e valutazione. Su questo tema si trovano, infatti, il maggior numero di indicazioni sia di tipo generale (criteri complessivi di valutazione), che specifico (tipologie di verifica), che tecnico (griglie di giudizi, criteri di attribuzione dei crediti, griglie per le prove ecc.). Una delle maggiori novità del nuovo esame di Stato è la rinuncia al vecchio concetto di "maturità" in favore di più rilevabili conoscenze, competenze e capacità e il fatto che gli insegnanti trovino un accordo comune sulle modalità di attribuzione dei punteggi è sicuramente un segnale che nelle scuole ci si trova di più per discutere assieme e per condividere alcuni aspetti della didattica. Bisogna però evitare che gran parte di questo lavoro si riduca a ragionare su meccanismi di assegnazione di punti, dimenticando che invece lo spirito del fare scuola è quello di creare le condizioni dello sviluppo personale, e di valorizzare la creatività dei giovani.

Questo sintetico cenno ai risultati del monitoraggio sui documenti del consiglio di classe (verrà presto pubblicata una relazione più articolata), ha lo scopo di spiegare i caratteri della proposta di elaborazione del documento del consiglio di classe prodotta dall' IPRASE del Trentino. In essa si è cercato di dedicare attenzione non solo alla parte generale del documento del consiglio di classe, ma anche agli allegati e alle relazioni disciplinari.

Chiara Tamanini

(1) L'Istituto provinciale di ricerca, aggiornamento, sperimentazione educativi svolge rispetto al sistema scolastico del Trentino, che è gestito autonomamente dalla Provincia, attività simili quelle degli IRRE nazionali.
L'analisi dei documenti è stata realizzata da un gruppo di docenti, composto da Beatrice de Gerloni, Marisa Dindelli, Patricia Salomoni, Chiara Tamanini e Claudio Tugnoli


 

Premessa

Il documento del consiglio di classe è il documento essenziale in cui i docenti riportano le strategie adottate per realizzare il percorso formativo di una determinata classe. Da tale documento la commissione ricava gli elementi per la conduzione dell'esame: esso deve quindi avere caratteristiche formali e sostanziali ben delineate.

La traccia proposta è stata elaborata sulla base:

delle osservazioni ricavate dalla ricerca IPRASE sui documenti dei consigli di classe prodotti negli anni scolastici 1998/99 e 1999/2000;

del modello di documento elaborato dai docenti negli aggiornamenti IPRASE dell'anno scolastico 1998/99;

della normativa e dei modelli proposti dal Ministero della Pubblica Istruzione.

Aspetto editoriale del documento del consiglio di classe

È importante curare l'editing del documento in modo che sia immediatamente riconoscibile, "solido" anche nella struttura, di lettura agevole e di rapida consultazione.

Il lavoro dei commissari è facilitato se possono fare riferimento ad un documento:

Fascicolato e con le pagine numerate; nel frontespizio è utile indicare il nome e il codice della scuola, il tipo di indirizzo, la classe, l'anno scolastico.

Redatto con stile e carattere uniforme, senza parti scritte a mano.

Dotato di un indice che renda agevole l'individuazione delle sezioni principali e in cui il nome delle discipline corrisponda a quello ufficiale.

Strutturato per paragrafi snelli e di agevole lettura.

È utile riportare il documento in un file facilmente gestibile dal punto di vista editoriale, di rapida stampa e ristampa e di facile trasmissione, anche via Internet.

Caratteri generali del documento del consiglio di classe

Essenzialità e agilità: è importante che il documento sia essenziale ma esaustivo, privo di ridondanze e divagazioni e che non abbia un numero eccessivo di pagine.

Trasparenza: il linguaggio dovrebbe essere chiaro e condiviso dai componenti del consiglio di classe, specie nelle categorie fondamentali della didattica (finalità, obiettivi generali e disciplinari, competenza, modulo ecc.).

Leggibilità: la lettura dovrebbe risultare agevole anche ai non addetti ai lavori e specialmente agli studenti e ai genitori.

Corrispondenza tra dichiarato e realizzato: è essenziale che il documento del consiglio di classe indichi con chiarezza l'effettivo percorso formativo realizzato, in quanto solo una reale corrispondenza tra ciò che è dichiarato e ciò che è stato realizzato può garantire una corretta valutazione degli studenti sulla base dei percorsi svolti.

La progettazione del consiglio di classe

Il documento di maggio riporta gli aspetti salienti e i risultati del percorso formativo realizzato: ciò implica un confronto tra la progettazione iniziale del consiglio di classe e la relazione finale. Il documento potrebbe essere organizzato in cinque parti, articolate in paragrafi secondari, secondo lo schema seguente.

1. Presentazione dell'Istituto

1.1 Presentazione delle finalità dell'Istituto con riferimento al Progetto di Istituto (o Piano dell'Offerta Formativa) e alle strutture e risorse della scuola.

1.2 Caratteristiche del territorio e dell'utenza.

1.3 Caratteri specifici dell'indirizzo e del profilo professionale in uscita.

2. Presentazione della classe

2.1 Elenco dei docenti e quadro indicativo della stabilità dei docenti nel corso del triennio.

2.2 Composizione della classe e provenienza degli alunni, quadro della loro carriera scolastica (percorsi regolari, recuperi, crediti acquisiti, ecc.).

2.3 Quadro orario, eventuale presenza di flessibilità del curricolo, di organizzazione modulare, classi aperte, ecc.

2.4 Realizzazione di eventuale area di progetto.

2.5 Area di professionalizzazione (per gli Istituti professionali).

3. Percorso formativo realizzato sulla base della progettazione collegiale

3.1 Obiettivi trasversali declinati in conoscenze, competenze e capacità.

3.2 Temi e progetti pluridisciplinari.

3.3 Metodi, ovvero:

  • l'organizzazione della didattica in generale (ad esempio: organizzazione tradizionale, modularità didattica, coordinamento per discipline, dipartimenti, ecc.);

  • la modalità dei rapporti di insegnamento/apprendimento tra docenti e allievi (tipologia delle lezioni, lavori di gruppo, ricerche guidate, apprendimento cooperativo, insegnamento individualizzato, ecc.).

3.4 Mezzi e spazi: la strumentazione didattica e la tipologia degli spazi (ad esempio il libro di testo, le dotazioni tecnologiche, i laboratori, la biblioteca, le strutture sportive, ecc.).

3.5 Tempi relativi alle attività di tipo pluridisciplinare, modulari, all'area di progetto e in genere a tutte le attività che richiedono una definizione collegiale dei tempi di insegnamento/apprendimento.

3.6 Criteri e strumenti di misurazione e valutazione: tipologia di prove effettuate nel corso dell'anno (prove oggettive, tradizionali, pluridisciplinari, ecc.); criteri di attribuzione di punteggio con eventuali quadri di corrispondenza tra prestazioni e "voti" o giudizi; criteri di valutazione declinati in conoscenze, competenze e capacità; criteri di attribuzione dei crediti formativi e scolastici.

3.7 Progetti significativi: stages, scambi culturali, integrazione con il territorio, orientamento, progetti europei, altri progetti che hanno coinvolto più discipline.

3.8 Attività esterne: teatro, cinema, conferenze, sport, musica, giornale, visite guidate, viaggi di istruzione ecc.

Allegati

Gli allegati sono essenziali per dare alla commissione indicazioni per la valutazione delle prove, per l'individuazione di eventuali tematiche pluridisciplinari o progetti su cui si è lavorato durante l'anno, per la costruzione della terza prova e per la conduzione del colloquio. È importante inserire nel documento del consiglio di classe:

Esempi di terze prove, con indicazione delle tipologie, discipline coinvolte, eventuali temi pluridisciplinari, tempi di esecuzione e criteri di valutazione.

Progetti di preparazione al colloquio ed eventuali esercitazioni.

Argomenti approfonditi dai candidati, progetti o prodotti che saranno presentati al colloquio.

Altri elementi ritenuti significativi come, ad esempio, percorsi di scrittura per la prima prova, esercitazioni sulla seconda prova, scaletta o percorso dell'argomento scelto dal candidato, ecc.

Progettazione disciplinare

La parte del documento del consiglio di classe in cui vengono illustrati i programmi disciplinari è fondamentale per dare alla commissione informazioni sui metodi e sui parametri a cui riferirsi per valutare la preparazione del candidato, su come costruire la terza prova e condurre il colloquio. Le relazioni disciplinari vengono elaborate in riferimento alla progettazione del consiglio di classe, al profilo di indirizzo, agli obiettivi disciplinari e soprattutto alle caratteristiche specifiche dei soggetti in apprendimento.

Per rispondere a tali requisiti le relazioni individuali, pur mantenendo una estensione limitata, dovrebbero contenere:

Indicazioni riferite a voci comuni concordate con i colleghi del consiglio di classe, pur nel rispetto dell'autonomia di ogni docente.

Tutti gli aspetti del processo di insegnamento-apprendimento effettivamente perseguiti e realizzati durante l'anno scolastico, con l'esplicitazione dei motivi per cui si è scelto di affrontare determinati contenuti piuttosto che altri, in funzione della valorizzazione dei talenti dei soggetti in apprendimento e dello sviluppo delle loro competenze e capacità.

Gli obiettivi raggiunti, sinteticamente declinati in conoscenze, competenze e capacità, e lo scarto tra questi e gli obiettivi trasversali e disciplinari dichiarati nel consiglio di classe e nella progettazione disciplinare.

Gli argomenti disciplinari e pluridisciplinari affrontati durante l'anno, presentati in modo che ai commissari siano chiari la prospettiva e i modi scelti per loro trattazione.

I tempi dedicati ai vari argomenti trattati.

I metodi, le attività e gli strumenti scelti per facilitare l'apprendimento.

Le tipologie di verifica praticate, con gli eventuali indicatori e i criteri generali di valutazione.

NOTA: la traccia qui presentata non intende costituire un modello ma avere il valore di indicazione generale da rapportare ai bisogni e alle offerte formative proprie di ogni scuola e alle scelte dei singoli consigli di classe e docenti.

Per i candidati in situazione di handicap e per i privatisti il riferimento è la normativa. Utili indicazioni su tutti gli aspetti dell'esame si possono trovare nella pubblicazione coordinata dal Ministero della Pubblica Istruzione intitolato Esame di Stato conclusivo dei corsi di studio di Istruzione secondaria superiore che si trova anche nel sito www.istruzione.it.