INTERVENTO DEL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERISITÀ
E DELLA RICERCA LETIZIA MORATTI
Videoconferenza
"II Giornata europea dei genitori e della scuola"
Roma, 14 ottobre 2003
Sono felice
di partecipare a questa iniziativa voluta dall'EPA - Associazione
Europea dei Genitori - che raggruppa le associazioni dei genitori di
tutti i paesi europei e a cui aderiscono le associazioni italiane.
Siamo qui, per la seconda volta, in collegamento diretto con
diverse parti d’Europa, tra cui Spagna e Finlandia e alcune città
d’Italia, per riaffermare la partnership educativa tra scuola e
famiglia, un punto di forza irrinunciabile per dare ai ragazzi le
massime opportunità di sviluppo sereno ed armonioso e per fronteggiare i
complessi problemi della crescita e della formazione della personalità
dei giovani.
Questo appuntamento si svolge nel momento di massimo impegno
dell’iniziativa italiana di Presidenza del Semestre Europeo nel settore
dell’istruzione che sta promuovendo azioni volte alla costruzione di
contenuti e strumenti finalizzati a creare sinergie tra il mondo della
scuola, la famiglia e le diverse forme di volontariato sociale.
Questa strategia è definita con gli obiettivi del Consiglio
d’Istruzione del maggio scorso, che ha individuato cinque traguardi:
-
abbassare il tasso
di dispersione scolastica in Europa al 10% entro il 2010;
-
aumentare il
numero dei diplomati a conclusione del ciclo di istruzione secondaria,
arrivando fino all’85% della popolazione ventiduenne;
-
aumentare, almeno
del 15%, il numero dei laureati nelle discipline
scientifico-tecnologiche;
-
aumentare, almeno
del 20% entro il 2010, la capacità di lettura dei ragazzi quindicenni;
-
aumentare la
partecipazione all’innovazione life long learning, per raggiungere
almeno il 12,5% della popolazione in età lavorativa tra i venticinque
ed i sessantaquattro anni.
In questo
quadro il 3 e 4 ottobre nella Conferenza interministeriale sul disagio
giovanile e la dispersione scolastica che ha avuto luogo nella Comunità
di San Patrignano alla presenza dei Ministri dell’educazione e delle
politiche giovanili d’Europa, sono state date le seguenti indicazioni:
-
la riaffermazione
del ruolo primario della collaborazione tra scuola e famiglia per la
promozione del successo formativo di ciascun giovane, sostenendone le
aspirazioni e valorizzandone le capacità;
-
l’esigenza che i
sistemi di istruzione e formazione valorizzino gli apprendimenti
non formali ed informali, acquisiti dai giovani in famiglia, nei
gruppi di pari, nelle associazioni giovanili e nel volontariato;
-
la valenza
positiva espressa dal volontariato, attraverso il quale i
giovani esercitano i valori della partecipazione e della solidarietà,
acquisiscono capacità di scelta e responsabilità e costruiscono il
loro senso di appartenenza, sperimentando concretamente i principi che
sono a fondamento della convivenza civile;
-
il sostegno
alla formazione di personale educativo, genitori, insegnanti,
formatori, tutor, orientatori e dirigenti scolastici su pratiche
didattiche, modalità organizzative, saperi, metodologie e strumenti
operativi, per favorire la complementarietà degli apprendimenti
formali ed informali, quale strategia per prevenire e contrastare
l’abbandono degli studi ed il disagio giovanile;
-
l’importanza del
rapporto tra scuola e famiglia per prevenire e affrontare le
varie forme del disagio;
-
la promozione ed
il sostegno a centri di aggregazione per i giovani, che si
configurino come luoghi di incontro, di comunicazione
intergenerazionale, anche tra ragazzi e genitori, mondo del
volontariato e istituzioni, per la progettazione e la sperimentazione
delle attitudini dei ragazzi;
-
lo scambio e la
diffusione delle migliori esperienze realizzate, nel rapporto tra
scuola, famiglia e volontariato, per prevenire e contrastare il
fenomeno della dispersione scolastica e del disagio, promosse da
scuole con le associazioni di volontariato ed associazioni locali.
Dobbiamo
raggiungere un traguardo ambizioso: dimezzare il tasso dell’abbandono
scolastico che oggi raggiunge mediamente in Europa il 19% portandolo al
10% entro il 2010. Ciò sarà possibile solo con una forte alleanza
ed un’ampia collaborazione tra la scuola ed i genitori.
Questa giornata, dedicata ai genitori ed alla scuola in Italia e
in Europa, è da un lato l’occasione per valutare le nuove proposte da
realizzare insieme alle altre Nazioni europee e dall’altro l’occasione
per fare un bilancio di quello che si è già fatto tenendo conto che,
rispetto a qualche tempo fa, il partenariato scuola - famiglia in Italia
ha fatto molti passi avanti.
L’analisi curata dal professor Mion su 341 istituti scolastici
che, nel 2003, hanno organizzato progetti di collaborazione scuola –
famiglia fornisce dati illuminanti.
I
soggetti ideatori e realizzatori dei progetti sono risultati:
·
gli istituti scolastici (70%)
·
le associazioni dei genitori (12%)
·
il territorio (25%)
·
i
genitori come gruppo informale (4%)
·
i
genitori insieme ai docenti (12%)
Le fonti di finanziamento dei progetti di partenariato sono stati:
·
statali (65%)
·
privato (3%)
·
autofinanziamento (8%)
·
finanziamenti misti (15%).
In
particolare la ricerca mette in evidenza un fatto molto positivo e cioè
l’aumento del volume di iniziative di partenariato rispetto a un anno
fa: infatti il 44.3% dei progetti su
cui è stata effettuata la ricerca non faceva cenno a nessuna
esperienza pregressa. È molto ampia inoltre la
tipologia dei progetti
realizzati: in testa alla classifica delle iniziative ci sono le
conferenze, gli incontri-dibattiti su temi educativi, i lavori di
gruppo, i gruppi di auto-aiuto per genitori con adolescenti in
difficoltà, visite di studenti genitori ed insegnanti a mostre, eventi
culturali, ai concerti, nelle città d’arte. Possiamo dire oggi
che la diffusione della cultura della collaborazione tra scuola e
famiglia sta facendo progressi, anche se molto resta ancora da fare.
Famiglia,
scuola, volontariato
Il Ministero
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ha preso atto della
grande ricchezza di relazioni e di iniziative realizzate spontaneamente
ed individualmente dalle scuole, dalle famiglie e dal volontariato, ed
ha già intrapreso un percorso per stimolare ulteriormente l'espandersi
del dialogo in corso, che può fare leva anche sul desiderio di molte
realtà del mondo associazionistico di incontrare e lavorare con i
giovani.
In questo senso sono state individuate e presentate nel corso di
un recente incontro nazionale del volontariato a scuola, che si è svolto
a Torino, le iniziative concrete dei migliori progetti di cooperazione
tra la scuola, la famiglia e le associazioni giovanili.
Dai dati raccolti in una prima richiesta di informazioni alle
scuole sull'attività del volontariato in Italia è emerso un risultato
più che confortante: su 261 scuole secondarie superiori che hanno
risposto all'invito a compilare le schede di rilevazione di progetti e
attività di volontariato.
Complessivamente sono stati presentati 481 progetti di
volontariato a scuola, con 6218 studenti e 1416 docenti coinvolti. Hanno
partecipato attivamente ben 1430 genitori.
Ultimamente l'Italia ha rafforzato queste iniziative collegandole
all'identificazione di progetti scuola - famiglia ispirati ai valori ed
agli ideali comuni dei popoli europei. Le 10 esperienze concrete di
collaborazione scuola-famiglia-volontariato, provenienti da Finlandia,
Spagna, Francia, Cipro ed altri paesi che sono state presentate dalla
viva voce dei protagonisti, genitori, ragazzi e docenti, nella
conferenza interministeriale di San Patrignano, rappresentano un
patrimonio da studiare, sviluppare e mettere a fattore comune in tutta
Europa.
Sport,
scuola e famiglia
Firmiamo oggi
un protocollo tra Miur e CSI (Centro sportivo italiano) in cui le parti,
consapevoli del valore educativo dello sport, dell’apporto delle
famiglie si impegnano a:
-
organizzare azioni
di sensibilizzazione e di informazione rivolte a studenti, docenti e
genitori sul valore della pratica sportiva;
-
avviare percorsi
di formazione, aggiornamento e occasioni di incontro per docenti e
genitori;
-
realizzare
manifestazioni che siano programmate, gestite e vissute in modo
comunitario da docenti, studenti e genitori;
-
elaborare
materiali formativi in particolare per i genitori.
Abbiamo inoltre, in fase di attuazione con il CONI, un'apposita
intesa per "collaborare attraverso l'attività motoria e sportiva la
crescita culturale, civile e sociale dei giovani e contribuire con
progetti mirati, alla creazione della cultura del sapere motorio come
requisito fondamentale di una sana e permanente educazione sportiva".
L'intesa, valida per tre anni, ha una missione fondamentale: praticare
lo sport nelle scuole – d’intesa con le famiglie - come mezzo per
aiutare i ragazzi in difficoltà, come sistema di prevenzione del
disagio.
È in fase conclusiva la costruzione al MIUR di una banca dati on
line di tutte le iniziative che, in tutte le scuole italiane, utilizzano
lo sport per contrastare la dispersione scolastica, l'emarginazione
sociale, le pratiche di doping e forme di violenza. Voglio ricordarvi, a
questo proposito, che nella riforma l'insegnamento delle Scienze motorie
e sportive è centrale già nel primo ciclo della riforma della scuola che
è in fase di avviamento graduale. Le scuole, poi, nell'esercizio
dell'autonomia, sono chiamate ad ampliare l'offerta attraverso
l'organizzazione di laboratori dedicati allo sport e all'educazione
fisica anche con il contributo dei genitori. È decisivo il contributo
dei docenti, perché questo insegnamento abbia un ruolo determinante
nell'educazione alla convivenza civile.
Famiglie,
scuola ed arte
Ed ancora
firmiamo, oggi, una convenzione con il
FAI (Fondo
per l'Ambiente Italiano), organizzazione che già collabora
ampiamente con le scuole italiane.
Con questo accordo il MIUR
si impegna a:
-
favorire la
diffusione nel mondo della scuola dei progetti realizzati dal FAI –
Fondo per l’Ambiente Italiano;
-
promuovere e
sostenere progetti culturali e formativi che contribuiscano alla
conoscenza e al rispetto del patrimonio culturale e ambientale;
-
favorire la
partecipazione di insegnanti, studenti e genitori a convegni ed eventi
organizzati dal FAI, in collaborazione con le scuole e con le
associazioni dei genitori.
Il
FAI, dal canto suo, si
impegna a:
-
favorire la
conoscenza diretta del territorio e del suo patrimonio
artistico-ambientale attraverso itinerari diversificati per le diverse
fasce di età dei destinatari;
-
sostenere lo
sviluppo della cultura della conservazione e della tutela dei Beni
culturali, storici, artistici e naturali;
-
organizzare, anche
attraverso accordi con le associazioni dei genitori, azioni di
sensibilizzazione e di informazione rivolte a studenti e famiglie;
-
avviare percorsi
di formazione, aggiornamento, stage e occasioni di incontro per
docenti, genitori e studenti;
-
bandire concorsi
finalizzati alla diffusione della cultura della conservazione e della
tutela dei Beni culturali, storici, artistici e naturali;
-
organizzare
esperienze di apprendimento non formale attraverso la “pedagogia della
scoperta” e centrata su “compiti di realtà“, coinvolgendo docenti,
studenti, e genitori.
Famiglia e
sistema educativo svolgono quindi un compito fondamentale nella
formazione dei giovani ed hanno la primaria responsabilità nella
trasmissione di valori umani e morali, poiché in ogni altro luogo della
nostra società questa continuità di trasmissione ci appare oggi spezzata
proprio dalla modernità senza cultura, senza storia e senza radici che
minaccia i legami sociali, i legami tra diverse generazioni, lo spirito
dell'accoglienza.
Il 2002 è stato l’anno dell’istituzione del Forum Nazionale delle
Associazioni dei Genitori. Il 2003 è quello dell’attivazione dei Forum
regionali, più vicini all’attività delle scuole, più legati al
territorio, più raggiungibili dalle famiglie. Qui con noi oggi abbiamo
50 rappresentanti dei Forum regionali, che ieri per la prima volta si
sono conosciuti, confrontati sul percorso comune da attuare nel 2004,
l’anno dei Forum provinciali dei genitori. La rete, come vedete, si sta
estendendo, ma per diventare stabile ha bisogno del coinvolgimento e
della partecipazione di tutti, di tutti voi. Dobbiamo preparare insieme
gli eventi nazionali, per il 2004, dedicati alla scuola, allo sport e
alla famiglia, già localizzati in quattro Regioni: Calabria, Campania,
Lombardia ed Emilia-Romagna.
Prima di lasciare spazio ai collegamenti italiani ed europei che
presentano esperienze concrete di collaborazione scuola-genitori,
desidero ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo
secondo appuntamento di lavoro e di incontro. Grazie alle mamme, ai
papà, agli insegnanti, ai ragazzi siciliani, lombardi, calabresi, della
Basilicata e dell’Umbria, marchigiani e genovesi che hanno raccolto il
nostro appello: “Si può fare di più” per la scuola, per la società.
Arrivederci all’anno prossimo. |