Il Cnca ricorda
i 25 anni della 180. Il Cnca: ''Non è mai stata applicata nella sua
interezza
Venticinque anni
fa veniva varata la legge 180, nel ricordare questo momento il
Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza torna a
sottolineare il proprio impegno contro l’istituzionalizzazione. “Da
qualche tempo – afferma Lucio Babolin, presidente del Cnca –
assistiamo a proposte che, facendo leva sui punti critici di
attuazione della legge 180 – propongono un ritorno
all’istituzionalizzazione. Si tratta di una tendenza che sembra farsi
largo in più ambiti, come quello degli anziani, che abbiano o meno
problemi psichiatrici. Il Cnca, che con alcuni dei suoi gruppi ha
contribuito in modo rilevante a questa stagione di
deistituzionalizzazione, mette in guardia da questi tentativi avallati
da diverse forze politiche ed è pronto a fare la propria parte per
difendere lo spirito della legge Basaglia.”
L’organizzazione ha espresso recentemente la propria posizione sul
tema anche attraverso la pubblicazione del volume “Matti da levare. Se
tornano i manicomi”, uno dei “Libri Neri” promossi in collaborazione
con la casa editrice La Meridiana. Nel testo, scritto dalla
giornalista Annachiara Valle, si ricorda la filosofia della legge
Basaglia: “aprire i manicomi, assicurare servizi specifici sul
territorio, sostenere le famiglie, creare percorsi di recupero perché
ciascuno – anche il più malato, anche il più irrecuperabile – possa
vivere al meglio la propria esistenza. Una prova di responsabilità per
tutta la società, perché sicuramente fa meno fatica lavare un malato
con una pompa in gabbia che insegnargli ad aprire il rubinetto”.
Secondo il Cnca “la legge non è mai stata applicata nella sua
interezza e adesso, proprio facendo leva sulla mancata attuazione,
nuove forze spingono per tornare indietro: al disagio scaricato sulle
strutture, alla reclusione mascherata, alla tutela della sicurezza dei
normali”. Il libro contiene un’analisi del fenomeno, le risposte
esistenti – a partire dal “modello Trieste” – le proposte di modifica
nella legislazione e nelle politiche avanzate da una varietà di
soggetti (maggioranza di Governo, Dsm di Trieste, Società Italiana di
Psichiatria, Diapsigra e Unasam, le associazioni di familiari, Arap,
Consulta Nazionale per la Salute Mentale, di cui fa parte anche il
Cnca).
“Il Cnca – continua Babolin – continua ad appoggiare le proposte
avanzate dalla Consulta Nazionale per la Salute Mentale: inopportunità
di modificare la legge 180; integrazione sociale e sanitaria centrata
sulla persona oltre che sulla malattia, offrendo anche opportunità di
casa e di lavoro; realizzazione e sviluppo capillare di una rete di
servizi pubblici di salute mentale di comunità; rifiuto del
Trattamento Sanitario Obbligatorio Prolungato, che porta
inevitabilmente a nuove strutture manicomiali; attuazione delle
Conferenze Regionali sulla Salute Mentale quale luogo di progettualità
condivisa con ricadute operative e di integrazione tra gli aspetti
sanitari e sociali; individuazione dell’Osservatorio sulla Tutela
della Salute Mentale quale sede più qualificata per la definizione dei
progetti per la tutela e la promozione della salute mentale, con
rappresentanza equilibrata di tutte le componenti del mondo
scientifico, sociale e delle famiglie; attuazione a livello nazionale
di un coordinamento interministeriale e con le altre istituzioni
interessate per l’elaborazione, il monitoraggio e l’attuazione degli
impegni riguardanti la salute mentale; adozione, da parte della
Conferenza Stato-Regioni, di strumenti sanzionatori nei confronti
delle inadempienze ai vari livelli di attuazione del Progetto
Obiettivo (PO); realizzazione, da parte delle Regioni, di propri PO
che rispondano alle esigenze del loro territorio; effettiva
destinazione, da parte delle Regioni, del 5% dei fondi sanitari per la
salute mentale. Ci auguriamo – conclude Babolin – che il
venticinquesimo della Legge Basaglia sia di stimolo al dibattito e
porti a decisioni concrete.”
Tutela della
salute mentale - Riforma della psichiatria
E’ questa la
storica legge che dispone la chiusura dei manicomi. La sua
completa attuazione è stata data dalla legge Finanziaria del 1996, che
dettava i termini della chiusura delle strutture di igiene mentale. La
base teorica della legge risiede nella convinzione secondo cui un
effettivo recupero del malato di mente non può prescindere dal suo
reinserimento nella società.
testo completo
25° anniversario
della legge 180. Campagna di sensibilizzazione del Comune di Roma
In occasione del
25° anniversario della Legge 180, il Comune di Roma ha presentato oggi
la campagna di sensibilizzazione sul disagio psichico. Aperti dallo
slogan “Malattia mentale. La differenza la facciamo noi. Il tuo
sostegno aiuta a guarire, l’indifferenza no”, sono stati distribuiti
10mila depliant informativi sui percorsi di cura, finalizzati anche a
combattere i pregiudizi su questo tipo di patologie. Realizzata dalla
Società Pan Advertising in collaborazione con la Consulta Cittadina
per la Salute Mentale (che raduna le associazioni dei familiari dei
pazienti) e i Dipartimenti di Salute Mentale delle 5 Asl cittadine,
l’iniziativa di sensibilizzazione è stata illustrata presso la Sala
Rosi del Dipartimento politiche sociali e prevede l'affissione di
manifesti, retrobus, sottotetti (all'interno degli autobus) e la
distribuzione di brochure. Il messaggio vuole comunicare che la
malattia mentale ha bisogno dell'aiuto di tutti, non
dell'indifferenza, e analogamente alle altre malattie può essere
curata.
Nel corso degli anni il Comune ha sviluppato una complessa rete in
collaborazione con le Asl, competenti sugli aspetti sanitari, che
coinvolge quasi 4.000 persone con malattia mentale, di cui 650 - in
prevalenza gravi, con un'età compresa tra i 20 e i 45 anni - accolte
quotidianamente in 24 centri diurni. In ogni centro, aperto circa 8
ore al giorno dal lunedì al venerdì, è prevista sia la presenza di un
équipe multidisciplinare della Azienda Sanitaria Locale responsabile
del progetto terapeutico-riabilitativo e della realizzazione delle
attività di carattere sanitario, sia di operatori inseriti in
cooperative sociali che gestiscono le attività espressive (artistiche,
teatrali, musicali, ecc.), di formazione professionale (laboratori di
giardinaggio, falegnameria, vetreria, tessitura, restauro mobili,
tipografia, grafica, informatica, ecc.) e ricreative risocializzanti
(gite, visite ai musei, partecipazione a feste e spettacoli, attività
sportive, ecc.).
Un centinaio i pazienti inseriti in 18 residenze socio-assistenziali,
(strutture a gestione di tipo familiare, che possono ospitare al
massimo 6 persone e prevedono la presenza di personale convenzionato
e/o volontari con il compito di garantire lo svolgimento delle
attività di sostegno alla vita quotidiana) e in 19 “appartamenti
personalizzati”, dove vivono 1 o 2 pazienti – preferibilmente in grado
di avere un’occupazione lavorativa – e all’interno dei quali non è
prevista alcuna forma di assistenza continuativa. Negli ultimi due
anni sono state finanziate 6 nuove residenze; Entro la fine del 2003 è
prevista la realizzazione di altre 10. Non mancano gli inserimenti in
alloggi di Edilizia residenziale pubblica (Erp) per i cittadini con
disagio mentale: nell’ultimo biennio ne sono stati assegnati 12, che
ospitao 22 persone; entro la fine del 2003 si prevede l’assegnazione
di altre 33 case. Per quanto riguarda i soggiorni estivi di vacanza,
nel 2002 vi hanno partecipato circa 2.713 cittadini con disagio
mentale, con un aumento rispetto all’anno precedente di 780 persone.
Personale e altro personale*
dei
Dipartimenti di Salute Mentale a livello nazionale
Anno 2001
|
|
|
|
Personale |
v.a. |
% su tutto
il personale** |
Medici |
5.561 |
18,1% |
Psicologi |
1.850 |
6,0% |
Sociologi |
120 |
0,4% |
Terapisti
della riabilitazione psichiatrica |
171 |
0,6% |
Educatori |
2.095 |
6,8% |
Assistenti
sociali |
1.551 |
5,1% |
Infermieri |
14.760 |
48,1% |
Operatori
tecnici dell’assistenza (OTA) |
2.698 |
8,8% |
Ausiliari |
1.300 |
4,2% |
Amministrativi |
605 |
2,0% |
Totale |
30.711 |
|
Altro
personale |
v.a. |
% su tutto
il personale** |
Infermieri
generici e psichiatrici, categoria di operatori ad esaurimento |
1.496 |
40,1% |
Assistenti
sanitari |
85 |
2,3% |
Operatori
tecnici |
99 |
2,7% |
Operatori di
cooperative sociali |
846 |
22,7% |
Animatori e
maestri d’arte |
125 |
3,3% |
Atre figure |
1.084 |
29% |
Totale |
3.735 |
|
* Il personale operante nei DSM è stato suddiviso in due categorie:
la prima comprende tutte le figure professionali previste dal
progetto obiettivo “Tutela salute mentale” 1998-2000; la
seconda, invece, si riferisce ad un insieme vario di altre figure
professionali, che pure agiscono nell’ambito dei DSM.
Il totale è di 34.446 operatori, di cui 30.711 appartenenti al
primo gruppo e 3.735 al gruppo "altro". E' da rilevare un aumento di
4.000 unità per tutte le figure professionali, poiché nel 1998 gli
operatori risultavano essere 30.442.
** A livello regionale le percentuali variano.
Fonte: Censimento 2001 Ministero della Salute
Dipartimenti di Salute
Mentale
Strutture e Personale |
|
Numeri assoluti 2001 e 1998 -
Dati nazionali |
|
2001 |
1998 |
Variaz. |
Centri di
salute mentale |
707 |
695 |
+12 |
Centri
diurni |
612 |
481 |
+13 |
Posti letto
ospedalieri pubblici |
5.295 |
5.026 |
+169 |
Posti letto
residenziali |
17.101 |
11.066 |
+6.035 |
Personale di
ruolo e convenzionato
(Tutti
gli operatori: figure PO 1998-2000 + altre) |
34.446 |
30.442 |
+4.004 |
|
|
|
|
Tassi 2001 e 1998 - Dati
nazionali |
|
2001 |
1998 |
Variaz. |
Centri
salute mentale
(tasso
standard: una struttura ogni 150.000 ab.) |
1,83 |
1,81 |
+0,02 |
Centri
diurni
(tasso standard: una struttura ogni 150.000 ab.) |
1,59 |
1,26 |
+0.33 |
Posti letto
ospedalieri pubblici
(tasso
standard: 1 p.l. ogni 10.000 ab.) |
0,92 |
0,88 |
+0,05 |
Posti letto
residenziali
(tasso
standard: 2 p.l. ogni 10.000 ab.) |
2,96 |
1,93 |
+1,03 |
Personale di
ruolo convenzionato
(solo figure PO 1998-2000)
(tasso standard: 1 operatore ogni 1.500 ab.) |
0,80 |
0,75 |
+0,05 |
Fonte: Censimento 2001 Ministero della Salute
I Servizi per la Salute
Mentale
Riepilogo nazionale - Anno 2001 |
Reg. e Prov.
Auton |
A |
B |
C |
D |
E |
F |
G |
H |
I |
L |
M |
|
n. |
n. |
n. |
n. |
n. |
p.l.*
semir. |
n. |
p.l.*
semir. |
n. |
p.l.* |
n. |
p.l.*
res. |
n. |
p.l.* |
n. |
p.l.* |
|
Piemonte |
24 |
68 |
67 |
56 |
16 |
52 |
6 |
11 |
23 |
282 |
210 |
1903 |
|
|
8 |
689 |
4,287,465 |
Valle D'Aosta |
1 |
1 |
8 |
|
|
|
1 |
8 |
1 |
15 |
1 |
8 |
|
|
|
|
120,343 |
Lombardia |
28 |
96 |
113 |
68 |
|
|
28 |
57 |
52 |
763 |
176 |
1794 |
2 |
46 |
1 |
50 |
9,242,807 |
Prov. A.
Bolzano |
4 |
4 |
8 |
1 |
1 |
10 |
3 |
12 |
4 |
59 |
19 |
180 |
|
|
|
|
462,542 |
Prov. A.
Trento |
1 |
10 |
5 |
6 |
5 |
15 |
|
|
4 |
64 |
15 |
129 |
|
|
|
|
473,714 |
Veneto |
21 |
53 |
81 |
74 |
30 |
258 |
23 |
54 |
36 |
474 |
142 |
1186 |
|
|
5 |
392 |
4,511,714 |
Friuli V.G. |
6 |
23 |
24 |
33 |
17 |
92 |
5 |
28 |
5 |
68 |
51 |
320 |
1 |
12 |
|
|
1,185,172 |
Liguria |
5 |
20 |
17 |
18 |
1 |
6 |
2 |
4 |
9 |
176 |
48 |
775 |
1 |
42 |
1 |
20 |
1,625,870 |
Emilia R. |
13 |
48 |
92 |
39 |
11 |
65 |
3 |
12 |
15 |
240 |
102 |
1117 |
1 |
14 |
4 |
119 |
3,981,146 |
Toscana |
12 |
51 |
217 |
75 |
4 |
13 |
9 |
17 |
31 |
216 |
155 |
1168 |
1 |
8 |
2 |
135 |
3,536,392 |
Umbria |
4 |
14 |
12 |
12 |
1 |
2 |
|
|
2 |
31 |
46 |
432 |
|
|
|
|
835,488 |
Marche |
13 |
15 |
41 |
19 |
1 |
3 |
1 |
2 |
12 |
144 |
43 |
536 |
|
|
1 |
20 |
1,460,989 |
Lazio |
12 |
72 |
35 |
50 |
|
|
9 |
23 |
21 |
256 |
93 |
788 |
|
|
12 |
973 |
5,264,077 |
Abruzzo |
6 |
13 |
32 |
8 |
4 |
22 |
7 |
27 |
6 |
88 |
45 |
980 |
|
|
1 |
40 |
1,279,016 |
Molise |
3 |
1 |
6 |
1 |
|
|
|
|
3 |
39 |
14 |
206 |
|
|
|
|
327,987 |
Campania |
13 |
61 |
47 |
56 |
39 |
127 |
7 |
13 |
19 |
230 |
78 |
1092 |
|
|
8 |
901 |
5,780,958 |
Puglia |
12 |
49 |
72 |
38 |
11 |
38 |
5 |
7 |
16 |
193 |
126 |
1437 |
2 |
40 |
2 |
40 |
4,085,239 |
Basilicata |
5 |
5 |
20 |
2 |
1 |
2 |
3 |
8 |
5 |
43 |
28 |
343 |
|
|
|
|
606,183 |
Calabria |
11 |
32 |
25 |
12 |
6 |
29 |
5 |
13 |
13 |
123 |
34 |
640 |
|
|
5 |
489 |
2,050,478 |
Sicilia |
9 |
48 |
133 |
38 |
6 |
44 |
28 |
57 |
38 |
399 |
89 |
1585 |
|
|
5 |
87 |
5,087,794 |
Sardegna |
8 |
23 |
52 |
6 |
1 |
2 |
2 |
3 |
6 |
94 |
37 |
478 |
|
|
5 |
489 |
1,651,888 |
ITALIA |
211 |
707 |
1107 |
612 |
155 |
780 |
147 |
356 |
321 |
321 |
1552 |
17101 |
162 |
162 |
60 |
4444 |
57,857,262 |
A=Dipartimenti
B=Centri di Salute Mentale
C=Ambulatori periferici
D=Centri diurni
E=Day hospital territoriali
F=Day hospital ospedalieri
G=Servizi Psichiatrici Diagnosi e Cura
H=Strutture residenziali
I=Cliniche Universitarie
L=Case di cura private
M=Bacino di utenza
*p.l.=
posti letto (semiresidenziali, residenziali)
Fonte: Censimento 2001 Ministero della Salute
Comune di Roma,
aumentati del 27% i fondi in favore delle persone con disagio mentale
In 2 anni i
fondi in bilancio comunale stanziati per interventi in favore delle
persone con disagio mentale sono aumentati del 27%, passando dai
3.250.000 euro del 2001 ai 4.130.000 euro quest’anno. Lo ha ricordato
oggi l'assessore alle politiche sociali del Comune capitolino,
Raffaela Milano, aprendo oggi presso la sede del Dipartimento V la
presentazione della campagna cittadina di sensibilizzazione sul
disagio psichico. Infatti all’impegno finanziario in questo ambito il
Campidoglio ha voluto “affiancare una campagna di comunicazione,
ideata assieme alle Asl e ai familiari dei pazienti per comunicare ai
cittadini che dalla malattia mentale è possibile guarire, e che tutti
possono contribuire combattendo il pregiudizio e l'indifferenza”. Lo
scorso anno nel Lazio 45.282 cittadini hanno avuto almeno un contatto
con un Centro di Salute Mentale, a Roma circa 28.000 (lo 0,9% della
popolazione): il 40% con diagnosi di nevrosi, il 60% di psicosi.
Tra le attività
promosse dal Campidoglio per le persone con malattia mentale, quelle
imprenditoriali, sostenute da 12 cooperative sociali integrate, che
annoverano fra i loro soci 111 pazienti. Altre iniziative sono
scaturite dall’accordo di partecipazione tra Comune di Roma e “Anima”
(Associazione no profit dell’Unione Industriali di Roma) nell’ambito
dell’attuazione del Piano Regolatore Sociale. L’accordo - il primo in
Italia siglato il 22 ottobre dello scorso anno - ha consentito di
creare un tavolo per lo sviluppo della responsabilità sociale da parte
delle imprese e del settore produttivo cittadino e la realizzazione di
iniziative finalizzate a qualificare il mondo dell’imprenditoria
romana su obiettivi sociali ed etici. Il primo progetto avviato –
“Animatamente” – ha l’obiettivo di attivare il rapporto tra aziende e
cooperative sociali integrate (finanziate dall’Amministrazione
Comunale e convenzionate con i Dsm delle Asl romane per la gestione
dei centri diurni cittadini per pazienti psichiatrici), realizzando
attività di formazione e di tutoring finalizzate a sviluppare nuove
opportunità di affidamento di commesse di lavoro. Nell’ambito del
progetto è stato ultimato un catalogo multimediale su Cd Rom dei
prodotti realizzati dalle Cooperative Sociali Integrate, distribuito
dall’Unione degli Industriali a tutte le aziende associate per gli
acquisti dei doni natalizi.
Alcuni progetti
prevedono l’inserimento lavorativo di cittadini con disagio mentale:
dal recupero e la riqualificazione di aree verdi degradate (Parco di
Primavalle, Parco archeologico di Via Rubelia, Parco di Villa Lais)
alla Terrazza di Via Montesanto; e ancora, la pizzeria “Il Giardino
dei Ciliegi”, il servizio catering Via di Donna Olimpia, la produzione
e vendita di oggetti di design a Via Assisi, il progetto “Tepis”
(Telematica per l’impresa sociale) realizzazione e gestione di un sito
che fornisce notizie e documenti sul tema. In questi ultimi due anni
sono stati affidati lavori (manutenzione aree verdi Case di Riposo e
di alcuni piani della sede del Dipartimento V, stampa di manifesti
–inviti - opuscoli informativi, organizzazione convegni, distribuzione
inviti-opuscoli ecc.) alle Cooperative sociali integrate, per un
importo complessivo che ammonta a circa 505mila euro.
A questi
interventi - promossi e finanziati dall’Assessorato alle Politiche
Sociali - occorre aggiungere una serie di commesse affidate a
Cooperative sociali integrate da altri Assessorati, tra cui quello ai
Lavori Pubblici e quello all’Ambiente. Entro la fine dell’anno in
corso saranno finanziati ulteriori progetti per un importo di 250mila
euro.
Psichiatria,
Centri di Salute Mentale delle Asl di Roma
· Municipio I
Centro di Salute Mentale
Via dei Riari, 48 - Tel 0668806103
· Municipio II
Centro di Salute Mentale
Via Sabrata, 12 - Tel 0685232406
· Municipio III
Centro di Salute Mentale
Via Boemondo, 21- Tel 0644238372
· Municipio IV
Centro di Salute Mentale
Via Monte Tomatico, 9 - Tel 0686800373
· Municipio V
Centro di Salute Mentale
Via Bardanzellu, 8 - Tel 0641434992
· Municipio VII
Centro di Salute Mentale
Via G. Morandi, 1 b/c - Tel 062286107
· Municipio VIII
Centro di Salute Mentale
Via di Torre Spaccata, 157 - Tel 062382588
· Municipio X
Centro di Salute Mentale
Piazza Cinecittà, 11 - Tel 067477441
· Municipio VI
Centro di Salute Mentale
Via Casilina, 395 - Tel 062428322
· Municipio IX
Centro di Salute Mentale
Via Monza, 2 - Tel 0651006511
· Municipio XI
Centro di Salute Mentale
Via Odescalchi, 67 - Tel 0651004299
· Municipio XII
Centro di Salute Mentale
Via Orio Vergani, 1 - Tel 065014162
· Municipio XIII
Centro di Salute Mentale
Via delle Sirene, snc - Tel 0656483700
Municipio XV
Centro di Salute Mentale
Via F. Rosazza, 26 - Tel 0658331067
· Municipio XVI
Centro di Salute Mentale
Via del Casaletto, 400 - Tel 0665742177
· Municipio XVII
Centro di Salute Mentale
Via Plinio, 31 - Tel 0668354008
· Municipio XVIII
Centro di Salute Mentale
Via Innocenzo IV, 16 - Tel 066147507
. Municipio XIX
Centro di Salute Mentale
Via P. Gasparri, 21 - Tel 0668354252
· Municipio XX
Centro di Salute Mentale
Via S. Godenzo, 204 - Tel 0668354319
Dalle 14 del sabato alle 08.00 di lunedì i centri delle Asl sono
chiusi. Il cittadino deve per emergenze rivolgersi al 118.
Cozza (Consulta
nazionale salute mentale): ''Malattia mentale non è sinonimo di
pericolosità sociale''
Malattia mentale non è sinonimo di pericolosità sociale:
“Solo 782 persone si trovano negli Ospedali psichiatrici
giudiziari, su circa 700mila con gli stessi disturbi. I dati
confermano che il sano è pericoloso quanto chi soffre di disturbi
psichici gravi”. Lo sostiene Massimo Cozza, coordinatore della
Consulta nazionale per la salute mentale, intervenuto oggi alla
presentazione della campagna di sensibilizzazione sulla malattia
mentale promossa dal Comune capitolino in occasione del 25°
anniversario della Legge 180.
In Italia, dove
la chiusura degli ospedali psichiatrici è stata totale, “non
risulta un aumento della criminalità statisticamente collegata ai
‘matti che girano liberi per strada’ – ha argomentato Cozza -.
In Ospedale psichiatrico giudiziario vi sono 1.278 persone
(1.192 uomini e 86 donne), di cui il 37,3% è affetto da disturbi
schizofrenici e il 23,9% da disturbi caratterizzati da delirio, spesso
da alterazioni del pensiero e della percezione”. Quindi
circa una persona su 1.000 con patologie schizofreniche si trova in un
Opg; senza dimenticare che le violenze commesse da persone con queste
patologie “sono da attribuire anche ad altre variabili,
ad esempio l’essere maschio, giovane, di classe sociale medio-bassa, e
l’avere il porto d’armi”. In generale, quindi, Cozza è
convinto che la pericolosità non sia da attribuire alla follia, “ma
ad altri fattori umani, relazionali e sociali, senza disconoscere che
anche il ‘matto’ commette reati e omicidi, ma nella stessa percentuale
del ‘sano’”. In realtà, quando un delitto viene compiuto da un
malato mentale “c’è una distorsione cognitiva per la quale
l’impatto emotivo, alimentato dalle cronache, viene scambiato per una
maggiore frequenza”. Quindi l’aspetto culturale è determinante
“per non creare un clima infondato di allarmismo intorno a chi
soffre e deve essere curato non solo attraverso appropriati interventi
psicofarmacologici, ma soprattutto con interventi psicologici e
sociali dove la relazione con il contesto di vita è prioritaria”.
Ben vengano, dunque, campagne di informazione e
sensibilizzazione come quella promossa dal Comune capitolino, ha
auspicato il presidente della Consulta nazionale per la salute
mentale, osservando che la Finanziaria 2001 aveva stanziato 4 miliardi
di vecchie lire per una campagna contro lo stigma nei confronti dei
malati mentali: “Una cifra ancora non spesa”.
In ogni caso, le
ricerche attestano che la percentuale di malati mentali che commettono
reati è minima “e non generalizzabile a tutti i pazienti.
Un’errata informazione in questo senso genera paura immotivata nel
territorio e nella gente che conosce chi vive il disagio psichico
– ha concluso Cozza -, provocando danni a livello relazionale e
sociale e incentivando meccanismi di esclusione: non c’è ancora una
cultura rispetto al pregiudizio”. “Non
vogliamo più sentire il binomio tra malato di mente e delinquente,
malfattore e demonio, riecheggiato ieri sera nella trasmissione ‘Porta
a porta’ – ha
denunciato Daniela Pezzi, presidente della Consulta cittadina romana
di salute mentale -. Il malato di mente è una persona da
accogliere come gli altri malati con altre patologie. Giornalisti,
educatori e medici di medicina generale dovrebbero comunicare che per
questo tipo di malattia esistono percorsi di cura e occasioni per
rimettere in moto qualcosa che si è fermato”. La legge 180, ha
concluso Pezzi, “ha reinventato il modo di prendersi cura,
richiamando alle proprie responsabilità non solo i tecnici o ‘gli
addetti ai lavori’, ma le persone della comunità civile. Infatti il
problema della salute mentale è un problema di tutti”.