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Le associazioni: ''L'affidabilità siamo noi'' A Roma primo convegno condiviso dalle maggiori realtà associative e dedicato alle famiglie. Critiche verso chi specula. Hanau: ''Serve continuità di cura, dopo la scuola c’è il vuoto''
ROMA – I “miracoli” sono un
business; la professionalità e l’affidabilità stanno altrove. Stanno
esattamente in una esperienza vecchia ormai di decenni, permeata di
fronte alle difficoltà della ricerca e alle mode del momento, pronta
a mostrare le proprie basi in studi clinici con effettivi riscontri
e con risultati concreti facilmente verificabili. E’ un bagaglio di
conoscenze e di esperienze quello delle associazioni storiche
impegnate sul fronte dell’autismo che ha spinto queste realtà a
camminare insieme, a rivolgersi ai genitori e alle famiglie di
bambini autistici per consigliare loro prudenza e attenzione, e a
fare fronte comune a quel Tavolo dedicato alla sindrome autistica
che due giorni fa ha preso il via ufficialmente presso il Ministero
della Salute. Un’occasione importante, anzi “storica”, per poter
fare passi avanti a favore delle persone che soffronto di disturbi
dello spettro autistico.
A presentare tutte le novità su
diagnosi, interventi, età scolare, diritti, attese e ricerca bio-medica
nel campo dell’autismo è l’Angsa (Associazione nazionale genitori
soggetti autistici), che sotto gli auspici della Fish (Federazione
italiana superamento handicap) ha chiamato a raccolta – presso l’Aula
Magna dell’Università “
“E’ una fortuna che il Tavolo del
ministero della Salute” – precisa Hanau – “si avvalga della competenza
scientifica dell’Istituto superiore di sanità, dell’Istituto di
farmacologia Mario Negri e di numerosi altri esperti che possono dare
con il loro parere una guida autorevole”, anche per la definizione delle
linee guida alle quali poi le singoli Regioni dovranno attenersi una
volta che saranno state definite a livello nazionale. “Se il colesterolo
fa bene o fa male non si decide alzando la mano, in democrazia”, spiega
semplificando i concetti Hanau, e così deve essere anche per ciò che
riguarda l’autismo. Il Tavolo, voluto dal ministro Turco nell’ambito del
più grande progetto su Salute e disabilità, è stato riaggiornato al
prossimo 13 luglio, quando i componenti verranno divisi in sottogruppi
tematici, dalla scuola alla farmacologia, fino ai servizi, con
l’obiettivo di lavorare celermente in modo da arrivare alla Conferenza
sulla salute mentale prevista per l’aprile del 2008 con delle
indicazioni specifiche da fare applicare in tutta Italia. Linee guida
che rientrino in quei livelli essenziali di assistenza la cui
definizione il sottosegretario alla solidarietà sociale Franca Donaggio
ha assicurato essere una priorità del suo dicastero. I “Lea”, ma anche
l’inserimento lavorativo dei soggetti autistici, particolarmente
sottolineato dallo stesso Hanau nel suo confronto con l’esponente del
governo.
Il docente di Programmazione e
Organizzazione dei servizi sociali e sanitari dell'Università di Modena
e Reggio Emilia ha citato una ricerca condotta in sei regioni italiane
(Abruzzo – capofila dell’iniziativa – e poi Veneto, Marche, Umbria,
Emilia Romagna e Calabria) in cui, a fronte di circa 9mila persone con
disturbi dello spettro autistico, non se ne è trovata una sola impiegata
in un posto di lavoro “in un ambiente normale”. La prova provata di una
falla enorme, perché non solo i casi gravi ma anche chi soffre di un
disturbo leggero non trova lavoro. La contraddizione, ha sostenuto Hanau,
è evidente: “Non c’è integrazione dopo la scuola: durante il percorso
scolastico vogliamo l’integrazione di tutti, anche dei casi più gravi,
ma poi ‘finita la scuola, finita la festa’, e della persona autistica
non ci si occupa più. E’ semplicemente assurdo”. Da qui, allora, la
richiesta di una continuità nella cura e di una effettiva realizzazione
della legge 104/92.
Preoccupazione condivisa dal
sottosegretario Franca Donaggio, che ha citato il caso di un protocollo
firmato dal suo dicastero con la provincia di Siracusa e destinato, con
la collaborazione del ministero del Lavoro, all’inserimento lavorativo
di persone con disagio psichico. Con questo, l’esponente del governo ha
ricordato l’impegno per la definizione dei livelli essenziali di
assistenza e la volontà di portare all’attenzione delle associazioni
delle persone con disabilità la questione del Fondo per la non
autosufficienza. Un processo di condivisione che si affiancherà al
processo di ratifica della Convenzione Onu sui diritti dei disabili,
all’istituzione di una Consulta o di un Osservatorio delle associazioni
dei disabili presso il ministero della solidarietà sociale e al viaggio
che dal prossimo mese di settembre il ministro Ferrero compirà nelle
regioni italiane per incontrare e conoscere il mondo della disabilità.
Quanto ai contenuti del convegno,
la sessione su “Diagnosi e intervento” è stata l’occasione per
presentare alcuni dati sull’incidenza della sindrome autistica. Ai 5
casi ogni 10mila riferiti al cosiddetto autismo puro, si legano fra
8 e 12 casi ogni 10mila persone di situazioni di autismo con ritardo
mentale e circa 20 casi ogni 10mila di “autismo frusto”,
caratterizzato cioè da un disturbo generalizzato dello sviluppo. La
cosa più interessante, ha fatto notare il prof. Gabriel Levi,
ordinario di neuropsichiatria infantile all’Università “
dal Redattore Sociale
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