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Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti
del malato ha rivolto un appello al Governo e al Parlamento contro i
tagli alla spesa sanitaria e sociale prospettati nella prossima manovra
finanziaria 2009-2011 (2 miliardi per il 2010 e tre miliardi per il
2011). Si teme che questi tagli possano incidere in modo determinante
sulla salute e sulla qualità della vita dei cittadini italiani. Giudizio
negativo sui provvedimenti nel campo della salute e nessuna
disponibilità all'ascolto delle associazioni a fianco dei cittadini,
queste le critiche mosse al Governo.
Dal Governo infatti è arrivata oggi la
notizia della revoca del decreto sui Lea, i Livelli essenziali di
assistenza, che il precedente Governo aveva aggiornato. Giudizio
durissimo di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato:
"Questo è un atto di irresponsabilità grave, in particolare nei
confronti delle donne e dei soggetti deboli", ha affermato Teresa
Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva. Restano fuori
dai Lea il parto indolore, il vaccino per la prevenzione del tumore al
collo dell'utero, le cure odontoiatriche per gli indigenti, l'assistenza
per molti pazienti cronici e affetti da malattie rare, l'assistenza
domiciliare.
Secondo la Petrangolini, "con questo atto
si aggraveranno, di fatto, le disuguaglianze dei cittadini a seconda
della regione di residenza". "Ci piacerebbe - ha detto Petrangolini -
che il Ministero del Welfare lanciasse segnali sul fronte dei controlli,
piuttosto che su quello dei tagli: le risorse possono essere trovate con
la lotta alla corruzione, agli sprechi e alle inefficienze della sanità.
E chiediamo che ci sia data voce in capitolo nel momento in cui saranno
definiti i nuovi Lea, recuperando quello che ieri è stato stracciato in
modo così irresponsabile nei confronti dei cittadini".
Secondo la nota emessa da
Cittadinanzattiva, "anche le Regioni più virtuose non saranno in grado
di garantire servizi di qualità ai propri cittadini, figuriamoci quelle
che hanno gravi problemi di bilancio. Di fatto, saremo messi di fronte
ad una drastica riduzione delle misure di prevenzione e delle
prestazioni ed alla re-introduzione di ticket che, in modo iniquo
colpiranno le persone, le famiglie e le fasce sociali più deboli ed in
particolare coloro che necessitano di cure. I ticket, infatti, sono solo
un metodo veloce per fare cassa, ma in realtà non risolvono i veri nodi
della Sanità italiana. Servirebbero, piuttosto, misure per combattere
gli sprechi e le inefficienze, di cui i cittadini sono solo vittime".
Maggiori controlli governativi, invece,
fermerebbero i sempre più diffusi casi di corruzione che investono il
sistema sanitario, soprattutto a livello regionale: "questa crescita di
interessi illeciti - continua la nota - non fa altro che mettere
ulteriormente a rischio l'offerta di servizi e richiede un'attività di
controllo permanente da parte delle istituzioni e dei cittadini".
Negativa è stata anche la reazione dell'Auser,
l'associazione di volontariato e di promozione sociale, che considera
quest'azione "un'ulteriore mazzata alla sanità pubblica. Un bel regalo
estivo agli italiani soprattutto a coloro che si trovano in condizioni
di disagio e fragilità. Si sta tornando indietro - si legge in un
comunicato dell'associazione - l'Italia arretra in modo preoccupante sul
fronte dei diritti costituzionali, la Sanità pubblica si sta riducendo
ai minimi storici. Questo provvedimento unito ai già annunciati tagli
agli enti locali che saranno costretti a ridimensionare i servizi,
dimostra il vero volto di questo governo che da un lato smantella e
intacca i diritti fondamentali dei cittadini, e dall'altra abbaglia con
provvedimenti come la Card per i poveri. L'Auser esprime una fortissima
preoccupazione di fronte a questa tendenza in atto allo smantellamento.
Un sistema sempre più indirizzato verso la
sanità privata è anche la preoccupazione del Forum del Terzo Settore:
"Temiamo che la versione più leggera dei Lea che il Governo intende
presentare a settembre significhi un ulteriore passo verso un sistema di
sanità pubblica sempre più privata... e privata anche dei mezzi per
poter garantire ai cittadini il diritto alla salute" hanno commentato le
portavoce del Forum del Terzo Settore Maria Guidotti e Vilma Mazzocco.
"Abbiamo ascoltato con estrema attenzione e forte preoccupazione le
parole del Sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio secondo il quale è
stato un atto dovuto il ritiro dei Livelli Essenziali di Assistenza
(Lea) perché privi di copertura finanziaria". "La sospensione dei Lea -
hanno spiegato Mazzocco e Guidotti - la reintroduzione del 5 x mille a
sostegno delle attività sociali svolte dai Comuni con il rischio
concreto di un welfare locale a macchia di leopardo; l'assoluta
incertezza della restituzione dei fondi sostitutivi del taglio dell'Ici
sia per i tempi che per la quantità degli stessi; il taglio sostanziale
al fondo sanitario nazionale: sono tutti provvedimenti che mettono a
rischio il sistema di welfare del Paese".
Fonti:
Cittadinanzattiva,
Help Consumatori |
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