Appreso o verificato? Nell'atto di valutare l'apprendimento
degli studenti con disabilità grave in alcuni insegnanti permane
l'antico pregiudizio "non verificato = non appreso" che li spinge a
trasformare la verifica in una sorta di strumento inquisitorio.
Fortunatamente il numero di tali insegnanti è esiguo rispetto alla
stragrande maggioranza di quelli "illuminati" (anche se alcuni adottano
questa linea di pensiero per mera comodità personale e per disimpegno)
che a tale pregiudizio non si ispirano.
Forse la nostra esperienza delle metodiche riabilitative (precoci,
intensive, domiciliari e "complete") ha lasciato tracce incancellabili
nella nostra psiche ma dai programmi intellettivi creati su misura per i
nostri ragazzi con disabilità quando erano assai piccoli abbiamo
ricavato esperienze importanti.
Abbiamo ad esempio appreso e constatato nei fatti ripetutamente che il
ragazzo cerebroleso (magari intelligentissimo, non esiste
contraddizione) non gradisce affatto essere "verificato".
Naturalmente la verifica o interrogazione di solito non è gradita ad
alcun ragazzo. Crediamo non sia la paura di essere scoperto "a non
sapere" che la renda invisa, bensì il fatto in se di essere sottoposto
ad una sorta di giudizio.
Nello studente con grave disabilità (specialmente se comportante
difficoltà di comunicazione) tale non gradimento è aumentato
notevolmente dalla fatica fisica e psicologica che la verifica impone.
Se le verifiche sono troppo frequenti o estese o mal condotte vengono
percepite come inutili accanimenti.
Negli strumenti validi di verifica potrebbe essere considerato anche
altro, ad esempio il livello di attenzione e di partecipazione
(commisurati alle limitazioni imposte dalla disabilità).
Secondo le nostre esperienze un valido programma ( non importa se
identico a quello della classe, basato sui nuclei fondanti o
differenziato) andrebbe svolto con completezza e proprietà. Le verifiche
dovrebbero poi riguardare alcuni punti specifici, magari rivisti
espressamente. Il risultato positivo in tali verifiche attesterebbe la
preparazione e l'apprendimento del programma in toto.
Del resto tale procedura non si discosta significativamente da quella
utilizzata anche per gli altri studenti.
E rispetta nello spirito e nella lettera leggi e circolari ministeriali
varie.
Giorgio Genta per ABC Federazione Italiana
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