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Autismo. ''Il protocollo DAN! è contrario alla medicina basata sulle prove e l’evidenza dei risultati''

 

dal Redattore Sociale

 

L'intervento di Carlo Hanau (Univ. Modena e Reggio Emilia) dopo la disponibilità del Ministero sul metodo americano.

 

 

“Il variopinto gruppo di operatori che si rifanno al protocollo DAN! si propone come un esempio di contrapposizione alla medicina basata sulle prove e sull’evidenza dei risultati (EBM, Evidence based medicine), che è il fondamento della moderna medicina e della programmazione sanitaria”. Carlo Hanau, docente di programmazione e organizzazione dei servizi sociali e sanitari all’Università di Modena e Reggio Emilia, interviene in merito al metodo DAN! (Defeat autism now! Sconfiggere l’autismo ora) verso il quale il Ministero della Salute ha dimostrato interesse scatenando un acceso dibattito tra le associazioni e i familiari dei bambini autistici e tra gli studiosi

“La EBM esige che si facciano sperimentazioni su almeno due gruppi di pazienti distinti – argomenta Hanau - per potere comparare gli effetti di un intervento rispetto a quelli di un altro intervento, riducendo il rischio che la variabilità biologica individuale possa fare apparire efficace quel che efficace non è. Il DAN! ritiene che nessun caso individuale possa essere confrontato con un altro. La EBM vuole che il giudizio sui risultati sia dato da terze persone autonome che non sanno quale intervento è stato fatto (giudizio cieco) mentre il DAN! prende per buono il giudizio di chi è direttamente impegnato nel fornire l’intervento, completamente influenzato dall’autoreferenzialità”.

 

“Da mesi – prosegue Hanau - so che il professor Saraceni, ex assessore regionale del Lazio nella giunta Storace ed ora capo della segreteria tecnica del ministero, concede al protocollo DAN! per la cura dell’autismo, promosso dieci anni fa da ARI. Sono molto stupito che si sia convertito alla medicina alternativa (oppure integrativa, come preferiscono essere chiamati quelli che la praticano). Gli appartenenti alla setta nebulosa del gruppo DAN! in questi dieci anni non hanno mai neppure chiesto l’autorizzazione per eseguire una sola ricerca che provasse le loro ipotesi e perciò sono disprezzati dalla medicina ufficiale degli USA”.

 

“Nel 2005 alcuni gruppi di ricercatori indipendenti hanno dimostrato che alcune ipotesi dei fautori del DAN! erano completamente sbagliate (cfr articolo apparso sulla rivista American Journal on Mental Retardation, Vannini editrice, 2005). Come nulla fosse, i fautori del DAN! continuano a prescrivere gli stessi esami, gli stessi integratori e gli stessi medicinali di prima… La loro migliore qualità è la capacità di fare marketing all’americana.

Cercano di fare leva sulla naturale impazienza dei genitori dei bambini più piccoli: ‘Non potete aspettare che una medicina venga approvata dall’autorità garante, perché intanto vostro figlio sarà diventato grande; provate tutto, per non lasciare nulla di intentato’. Gli aneddoti non mancano e con questi costruiscono i loro libri pubblicitari”.

 

A proposito delle cause della sindrome dell’autismo, Hanau afferma che “viene scoperta dai laboratori DAN! nel 90% dei casi: i migliori laboratoristi italiani, come quelli di tutto il resto del mondo della scienza, devono essere molto arretrati, se giungono soltanto a determinare la causa nel 10% dei casi, pur disponendo delle stesse attrezzature!

Su queste debolissime basi si costruisce il grosso giro di vendite di esami di laboratorio  DAN! che vengono interpretati come patologici, anche se non lo sono per tutti gli altri laboratoristi del mondo. Ad esempio, una volta diagnosticata un’intossicazione da mercurio inesistente (gli “ortomolecolari” misurano le sostanze in numero di molecole invece che in milligrammi, affinché agli occhi dell’ingenuo paziente sembri di più la quantità di mercurio trovato), la si cura con medicinali inefficaci (la pomata chelante viene ritenuta inefficace dalla Food and Drug Administration americana) e tutto finisce lì: i guai subentrano quando un medico (otorino americano con pretese di medicina integrativa) prende troppo sul serio la diagnosi e utilizza i farmaci chelanti efficaci, quelli per endovena, provocando la morte di un bambino di 5 anni (agosto 2005).

 

“L’oculista italiano che detiene il marchio DAN! Italy considera che sia perfettamente lecito chiedere alla famiglie di pagare tutte le “diagnosi e le cure” del DAN! a libero mercato, perché la prova del funzionamento delle cure non la danno gli esperimenti scientifici autorizzati e controllati, ma l’entusiasmo dei familiari. Con queste posizioni è impossibile che il mondo della scienza possa confrontarsi, perché vengono a mancare le basi stesse del confronto”.

 

Marino (Angsa): ''Pomate chelanti e rimedi miracolosi non guariscono. Riprovevole che il Ministero dia in mano la valutazione a chi non ha competenza. Nessun Paese Ue ha accreditato il metodo''

 

“Si deve essere molto comprensivi nei confronti dei genitori che si rivolgono a coloro che propagandano i rimedi miracolosi della medicina alternativa, di fronte ad una sindrome così grave e devastante, provocata da diverse malattie rare e spesso sconosciute, per le quali non esistono rimedi nella farmacopea ufficiale. Desta invece la massima riprovazione che il Ministero della Salute si avventuri in una valutazione sulla materia attraverso il professor Saraceni, capo della segreteria tecnica, che della sindrome autistica non ha nessuna conoscenza, senza rivolgersi agli appositi organi statali preposti allo scopo. E’ stato ignorato l’Istituto Superiore di Sanità, il Consiglio superiore di Sanità, il Consiglio Sanitario Nazionale, le Regioni”. Questo il commento dell’ingegner Giovanni Marino, presidente dell’Angsa onlus (Associazione nazionale genitori  soggetti autistici), che riunisce  25  associazioni Angsa regionali e provinciali ed è la più grande ed antica associazione specifica esistente in Italia. “Non è stato richiesto alcun parere nemmeno alla Società italiana di neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza (Sinpia) e sono state ignorate le linee guida che la Sinpia stessa e varie Regioni italiane hanno emesso negli ultimi tre anni, ove le vantate terapie americane non vengono neppure nominate”.

 

“Neppure sono state consultate – prosegue Marino – le associazioni di genitori che hanno figli con questa disabilità, come Angsa, Anffas, Autismo Italia, raggruppate nella Fish, né la Federazione Europea che riunisce ottanta associazioni e federazioni nazionali, Autisme Europe. Per dare un giudizio sul protocollo Dan! è sufficiente guardare quello che accade nel mondo: non c’è nessun Paese europeo che abbia accreditato il Dan! e negli Stati Uniti, dove si è formato 10 anni fa, è avversato dal Ministero della Sanità Federale, dalla Food and Drug Administration e dalle società scientifiche dei pediatri, perché in tutto questo tempo non è riuscito a dimostrare scientificamente alcun risultato”.

 

“E’ sufficiente – aggiunge il presidente dell’Angsa onlus – visionare i siti del Dan!, compreso quello di Dan! Italy 2005, per riscontrare un grande disprezzo verso la medicina ufficiale insegnata sui libri delle Università, e anche l’invito a ricorrere alle cure di un osteopata, Rashid Buttar, che afferma di essere in grado di curare e guarire con le sue pomate chelanti da 160 euro non soltanto l’autismo, ma anche tutte le peggiori malattie esistenti: la Sla, il Parkinson e anche l’Alzheimer, come egli stesso ha avuto la sfrontatezza di raccontare a Verona il 21 gennaio ultimo scorso. Il gruppo del Dan – dice Marino – ha fondato la sua forza di  aggregazione sull’ipotesi che il vaccino contenente mercurio fosse il responsabile dell’aumento nel mondo dei casi di autismo, che ha raggiunto la quota di sei casi per mille nuovi nati negli anni novanta. Proprio a Verona il professor Fombonne, clinico ed epidemiologo di livello internazionale, ha portato i più recenti dati canadesi, dai quali si desume che questo aumento è del tutto indipendente dalle dosi di mercurio assorbite col vaccino: nel 1992 la quantità di mercurio è triplicata, nel 1998 è stata ridotta a zero, ma le diagnosi di autismo hanno dimostrato valori del tutto indipendenti dalle dosi somministrate. Anche in altri Paesi la dose di mercurio è stata ridotta a zero negli anni passati, in Danimarca molto prima che in Canada, ma le diagnosi di autismo hanno continuato ad aumentare. Le pratiche maniacali proposte dal Dan! impegnano molte risorse umane e materiali, impoveriscono le famiglie e peggiorano la qualità di vita dei figli. Le ipotesi prive di fondamento avanzate dal Dan! rischiano di fare perdere tempo ai ricercatori seri, che per dimostrare la loro infondatezza devono impiegare anni di ricerche. Per l’autismo occorre un forte impegno di ricerca delle istituzioni scientifiche nazionali, che non hanno nulla da invidiare a quelle straniere, salvo il fatto di non avere sufficienti finanziamenti dal nostro Governo”. (cv)

 

 

 

Note:

Autismo: cos’è il metodo Dan

Non un disturbo su base genetica ma di carattere biochimico. Secondo il metodo Dan! (Defeat autism now, Sconfiggere l’autismo ora) questa complessa patologia sarebbe causata da elementi di tossicità (quali i metalli pesanti delle otturazioni, il mercurio dei vaccini, fonti di “avvelenamento”) ma anche da tossine provocate da infezioni croniche – ad esempio a livello intestinale – e poco evidenti, che inciderebbero però negativamente sul funzionamento dell’organismo. Il metodo parte dunque dal presupposto che l’autismo sia la manifestazione ultima di disfunzioni del sistema nervoso, immunitario o digestivo che si presentano in soggetti particolarmente sensibili a fattori di carattere fisiologico o ambientale; utilizza nella cura diete, integratori, detossificatori e altre terapie per trattare i sintomi del singolo paziente.

 


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