Insegnanti, studenti e genitori delle scuole modenesi hanno
preparato un regalo di fine anno per il Ministro
dell'Istruzione, viale Trastevere.
Una
cartolina per difendere "i diritti dei bambini
e dei ragazzi", dicendo NO!.
No all'anticipazione alla scuola dell'infanzia ed
elementare.
No alla riduzione del tempo pieno e prolungato.
No alla soppressione dei progetti per gli alunni
stranieri e per i ragazzi in difficoltà.
No alla scelta precoce e selettiva tra il sistema
liceale e le scuole di istruzione e formazione professionale.
"Abbiamo
una bella abitudine", scrivono,
"una scuola di qualità!
Vogliamo mantenerla!"
E pensano a Sergio Neri, ricordando il quale Giancarlo Cerini
ebbe a dire:
L’ispettore
Sergio Neri, scomparso nell’ottobre 2000, dopo una breve ma
inarrestabile malattia, era ancora nel pieno delle sue energie
intellettuali e professionali. Vogliamo qui ricordarlo, come
amico e come collega, per la sua voglia di vivere
intensamente, per la sua naturale capacità nel dare senso
agli incontri, al lavoro con gli insegnanti, alle
collaborazioni, per quel suo saper riannodare sempre i fili di
un discorso (e di un progetto) che veniva da lontano, dalle
solide radici etiche, prima ancora che politiche, del “riformismo
emiliano”, ma che sapeva già guardare oltre, verso le nuove
frontiere di una cittadinanza più ampia e solidale.
L’attenzione
ai problemi pedagogici veniva da lui filtrata attraverso una
particolare predilezione per i temi dell’educazione dell’infanzia
e dell’integrazione degli alunni con handicap, quasi che il
farsi carico delle fasce più deboli della popolazione valesse
come conferma della forza emancipatrice e democratica dell’educazione.
Il
ruolo di coordinatore delle scuole dell’infanzia del Comune
di Modena negli anni settanta e ottanta ha esaltato le sue
doti di animatore culturale, di promotore di ricerca,
formazione e crescita professionale. L’esperienza della
scuola militante, da lui ascoltata e incontrata in moltissime
occasioni lungo tutta la Penisola (anche in numerosi incontri
presso le sedi dei Cidi), è poi rifluita in prestigiosi
incarichi istituzionali: dalla Commissione per gli
Orientamenti della scuola materna alle azioni per lo sviluppo
della riforma della scuola elementare, fino alla più recente
esperienza di coordinatore dell’Osservatorio nazionale per l’handicap.
Sergio
Neri, già insegnante, poi direttore didattico e ispettore,
appartiene a quella generazione di “maestri” animati dalla
passione di misurarsi con la quotidiana fatica dell’educare,
ma guidati dal gusto della ricerca e dalla “voglia” di
misurarsi con i grandi temi del pensiero scientifico e
pedagogico, per ricostruire una pratica didattica sempre di
più alto profilo.
Come
dimenticare, infine, l’intensa attività di pubblicista e
animatore di imprese editoriali di Sergio Neri. I suoi
editoriali quindicinali e le pagine della rivista «L’Educatore»,
da lui diretta e curata, hanno rappresentato la trama visibile
di un progetto culturale, professionale e didattico, che
mantiene intatta la sua forza e ci richiama a un rinnovato
impegno per l’educazione delle nuove generazioni.
Caro Sergio, non dimenticheremo facilmente il tuo pensiero
positivo: «non c’è separazione finché dura il ricordo».
Un
gran bel ricordo, quello di Modena.
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