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PREG.MO SIG. PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PREG.MO SIG. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NAZIONALE
FORENSE PREG.MO SIG. PRESIDENTE DELL’ORDINE DEGLI
AVVOCATI DI GELA PREG.MO SIG. PRESIDENTE FISH ROMA PREG.MO SIG. CARLO GIACOBINI RESPONSABILE
HANDYLEX PREG.MO SIG. PRESIDENTE A.N.M.I.C. ROMA PREG.MO
SIG. PRESIDENTE SFIDA ROMA PRE.MO AVV. SALVATORE NOCERA PREG.MO AVV. MARCO AQUILANI PREG.MO AVV. PIETRO FERRI PREG.MO ROLANDO BORZETTI ‘’EDSCUOLA’’ OGGETTO: CANCELLAZIONE DEGLI ARTICOLI 37 E 38 DEL
D.L. 98\2011
Dopo
circa un ventennio di attività legale nel settore dell’handicap e
dell’invalidità (civile e contributiva) sento il bisogno di esprimere il
mio profondo rammarico e disgusto per lo scempio
che il Governo sta compiendo con
il D.L. 98-11 e la manovra correttiva. Da operatore previdenzialista e della
legislazione dell’handicap il mio pensiero va esclusivamente agli
articoli 37 e 38 del citato D.L. che rappresentano il punto chiave e la
sciagurata rivoluzione a danno del processo previdenziale e, per
inevitabile riflesso, ai già martoriati utenti che si vedono ancora una
volta beffatti e ‘’ schiaffeggiati’’ da un legislatore fazioso,
incompetente ed arrogante. La premessa indispensabile non può non partire da
una sintetica rappresentazione della realtà amministrativa, sostanziale
e processuale del nostro sistema che, come sanno i miei Autorevoli
Interlocutori, è delineata dalla (inutile e costosa) farraginosità del
Processo Civile rispetto a quello Previdenziale e del Lavoro che a detta
di molti operatori (ma anche dalle statistiche di settore) rappresenta
un modello pressoché ottimale di immediatezza, oralità e concentrazione
se è vero, come è vero, che la durata media del processo previdenziale è
di un anno nel primo grado di giudizio e di tre anni nel doppio grado.
Tempi che, ovviamente, il processo civile riesce solo a sognare e che,
se ben ricordate, dovevano essere almeno emulati con le diverse riforme
del processo civile e che nella realtà sono approdate nella ennesima ed
ulteriore ‘’pagliacciata’’ dell’istituto della mediazione civile che
raddoppierà i costi ed i tempi del processo (con esclusivo danno dei
clienti che vivono nella chimera di vedere risolti i loro ‘’guai’’
giudiziari in tempi rapidi). Ebbene, come anticipavo, invece di seguire e
migliorare il modello previdenziale ( magari riducendo i termini della
CTU e della definizione del contenzioso) il Governo ha ben pensato di
flagellare i poveri malcapitati della disabilità e dell’invalidità prima
allungando a dismisura l’iter amministrativo delle domande che, con la
rivoluzione telematica dell’INPS, dovevano esaurirsi in 120 giorni ed
invece si chiudono in 12 MESI (CON L’AGGRAVANTE CHE TUTTI I VERBALI
VANNO A ROMA VANIFICANDO ED ESAUTORANDO DI FATTO LE FUNZIONI DELLE
COMMISSIONI LOCALI E PROVINCIALI) ed ora introducendo l’assurdo ed
inappropriato istituto dell’Accertamento Tecnico Preventivo, del
Contributo Unificato, l’ammontare
(di fatto indeterminato ed
indeterminabile) del valore della causa (pensate all’assurdità
di tale concetto laddove il cliente ad esempio chiede l’erogazione della
pensione e dell’indennità di accompagnamento quantificando anche
30.000,00 euro mentre invece il Giudice gli boccia una o ambedue le
provvidenze economiche ponendo il ricorrente in una ipotetica
dichiarazione mendace avendo indicato un cifra che poi non ha nessuna
consistenza reale), l’abolizione della competenza territoriale dei
Tribunale nonché, dulcis in fundo, la soppressione dell’Istituto
dell’Appello con vero e proprio sfregio alla Costituzione ed alla fasce
più povere, deboli ed indifese della popolazione (alla faccia delle
storiche Sentenze emanate in materia dalla
Corte
Costituzionale); per non dire, ancora, del mistero che avvolge
l’anticipo delle doppie
spese di lite e di CTU ( ATP nella fase preventiva e la CTU nel corso
del Giudizio) che non si capisce da chi, come
e quando devono essere versate. Insomma un vero e proprio
massacro che mira a distruggere anche l’economia perché oltre allo
scoraggiamento di proporre cause previdenziali
(solo in minimissima parte fondato) si mira a CHUDERE DEFINITIVAMENTE
L’ATTIVITA’ DI TUTTI I TRIBUNALI
ITALIANI (ALMENO NEL SETTORE LAVORO-PREVIDENZA) CON BUONA PACE DI
MOLTISSIMI AVVOCATI E SENSO DI SOLLIEVO PER IL GOVERNO E L’INPS CHE
POTRANNO ULTERIORMENTE INCREMENTARE LA CASTA A DANNO DELLE PERSONE
AFFLITTE DAL DOLORE E DALLA DISPERAZIONE…. Mentre termino di scrivere mi giunge notizia da
parte del Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Gela che è passato
l’emendamento che farebbe ritornare la competenza del’ATP e quindi
(suppongo) del processo avanti il Tribunale ove risiede l’attore. E’ un
conquista di non poco conto ma sono fermamente convinto che il nuovo 445
bis cpc vada abrogato come
pure l’ATP che non ha motivo di cittadinanza nell’attuale Processo
Previdenziale dove invece devono contenersi i tempi della CTU ( dagli
attuali 90 a 60 o 45 giorni) e
dell’udienza di discussione finale il che ridurrebbe la durata ad otto
mesi. Confido nell’autorevolezza dei destinatari della
presente che meglio di me potranno far sentire la loro voce a ROMA. Gela, 23.LUGLIO.11
PAOLO CAPICI
CITTADINO DIVERSAMENTE ABILE
AVVOCATO PREVIDENZIALISTA |
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